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È arrivato il momento di scoprire (o riscoprire) Parks and Recreation

A volte tendiamo a scordarlo, forse anche per la sua rinnovata popolarità ottenuta durante tutto il 2020, ma The Office si è conclusa con la sua nona stagione ormai da quasi dieci anni. Nonostante ciò, molti nostalgici sono tuttora in cerca di una degna erede della strepitosa comedy NBC che si dimostri in grado di riempire l’immenso vuoto lasciato dalla conclusione della serie. Tuttavia, quello che (almeno qui in Italia) ancora in tanti ignorano è che The Office ha già avuto un successore all’altezza che risponde al nome di Parks and Recreation. Eh, già, perché gli americani non hanno mai avuto molti dubbi a riguardo: la divertente comedy con protagonista Amy Poelher è da sempre infatti stata considerata come la perfetta epigona della serie con Steve Carell, ma si tratta di un prodotto che purtroppo ha avuto ben poco risonanza nel nostro paese.

Dopo anni di messe in onda sporadiche e di lievi permanenze sui servizi streaming, grazie all’approdo dei prodotti di Peacock in Italia nel catalogo di Now, i serializzati nostrani potranno recuperare uno dei caposaldi della comicità americana che si pone sulla perfetta scia di The Office senza cercare di esserne una copia sbiadita, ma inserendo elementi che lo hanno reso non solo divertente a suo modo, ma anche dannatamente iconico.

Ma cosa rende Parks and Recreation la degna erede di The Office? E perché dovreste concedergli una possibilità? Restate con noi per scoprirlo.

La divertente comedy si concentra sulle bislacche vicende di Leslie Knope, vicedirettrice del dipartimento legato alla cura dei parchi e allo svago di Pawnee, fittizia cittadina dell’Indiana, e del suo team, un coacervo di stravaganti personalità. Tra di essi troviamo l’ambizioso ma sciocco Tom Haverford, l’inimitabile e antigovernativo Ron Swanson e la cupa stagista April Ludgate. La vita di Leslie subirà una svolta grazie all’incontro con l’infermiera Ann Perkins, che durante un’assemblea comunale lamenterà la presenza di una grande fossa vicino a casa sua a causa della quale, cadendo, il suo immaturo fidanzato Andy si è fratturato entrambe le gambe. Missione personale di Leslie sarà quella di ottenere i fondi necessari per riempire la buca e rendere il lotto un parco comunale, scontrandosi con i limiti della burocrazia e di cittadini lamentosi.

Un posto di lavoro dove follia e ordinarietà creano un sempre piacevole e mai banale mix, un cast corale, la tecnica del mockumentary (falso documentario): vi ricorda nulla? Dopotutto, “formula che vince non si cambia!”, avranno pensato Greg Daniels e Michael Schur, le menti geniali dietro a molte delle migliori comedy televisive degli ultimi anni e ovviamente autori di The Office. Una scelta vincente che ha permesso alla neonata serie di poggiare su una fanbase piuttosto solida sin dal suo primo rilascio e che ha promesso di regalare un simile livello di gradimento e di divertimento.

Parks and Recreation

Rimaniamo quindi nell’ambito delle workplace comedy e impariamo a conoscere un gruppo variegato di personaggi con particolari manie e dalla caratterizzazione sopra le righe che si ritrovano costantemente a contatto in un ambiente che potenzialmente potrebbe sembrare noioso, ma che in realtà riserva dosi di insperata follia. Aggiungiamoci una protagonista socialmente imbranata e una forte dose di comicità basata sull’imbarazzo e otteniamo la prima stagione di Parks and Recreation, sei puntate considerate generalmente come le meno convincenti di tutto lo show.

Il tentativo di seguire pedissequamente il successo di The Office stava per costare caro alla neonata serie tv: cercando di ricalcare troppo lo stile del suo modello, la comedy rischiava di sembrare una copia mal riuscita di un prodotto di successo. Eppure, a partire dalla seconda stagione tutto cambia per il meglio: gli autori della serie hanno infatti avuto il coraggio di tornare sui propri passi, staccando definitivamente il cordone ombelicale e riuscendo a confezionare qualcosa di estremamente personale, che conservasse i principali stilemi e lo spirito di The Office riuscendo al contempo a maturare una personalità indipendente e un umorismo peculiare.

Parks and Recreation

È così che la protagonista Leslie Knope inizia a distaccarsi dal personaggio di Michael Scott, assumendo una propria precisa fisionomia e guadagnandosi così il rispetto e l’affetto dei nuovi fan della serie, famelici di storie nuove e di dinamiche differenti da quanto visto fino ad ora.

Liberatisi di personaggi che avevano poco da raccontare e da storyline di poco conto, la serie è infatti riuscita a trovare una propria personale dimensione, simile, ma anche molto diversa da qualunque cosa gli spettatori avessero mai visto prima. Al centro della storia infatti non vi sono più solo i problemi e le dinamiche di un ufficio e dei suoi dipendenti, ma l’intero microcosmo di una stramba cittadina che col tempo impariamo a conoscere come le nostre tasche.

Quella dietro a Parks and Recreation e alla fantomatica città di Pawnee, Indiana, famosa per le invasioni di procioni e per essere la quinta città in America per tasso di obesità, è infatti una vera e propria mitologia, fatta di assurdi (ma spassosi) aneddoti storici, cittadini folli e stravaganti e protagonisti iconici. Con il procedere della storia la comedy riuscirà infatti a creare un senso di completa immersione nelle dinamiche della cittadina, che continuerà a crescere e a particolareggiarsi, divenendo sempre più “viva” e movimentata.

parks and recreation

Anche se molti dei personaggi presentati richiamano agli archetipi tipici delle serie tv e possono in qualche modo ricordare i personaggi di The Office, Leslie, April, Andy e compagnia hanno una caratterizzazione unica e irripetibile che li rende spassosi e iconici. Essi subiscono infatti col tempo dei cambiamenti che li umanizzano profondamente anche se esse continuano a essere sopra le righe. Partire da archetipi e stereotipi per creare poi qualcosa di completamente inedito e fedele solo a sé stesso: questo è il principio della serie!

Anche dal punto di vista dell’umorismo la serie inizia ad assumere una forma propria e originale, puntando su divertentissime running gag e sulle esagerazioni di problematiche quotidiane e politiche. Il bigottismo, l’eccesso di conservatorismo sono solo alcuni degli elementi contro cui si scaglia la sempre ottimistica satira di Parks and Recreation, che mette in luce tanto la ridicolaggine della burocrazia e dell’amministrazione quanto l’egoistica ottusità di cittadini lamentosi pronti a tutto pur di impedire qualsiasi tipo di cambiamento.

In definitiva, Parks and Recreation rappresenta una pietra miliare nel panorama delle moderne serie tv comedy, un pilastro che riprende tanti elementi dai propri predecessori ma che riesce al contempo a innovare il genere creando alcune delle scene più divertenti degli ultimi anni. Tutti gli amanti di The Office dovrebbero di certo dare un’occasione alla serie, ma anche chi non ha sempre apprezzato la comicità della serie tv con Steve Carell potrebbe rimanere sorpreso e ritrovare in questa divertente comedy un prodotto più affine alle proprie corde.

Insomma, una serie da recuperare il prima possibile: vi garantiamo che non ve ne pentirete!

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