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MobLand 1×05 – Adesso si comincia a fare sul serio

Pierce Brosnan e Helen Mirren in una scena di MobLand 1x05

ATTENZIONE: l’articolo contiene spoiler su MobLand 1×05!!

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Boom. Alla fine il “colpetto“ è arrivato. Forte, scenografico, non più ignorabile. MobLand 1×05 si chiude con il colpo di scena che apre il secondo capitolo di quella che potrebbe essere una delle serie dell’anno. Dopo un episodio di attesa palpitante, bisogna attendere gli ultimi istanti per vedere l’azione vera. Per iniziare a soppesare le conseguenze delle strategie degli Harrigan. A questo punto diventa una lotta spietata, senza esclusione di colpi. Ritchie Stevenson non ha più nulla da perdere. È la fine della diplomazia, la morte di qualsiasi trattativa. Adesso è solo odio cieco, irrazionale, privo di contrappesi. Non c’è un affare al mondo che possa risarcire la perdita di un figlio e di una moglie. È tempo di sangue e di vendetta.

Ma come siamo arrivati a questo punto? MobLand 1×05 è il centro esatto del racconto, il punto in cui ci lasciamo alle spalle i convenevoli iniziali e cominciamo a fare sul serio.

Ritchie Stevenson ha finto di essersi bevuto la storiella che Harry De Souza ha confezionato per lui. La morte di Tommy è il primo punto traumatico che ridisegna gli equilibri della serie. Il boss finge di accettare la versione di comodo preparata dagli Harrigan per limitare i danni, ma pretende che tutta la famiglia gli renda omaggio presentandosi in blocco al funerale di suo figlio. È un momento di alta tensione, resa ancora più tangibile dalla regia di questo episodio (di Daniel Syrkin), che si sofferma sui particolari, che predilige le sequenze lente e le lunghe attese proprio per caricare l’episodio di suspense. Il dilemma per gli Harrigan è cruciale: rifiutare l’invito del nemico – e indispettirlo scatenando la sua rabbiosa reazione – o accettare di presentarsi a casa sua disarmati e lasciarsi umiliare dalle sue parole?

Il funerale di Tommy, arrivano gli Harrigan
Credits: Luke Varley / Paramount+

La strategia di Ritchie Stevenson è inappuntabile, il vecchio boss è riuscito a mettere all’angolo gli Harrigan in ogni caso. Si riunisce il Consiglio di Guerra e parlano i suoi generali. Nonostante la contrarietà di Maeve ed Eddie a presenziare alle esequie di Tommy, la famiglia decide che la via da seguire è ancora quella diplomatica. Per cui accetta l’invito e si presenta a fare le condoglianze agli Stevenson. Non senza qualche garanzia, ovviamente. Harry si affretta ad assicurarsi subito una via di fuga, ricattando uno dei galoppini di Ritchie e introducendo in casa Stevenson delle armi nascoste da utilizzare solo in caso di pericolo.

Quella del funerale potrebbe effettivamente essere una trappola.

Ritchie è furioso, dilaniato dal dolore per la perdita del figlio e arrabbiato perché consapevole che qualcuno gli ha mentito. Ma anche i boss mafiosi sanno che ci sono dei momenti in cui non conviene abbandonarsi a gesti eclatanti. La sua strategia di logoramento passa probabilmente per altre valutazioni, ma intanto si prende una piccola vittoria guardando sfilare al capezzale del figlio tutti i suoi nemici. Il “funeral party“ è una lunga attesa dell’inevitabile. Sappiamo che qualcosa di brutto potrebbe accadere da un momento all’altro, soprattutto perché Eddie e Maeve non sono esattamente persone che soppesano le proprie reazioni. Uno dei due potrebbe innescare la miccia e condannare tutti a un triste epilogo.

Harry De Souza a colloquio con il boss Conrad Harrigan
Credits: Luke Varley / Paramount+

Solo che tra Conrad e Ritchie prevale ancora il senso degli affari. Entrambi i boss incassano i colpi e le stoccate del nemico scegliendo la cautela piuttosto che la reazione rabbiosa. La sopravvivenza passa anche per una serie di compromessi a cui si è costretti a scendere per mantenere il potere.

Sono piuttosto le donne a complicare gli affari. Maeve è alla ricerca di un pretesto per far scoppiare la guerra sin dal primo episodio. Non è tanto sete di vendetta o sterile esibizione di potere. È piuttosto una fame nera. Fame di potere, di supremazia, di predominio. Finora la crepa più grande che abbiamo visto nella famiglia è proprio quella che esiste tra Maeve e Conrad, con la prima che rappresenta l’ala “stragista“ del clan, quella più sanguinaria, e il vecchio Conrad che invece è un sostenitore della linea dell’inabissamento. Fare la guerra diventa allora un gioco, una specie di capriccio. E basta qualsiasi pretesto per innescare l’ordigno. Il casus belli lo offre Vron, la giovane moglie di Ritchie, quella che era finita sin da subito nel mirino di Maeve.

Mai insultare Lady Harrigan in pubblico. Le conseguenze potrebbero essere letali.

In MobLand 1×05 – nello specifico, nell’esplosione finale che fa saltare in aria Vron – si è concretizzata la spaccatura definitiva tra Maeve e Conrad. Il vecchio boss dovrà per forza affrontare le conseguenze del gesto inconsulto della moglie, ma nel privato delle mura domestiche il rapporto tra i due potrebbe incrinarsi. Ormai siamo arrivati già oltre la metà della prima stagione di MobLand, ma non è ancora chiaro quale sia il disegno della donna. Sappiamo solo che ne fa parte anche Eddie e non è una buona notizia, considerando i suoi precedenti. Immaginiamo quindi che Conrad, Kevin e Harry avranno un bel daffare nelle prossime puntate.

Maeve ed Eddie confabulano al funerale di Tommy Stevenson in MobLand 1x05
Credits: Luke Varley / Paramount+

Il finale di questa puntata costituisce il punto culminante del climax di MobLand 1×05. È tutto un crescendo di tensione che si accumula fino a deflagrare nella scena di chiusura. È come un elastico di una fionda che viene teso al massimo prima di essere rilasciato con violenza proprio quando ormai più nessuno si aspetta il colpo. La fionda adesso ce l’ha in mano Maeve, ma le conseguenze del suo gesto si faranno presto sentire su tutta la famiglia. MobLand 1×05 ha anche il tempo di seguire le varie sottotrame che ci sono state presentate negli episodi precedenti. I fratelli Harrigan, Brendan (Daniel Betts) e Seraphina (Mandeep Dhillon), vengono esclusi dal consiglio di guerra e trattati alla stregua di estranei. Tra i due, Brendan è quello che reclama più centralità e attenzione. Si percepisce la sua insofferenza nell’essere sempre il figlio messo in disparte.

Il disprezzo della famiglia è palpabile. Lui è l’anello debole, il rampollo su cui nessuno punterebbe niente.

Per questo si adopera per far funzionare il suo affare milionario. Affare che propone alla sorellastra, nella speranza che entrambi possano trasformarsi in una risorsa per la famiglia e ottenere l’approvazione del padre. Questo filone, appena accennato negli episodi precedenti, avrà sicuramente degli sviluppi nella seconda parte di questa prima stagione di MobLand e probabilmente si intreccerà agli eventi della guerra in corso. Dall’altra parte, ricompare di nuovo il nome di Rusby, la guardia carceraria che tormentava Kevin e Harry quando erano in prigione. Poco alla volta, riaffiora alla mente di Kevin il suo legame traumatico con questo personaggio. Un legame fatto di abusi, ricordi che Kevin vorrebbe sotterrare sotto una coltre di oblio, ma che vengono di nuovo a galla dopo la rivelazione di Harry, che lo ha visto per caso in una casa di riposo.

MobLand 1x05, l'arrivo dei coniugi Harrigan al capezzale di Tommy Stevenson
Credits: Paramount+

La sottotrama di Rusby sembra scollegata dal resto della trama, ma è uno snodo fondamentale per tentare di capire la psicologia del personaggio di Kevin, un uomo che non si è scelto la vita che ha e che è dovuto scendere a parecchi compromessi per salvare le apparenze. Kevin è padre di un figlio che sfugge al suo controllo (al suo e a quello di chiunque altro, in realtà), ha una famiglia di cui è totalmente succube e una moglie che preferisce stargli lontana (e che era una delle amanti di suo padre). Non deve aver avuto un passato facile, Kevin. Ma tutta la famiglia Harrigan in generale deve aver vissuto in una grande menzogna e ora sembra sempre sul punto di esplodere, deflagrando su se stessa.

Come in tutte le storie dove lo snodo centrale è il potere, anche per MobLand 1×05 è interessante vedere come il modo in cui ciascun personaggio si rapporta con esso abbia un impatto diverso sull’intreccio.

Se lo sviluppo delle sottotrame è finora l’elemento che pare funzionare meno in MobLand 1×05, la presenza scenica dei suoi protagonisti continua a essere invece uno degli elementi più esaltanti della serie Paramount+. Nell’episodio della scorsa settimana abbiamo sottolineato come siano state incisive le espressioni glaciali di Pierce Brosnan. In questo episodio, sono Helen Mirren e Geoff Bell a dare grande profondità ai propri personaggi. Helen Mirren (che ha accettato di recitare in 1923 senza leggere la sceneggiatura) lascia fluttuare la sua Maeve tra deliri di onnipotenza, un tasso alcolico un po’ troppo alto e una serie di rabbiosi stati d’animo da tenere a bada. Geoff Bell è invece spettacolare nell’interpretare tutto il disagio umano e la rabbia di un personaggio come Ritchie Stevenson, ferito, arrabbiato, vulnerabile e furioso.

Hary De Souza è la mente dietro la rete di protezione della famiglia in MobLand 1x05
Credits: Paramount+

La bravura di Bell spinge quasi a provare empatia per l’acerrimo nemico degli Harrigan. Che nei prossimi episodi, contrariamente a quanto fatto finora, dovrà rispondere al sangue con il sangue. La fine di MobLand 1×05 ci pone davanti a un bivio: cosa significa la morte di Vron per la serie? Se il boss degli Stevenson è andato oltre la morte di suo figlio, sangue del suo sangue, non potrà fare lo stesso anche dopo l’uccisione eclatante di sua moglie. Sia per le modalità con cui è avvenuto l’omicidio – una macchina esplosa esattamente davanti casa sua -, sia perché a bordo dell’auto, accanto a Vron, avrebbe dovuto esserci anche lui.

Se il dolore per la scomparsa di Tommy era già di per sé insostenibile, adesso Ritchie Stevenson non ha davvero più nulla da perdere.

Quanto sarà cruenta la sua vendetta nei confronti degli Harrigan? Come si comporterà Conrad, decisamente contrario ai metodi della moglie, davanti al disastro appena compiuto? Nessuno è più al sicuro: Conrad, Maeve, gli Harrigan più piccoli, Kevin e Harry sono in guerra. E tutti sono un obiettivo.

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