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The Last of Us: gli easter eggs che (forse) vi siete persi nel primo episodio

L’adattamento del videogioco di Naughty Dogs, The Last of Us, è finalmente arrivato sul piccolo schermo, grazie all’emittente HBO (in Italia verrà distribuito su Sky e la piattaforma streaming Now Tv).
Per oltre un anno si è parlato della produzione televisiva, e solo nelle ultime settimane sono iniziate diverse discussioni su quali elementi sarebbero stati cambiati e quali, invece, sarebbero rimasti tali e quali al videogioco acclamato. Uno degli argomenti che ha coinvolto maggiormente i fan del videogioco è stata la scelta dei protagonisti: il personaggio di Joel viene interpretato dall’attore Pedro Pascal, protagonista attualmente dello show The Mandalorian di Disney+; nei panni di Ellie invece vediamo Bella Ramsey, già incontrata nella serie tv Game of Thrones.

Gli easter eggs all’interno dell’episodio pilota di The Last of Us

La serie televisiva e il videogioco si aprono in modo diverso l’uno dall’altro, con l’adattamento HBO che presenta una scena del tutto originale ambientata durante un’intervista televisiva del 1968.
Nella scena, uno scienziato interpretato da John Hannah predice quasi completamente il futuro apocalittico, prima di sfociare nella sequenza dei titoli principali. È qui che la serie e il gioco si scontrano in qualche modo: i titoli principali del videogioco arrivano dopo un prologo esteso, che mostra una rete di funghi che cresce in modo incontrollato, mentre le informazioni sull’apocalisse si diffondono attraverso frammenti di trasmissioni radiofoniche. In effetti, la rappresentazione del fungo che si diffonde sembra quasi una strizzata d’occhio all’apertura del franchise Game of Thrones. Il legame che unisce entrambe le sequenze è la colonna sonora struggente del compositore Gustavo Santaolalla, mentre una chitarra ci guida dolcemente verso la fine del mondo.

Per coloro che hanno giocato al secondo capitolo di The Last of Us questo easter egg sicuramente li avrà fatti sorridere – anche se con una stretta al cuore: viene citato come un film smielato degli anni ’80, ma che avrebbe un significato per le due persone che lo guardavano. Curtis and the Viper 2 è il film che Sarah prende a casa del vicino, tirato fuori da uno scaffale insieme a film come La Pantera Rosa e Murderball. A differenza di questi due, il primo non è un vero film, ma è comunque importante.

Il viaggio di Joel, Tommy (Gabriel Luna) e Sarah attraverso Austin, Texas, si svolge in modo incredibilmente simile a come si svolge nel gioco – soprattutto, radica lo spettatore nel punto di vista di Sarah. Lo show lo dimostra con grande fedeltà, a partire dalle angolazioni della telecamera riprese dal retro del camion di Tommy, alla visione della casa di un vicino completamente in fiamme, fino all’incidente d’auto ad Austin. L’aereo che esplode è un’innovazione appariscente per lo show, molto apprezzato sia dai telespettatori che dai fan del gioco. Tutto culmina nello stesso punto: la morte della ragazzina tra le braccia del padre, una scena che è quasi identica tra il gioco e lo show, dal dialogo alla coreografia.

Facendo un balzo in avanti, nel 2023, si legge molto spesso la frase When you’re lost in the darkness, look to the light ed è disseminata anche nel videogioco. La frase è un graffito sui muri di tutta la città di Boston (e probabilmente anche altrove), un simbolo e un motto per il gruppo rivoluzionario delle Lucciole, un gruppo di persone che combattono l’esercito oppressivo nelle zone di quarantena del paese. Marlene è una di loro, ed ha anche un ruolo importante: è la leader della fazione di Boston e la persona che affida Ellie alle cure di Joel e Tess.

Per ultima possiamo analizzare la fuga dei tre protagonisti dalla zona di quarantena di Boston: la scena è caratterizzata da alcune inquadrature che fanno pesantemente riferimento al gioco. Il mondo è ricoperto di vegetazione, l’ambiente è oscuro e nodoso, con auto e autobus sotto cui strisciare. Ma c’è una scena in particolare che si è distinta per la sua somiglianza con un livello iconico di The Last of Us Part 1: Capitolo 3, “The Outskirts“. Strisciando tra tunnel e detriti, il trio deve schivare i riflettori e le torce dei militari che sorvegliano il muro della zona di quarantena – punti del gioco in cui è essenziale giocare il più furtivamente possibile. Dal punto di vista visivo, la serie televisiva ha fatto un ottimo lavoro nel riprodurre questa sensazione.

Quali altri easter eggs avete notato nel corso della visione del primo episodio?
Indicateceli qui sotto nei commenti!

Il caso HBO