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Les Amateurs – Recensione della nuova serie francese su Disney Plus

ATTENZIONE: evitate la lettura se non volete imbattervi in spoiler su Les Amateurs.

Il catalogo di Disney Plus si amplia quest’oggi, 19 ottobre 2022, con una nuova serie francese composta da sei puntate di circa mezz’ora l’una. Un remake in salsa bernaise (che, per chi non lo sapesse, è un intingolo francese che non ha niente a che fare con Berna) di una serie inglese andata in onda sulla BBC intitolata The Wrong Mans, nel lontano 2013.
Per inciso, la serie inglese è composta da due stagioni: la prima di sei puntate; la seconda di due. E non fu un gran successo.

Les Amateurs, il cui titolo originale francese è Mauvaise Pioche e che si potrebbe tradurre con male assortiti o anche persone sbagliate, è stata adattata dalla sceneggiatrice Chloé Marçais, nota la grande pubblico per Fais pas ci, fais pas ça e Les Bracelets Rouges, e diretta da Frédéric Scotlande, conosciuto per aver diretto Loin de chez nous, serie che racconta del disingaggio delle truppe francesi dalla guerra in Afghanistan. Nei ruoli principali troviamo Vincent Dedienne (La Flamme) e François Damiens (Dio esiste e vive a Bruxelles e La famiglia Bélier), accompagnati da Fanny Sidney (Chiami il mio agente! e Hard) e Anne Benoît (Les témoins e Addio mia regina).

In un piccolo paesino del Meurthe-et-Moselle, uno dei dipartimenti francesi (le nostre regioni) che compongono il Grande Est, regione amministrativa francese, vivono e lavorano Vincent (Vincent Dedienne) e Alban (François Damiens). Vincent, copywriter, è innamorato di Louise (Fanny Sidney) la quale è anche il suo capo all’interno di un ufficio regionale che si occupa di progettare un quartiere ecologico che dovrebbe sorgere su un ampio terreno per impedire la costruzione di una nuova linea di TGV (Train Grande Vitesse, il nostro TAV). Alban, anche lui nello stesso ufficio con Vincent, si occupa dello smistamento della posta, ed è considerato uno “sfigato “dai colleghi perché vive ancora con la madre (Anne Benoît) e si occupa di organizzare, evitato da tutti, eventi ludici all’interno dell’ufficio.

Les Amateurs
Les Amateurs (640×360)

Dopo una terrificante notte passata a bere durante una festa, Vincent si avvia, a piedi, al lavoro. Cammina sul ciglio della strada, concentrato ad ascoltare la musica con le cuffiette. Un’auto alle sue spalle sbanda, lo supera e poi si cappotta. Vincent, in preda a un attacco di panico, mentre soffia dentro un sacchetto di carta per contrastare l’iperventilazione, raggiunge l’auto, chiama i soccorsi e poi sviene. Dopo un breve interrogatorio da parte della polizia viene abbandonato lì, sul ciglio della strada, e riprende la sua passeggiata verso l’ufficio. Poco distante da lui squilla un cellulare, in mezzo alle foglie. Vincent, convinto che lo smartphone appartenga al conducente dell’auto, portato in cattive condizioni all’ospedale, risponde alla chiamata sentendosi aggredire dall’interlocutore. Da quel momento, la sua vita cambierà totalmente. Insieme ad Alban, si ritroverà invischiato in una intricata trama, a combattere per la sua vita e quella di sconosciuti contro la mafia albanese, i servizi segreti russi e quelli francesi, in fuga dalla polizia perché accusato di omicidio, cercando nel frattempo di riconquistare il cuore di Louise.

Les amateurs, cioè i dilettanti ed è proprio il caso di dirlo visti i ruoli interpretati dai due attori protagonisti, è una buddy comedy che si concentra su un tema interessante: come si comporterebbe un normale essere umano di fronte a situazioni da thriller spionistico. Lo fa, però, in maniera piuttosto insipida, si ancora troppo alla versione inglese e non trova una sua identità. Risulta così, per forza di cose, datata e incredibilmente lontana da prodotti d’oltralpe di ben altra fattura come Chiami il mio agente! o A very Secret Service.
È un peccato perché la coppia di protagonisti francesi (nella versione inglese c’erano Mathew Baynton e James Corden) è davvero bene assortita e capace di portare avanti praticamente da sola la storia. I personaggi minori, infatti, risultano piuttosto stereotipati e freddi, quasi distaccati dal contesto, come fossero stati messi lì per riempire lo spazio e il tempo.

Vincent Dedienne e François Damiens si trovano alla perfezione tra loro e ricordano un’altra coppia di comici, inglesi: Simon Pegg e Nick Frost. I due danno l’impressione di essere i primi a divertirsi nel girare insieme le scene e il tono umoristico generale della serie francese, grazie anche all’improvvisazione di François Damiens, risulta leggero ma mai sciocco e superficiale, tanto meno volgare. In certe situazioni, però, appare scontato, ovvio, quasi obbligatorio fornendo allo spettatore una sensazione di déjà vu tipica di chi, di serie, ne ha viste tante.
Così come già vista è anche la storia che mischia il genere spionistico a quello poliziesco creando una fitta rete di intrecci attorno a una cospirazione che si svelerà completamente soltanto alla fine del penultimo episodio. Gli elementi per arrivare alla soluzione vengono distribuiti con calma, senza fretta, in maniera che lo spettatore non sia costretto a prendere appunti o a tornare indietro con il rewind.
Anche il coté amicizia è un po’ scontato. Vincent e Alban nel corso della loro avventura cementificano un’amicizia che inizialmente è soltanto intrisa di sentimenti poco onorevoli: il primo, infatti, prova pietà verso il secondo. I due, alla fine, diventano migliori amici per sempre dopo aver rischiato l’uno per l’altro addirittura la vita.

Les Amateurs
Vincent Dedienne e François Damiens (640×360)

Il nuovo prodotto in visione su Disney Plus non è certamente un capolavoro ma si lascia guardare. I maligni direbbero che il suo pregio migliore è quello di avere poche puntate e di breve durata. In realtà le tre ore che occorrono per guardare Les Amateurs scorrono via piacevolmente e non lasciano in bocca la sensazione amara di aver perso del tempo: non è poco. Il fatto che non sia ambientata nella solita Parigi, poi, la rende interessante anche da un punto di vista geografico e la citazione a Giù al Nord, il film francese campione d’incassi del 2008 cui seguì il remake italiano Benvenuti al Sud, è quasi obbligatoria.

Tuttavia Mauvaise Pioche, alla fine dei conti, risulta quasi incompiuta. I due difetti maggiori, che saltano immediatamente all’occhio, sono quello di non averla svecchiata e quello di non aver adattato la comicità inglese a quella francese. Nel primo caso l’impressione che resta è di assistere a un prodotto ripescato nel catalogo Disney Plus, in una di quelle sera in cui non c’è nulla di nuovo da poter guardare. Nel secondo, invece, l’impronta di certe battute è tipica di un umorismo anglosassone lontano anni luce da quello francese, evidente in certe gag e in certi dialoghi che risultano un po’ ingolfati.
Si ride? Sì, certe scene sono anche piuttosto esilaranti. A crepapelle tanto da ricordarle dopo la visione? Sinceramente no. Les amateurs offre un buon umorismo che accompagna la visione dall’inizio alla fine. Grazie a un ritmo costante, senza alcuna accelerazione degna di nota, però, è possibile classificare la serie francese di buona qualità, soprattutto grazie ai due protagonisti, ma che risulta generalmente già vista e che non regala forti emozioni. Una produzione piacevole da guardare senza, però, essere memorabile.