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Blackout – Vite Sospese: lo spin-off di C’è Posta per Te

Ci sono poche certezze in Blackout – Vite Sospese: una di queste è che tutti vogliono limonarsi e, al tempo stesso, azzuffarsi. Dopo una valanga e in fin di vita, i protagonisti portano avanti le proprie priorità senza pensar troppo alla sopravvivenza, d’altronde il tetto sopra la testa c’è, ed è pure di lusso. Avevamo lasciato i nostri amici vittime di una vacanza finita male come non si sentiva dai tempi del Titanic con due misteri da risolvere: chi ha avvelenato la dottoressa, e chi ha ucciso il proprietario dell’hotel? Sul primo, almeno noi, non abbiamo dubbi, ma sul secondo ne abbiamo eccome. A quanto pare Giovanni ha infatti cominciato il suo cammino verso la spiritualità, e questo lo sta lentamente trasportando al di fuori del suo ovvio ruolo da villain, ma chi è che è invece sta agendo alle nostre spalle? Chiariamoci: i personaggi della Fiction non potrebbero mai capirlo, sono impegnati a riprodursi, ma il fatto che questa risposta non sia chiara neanche a noi è oltremodo disturbante. La nostra speranza di vedere tornare su uno slittino Don Matteo è oramai svanita, l’unico carabiniere della zona è andato in maternità: insomma, che dobbiamo fare per trovare delle risposte prima che ci arrivino da soli umiliando così la nostra intelligenza?

Il nuovo appuntamento andato in onda nella puntata di lunedì 30 gennaio ci ha lasciati con ancora più domande, ma con una certezza: i malumori familiari che si stanno creando potrebbero essere irrisolvibili anche per la Regina della televisione italiana

Blackout -Vite Sospese (640×360)

Relazioni interrotte, gente che cerca di recuperare i rapporti, parenti che non ti chiamano mentre sei disperso nella neve del Trentino, ormai è chiaro: Blackout-Vite Sospese è lo spin-off di C’è Posta per Te, la serie che racconta il motivo dei rancori delle famiglie che cercano di metterci una pezza in diretta televisiva su Canale 5. <<Maria, eravamo dispersi nel nulla e mio marito tentava di rimettersi con la sua ex>> o ancora <<Maria, noi eravamo in montagna e mio padre cercava di togliere di mezzo l’unica che manteneva in vita mia sorella>>. Con motivazioni di questo genere, perfino Queen Mary alzerebbe le mani dando ragione al congiunto offeso.

Blackout-Vite Sospese sta quasi giungendo alla fine del suo viaggio. Solo una puntata ci separa dalla resa dei conti, ma i protagonisti questo tendono a non volerlo ancora capire. Piano piano, si stanno abituando a questa nuova realtà in cui nessuno li importuna mai neanche per pagare le tasse, lasciandoli così tranquilli in un hotel a cinque stelle in cui, nonostante l’assenza di elettricità, tutti girano con un maglioncino di cotone e gambe scoperte: d’altronde sfortunati sì, ma non alla moda mai. Ed è proprio con questo spirito che, esattamente come accadde durante il giorno di Natale, si apprestano a celebrare la notte di Capodanno. L’attrazione principale di questa serata, per farla breve, sarà la nostra Mercoledì che intratterrà gli ospiti con il suo violino.

Nel frattempo, i protagonisti prendono consapevolezza del fatto che sentirla suonare sia più deprimente della valanga che li ha resi vittime di questo viaggio assurdo fatto di omicidi, e utilizzano la notte di capodanno per dichiararsi, lasciarsi e mettere in atto le loro tecniche d’approccio anni ’90, quelle in cui non puoi conquistare qualcuno commentando una storia, ma solo andandoci direttamente a parlare. Ma è proprio sentendoli parlare che capisci che forse sono meglio le nostre tecniche silenti e infantili.

Blackout – Vite Sospese (640×360)

Questo terzo appuntamento (che potete rivedere su RaiPlay) arriva dunque alla fine della puntata senza aggiungere assolutamente nulla di nuovo alla storia, se non qualche bacio che siamo certi verrà messo in discussione durante l’ultimo appuntamento. La nostra dottoressa scoprirà infatti che l’uomo a cui si sta avvicinando è lo stesso che ha cercato di fare un attentato alla sua vita, mentre il suo ex marito proverà in tutti i modi a tornare con lei come se fosse un Ridge di Beautiful qualunque. Per quanto riguarda il resto, Blackout – Vite Sospese ha deciso di non pronunciarsi per lasciare al finale la possibilità di dire tutto quello che non è mai stato detto o neanche accennato.

Nel frattempo, noi rimaniamo qua accanto a Mercoledì Addams nell’attesa di scoprire chi sia l’assassino che non abbiamo individuato. Il 6 febbraio è oramai vicino e noi siamo pronti a ottenere tutte le risposte del caso mentre concludiamo le nostre squadre al Fantasanremo. D’altronde il giorno dopo abbiamo un impegno troppo importante che ci farà presto dimenticare il disagio dei superstiti in mezzo alle montagne del Trentino. Perché Sanremo è Sanremo.

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