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Warnes Bros. si è dovuta scusare per la rappresentazione delle streghe nel film tratto da Roald Dahl

È notizia di qualche giorno fa la polemica per l’assegnazione del ruolo di Anna Bolena a Jodie Turner-Smith. Ora a finire nell’occhio del ciclone ci sarebbe la Warner Bros., produttrice dell’adattamento cinematografico del classico per ragazzi di Roald Dahl, Le Streghe.

A giustificare la polemica la rappresentazione fisica che il film dà alle streghe, creature affascinanti ma perfide che hanno l’obiettivo di trasformare i bambini in topi. A capitanarle la grandissima Anne Hathaway, che nella serie recita a fianco di Octavia Spencer.

Le streghe nel film portano sempre i guanti perché hanno le mani a forma di artiglio: ciò le rende molto simili alle persone affette da un tipo di malformazione agli arti. O almeno così ha pensato l’atleta paraolimpica Amy Marren, che ha preteso le scuse di Warner Bros.:

Non sono malvagia, come invece lascia intendere un tropo sulla disabilità portato avanti dalla Warner Bros. ne Le Streghe. Sono nata con una malformazione a un arto superiore, la mia mano sembra quella di Anne Hathaway nel film. La mia condizione si chiama simbrachidattilia. Può capitare che un chirurgo cerchi di costruire mani di questo tipo in bambini e adulti che hanno malformazioni agli arti, è triste vedere che un aspetto che rende una persona diversa dalle altre venga utilizzato per rappresentare qualcosa di spaventoso. Non avete riflettuto sull’effetto che una simile rappresentazione può avere su chi ha delle malformazioni?

Ed ecco le scuse ufficiali della casa di produzione:

I filmmaker e la Warner Bros. Pictures si dichiarano profondamente addolorati nell’apprendere che la rappresentazione dei personaggi fittizi di Le Streghe ha irritato le persone con disabilità, e si dicono dispiaciuti per qualsiasi offesa arrecata. Nell’adattare la storia originale abbiamo lavorato con designer e artisti per ideare una nuova interpretazione degli artigli da gatto descritti nel libro. Non c’è mai stata l’intenzione di far pensare agli spettatori che quelle creature fantastiche e inumane potessero rappresentare qualcuno di loro.

Cosa ne pensate? Scrivetecelo nei commenti!

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