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Mare Fuori 3: L’ora dei saluti – La Recensione del finale di stagione

Quando il personaggio di Carmela è stato presentato al grande pubblico di Mare Fuori le cose sembravano abbastanza semplici, quasi ovvie: un subordinato, un ostacolo per Edoardo e Teresa, l’anello di congiunzione tra quest’ultimo e il passato. Carmela sembrava un personaggio destinato a non fare la differenza, a non prendersi mai la scena, a passare inosservata mentre il resto degli altri protagonisti portava avanti la scena. Ma Mare Fuori 3 ha saputo stupirci, ha saputo raccontare una parte della storia che ci ha restituito una parte fondamentale di tutti i protagonisti. In queste puntate abbiamo potuto vedere la vulnerabilità di Rosa Ricci, il ricordo di Ciro, l’ostinazione di Carmine, la rabbia di Edoardo, il rimorso di Gaetano, la paura del futuro di Filippo. Ma, in mezzo a tutto questo, c’era anche lei: Carmela, un personaggio che non ha fatto nulla per emergere e che, con naturalezza, ha conquistato tutta la scena durante la puntata finale di Mare Fuori 3. Carmela è stanca. Sono tre stagioni che non parla, che accetta silentemente il distacco di Edoardo e non urla mai. Sono tre stagioni che vede l’ormai marito guardare dall’altra parte in attesa del ritorno di Teresa, tre stagioni che finge di essere una scelta e non un’alternativa. Ma è proprio quando Edoardo è sul quel letto di ospedale che Carmela esplode e, per la prima volta, urla. Urla per Teresa, per suo marito che ora dorme nel posto sbagliato del mondo, per tutto quello che ha perso o mai avuto. Per un padre che padre non era, per la felicità rubata proprio quando finalmente aveva bussato.

Mare Fuori 3 è arrivato alla fine della sua terza stagione. Il viaggio è arrivato a destinazione, e la speranza è la stessa della scorsa settimana: che l’era di Edoardo Conte non finisca così

Mare fuori
Mare Fuori 3 (640×360)

Le possibilità che un personaggio così forte come Edoardo Conte venga fatto fuori dalla storia sono molte poche. Gli autori, d’altronde, hanno già potuto constatare cosa significhi far fuori un grande personaggio. Ciro, uscito di scena durante la prima stagione, ha avuto quasi lo stesso ruolo di Berlino ne La Casa de Papel: è tornato nei ricordi, negli attimi che appartengono al passato. Quando la storia prende questo tipo di piega non è perché il passato va ripercorso, ma perché qualcuno da dietro le quinte ha capito di aver fatto fuori il personaggio sbagliato. Rifare questo errore con Edoardo, dopo quanto successo con Ciro, non sarebbe conveniente per nessuno. Interrompere sul più bello l’inizio della sua era implicherebbe mettere in difficoltà l’intera Serie Tv, e questo è un errore che non può essere fatto. Non adesso. Non sul più bello.

Come abbiamo potuto vedere durante quest’ultimo appuntamento, d’altronde, Mare Fuori 3 è al massimo della sua potenza. I personaggi sono pronti a venire a patti con se stessi, a rischiare per il loro futuro, per quello che vogliono ottenere e per quello che desiderano più di qualsiasi altra cosa. I mostri non sono mai stati sotto al loro letto, sono stati nella camera di fianco e, molto spesso, si travestivano da genitori. Nessun futuro garantito verso un mondo migliore, nessuna corsa lontana dal rancore e dalla rabbia. A colazione la casa offriva soltanto vendetta, e tutti erano costretti ad abbuffarsi. Come vediamo nel finale, c’è chi non ne ha più potuto fare a meno, e poi c’è chi – invece – comincia a sentire un po’ di nausea.

Gaetano ha vomitato, Carmine non ha mai digerito, Edoardo inizia a sentire un certo fastidio allo stomaco. In modo diverso, ognuno dei protagonisti di Mare Fuori 3 ha iniziato una nuova fase, una fase che potrebbe portarli finalmente lì dove non sapevano di poter arrivare.

Mare Fuori 3
Mare Fuori 3 (640×360)

Ed è proprio durante questo ultimo episodio che Filippo è andato via. Una nuova vita lo aspetta. Di nuovo ordine, di nuovo Milano. Di nuovo casa. L’ultima scena in cui lo vediamo ritorna di fronte alla metro, il posto in cui ha conosciuto Naditza. Non è chiaro se sia realtà o fantasia, Mare Fuori 3 ci lascia con questo interrogativo, ma i due si rincongiungono mettendosi a suonare insieme al pianoforte. E’ tutto in ordine come deve essere. Filippo è tornato lì dove era andato prima che un carcere minorile diventasse la cosa più importante della sua vita, prima di Carmine, prima di Naditza, prima del caos. Per un personaggio come il suo questa rappresenta la perfetta conclusione, il modo più giusto di porgere i saluti e guardare avanti.

Questo ultimo appuntamento ci lascia con tanti interrogativi e la promessa di una quarta stagione ancor più forte. Rosa Ricci e Carmine, già protagonisti di questa terza stagione, sono pronti a colonizzare completamente la trama affrontando le due famiglie nemiche. Per la prima volta, durante la scena finale, tra di loro non esistono i cognomi. Non esistono Ricci o Di Salvo: esistono Rosa e Carmine, due ragazzini al loro primo appuntamento. Basta poco per far sì che la magia finisca e il tutto venga distrutto dal padre della ragazza. Qualcuno spara, ma non sappiamo chi, non sappiamo neanche a chi è stato destinato quel proiettile.

Mare Fuori 3 giunge alla fine così. Tra dubbi e interrogativi, la scena finale vede Edoardo Conte aprire gli occhi. L’ora dei saluti, per lui, non sembra ancora essere arrivata. La quarta stagione potrebbe dunque ancora contare su di lui, sul suo perenne dubbio mai espresso ad alta voce: è tempo di continuare ciò che da sempre sono, o è tempo di andare avanti? Ma alla fine, questo, è uno degli interrogativi che più assillano l’intera trama della serie, la maggior parte dei personaggi. Forse un giorno tutto questo troverà finalmente una risposta capace di lasciarli liberi di comportarsi come meglio vogliono. Forse un giorno riusciranno a vivere la vita così com’è scoprendo il suo lato più normale. Nel frattempo, rimaniamo qua in attesa di una nuova storia, nell’attesa di capire che fine farà Edoardo e tutto il resto degli altri protagonisti. Non ci muoviamo di una virgola. Mare Fuori deve ancora finire di raccontare la sua storia, e noi non vediamo l’ora di scoprirne il finale definitivo.

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