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La tua ingratitudine, la tua arroganza. Fai ciò che vuoi mettendo i piedi in testa

Cosa c’entra il nostro amato Lucifer con la frecciatina mandata da Morgan a Bugo durante il Festival di Sanremo? Più di quanto si possa immaginare. Quando si parla di arroganza e noncuranza delle regole, il Re degli Inferi è senz’altro l’esempio più calzante che ci possa venire in mente, e la detective Decker lo ha dovuto imparare a sue spese. Nel corso della serie Lucifer ha certamente appreso molto in termini di empatia, collaborazione e rispetto, ma all’inizio la situazione era ben diversa. Spesso i due partner si sono ritrovati incastrati in discussioni senza fine, in cui il concetto di “compromesso” sembrava solo un lontano miraggio, e le incomprensioni erano all’ordine del giorno. Insomma, sono piuttosto sicura che, se Chloe avesse voluto dedicare una canzone a Lucifer, sarebbe stata la versione rivisitata da Morgan di Sincero.

Lucifer è un personaggio arrogante e borioso, ma ha anche dei difetti

Nonostante il Diavolo in questione sia senza ombra di dubbio uno di quei personaggi delle serie tv affetti da narcisismo patologico, resistere al suo fascino è quasi impossibile. Ciò sembra valere per chiunque, ma non per Chloe Decker, l’agente di polizia “assistita” da Lucifer durante le indagini. Razionale, pignola e solitamente molto equilibrata, Chloe si trova spesso destabilizzata dal comportamento sfacciato e al contempo ingenuo del partner, che pare incapace di gestire una qualsiasi situazione senza mettersi in mostra come un pavone, o anche solo senza cacciarsi nei guai.

Certo, non deve essere facile svolgere il proprio lavoro ed essere contemporaneamente una specie di baby-sitter per un collega che non tiene mai quasi conto delle idee altrui, ignora qualsiasi consiglio o ordine e si rivela un completo disastro quando si tratta di fare squadra. Per non parlare della totale assenza di senso etico e morale, che induce Lucifer ad adottare ogni misura possibile, legale o meno, per raggiungere i propri obiettivi. Il segreto per sopravvivere a una tale dose di tracotanza rimane tutt’oggi un mistero, ma ci stiamo impegnando per scoprirlo.

La parola “grazie” non appartiene al dizionario del Diavolo

Lucifer

“Grazie”? Vogliamo scherzare? Lucifer a malapena riesce a paragonarsi ai mediocri esseri umani, per quale assurda ragione dovrebbe provare addirittura gratitudine nei loro confronti? Abituato com’è a prendere decisioni per se stesso e per chiunque lo circondi, impartendo ordini e soddisfacendo i desideri altrui solo per il proprio personalissimo tornaconto, i concetti di gentilezza e riconoscenza sono distanti anni luce dalla sua visione del mondo. È scontato che Chloe, Maze, Amenadiel e tutti coloro che fanno parte (o meno) della sua cerchia si prodighino per lui senza pretendere nulla in cambio perché, insomma, lui è Lucifer, la Stella del Mattino, il solo essere perfetto tra tante creature imperfette. O almeno, questo è ciò che di cui si convince per buona parte della serie.

C’è però da ammettere che, a piccoli (minuscoli, infinitesimali) passi, il nostro fascinoso diavolo è riuscito a interiorizzare alcune caratteristiche prettamente umane: seguendo l’evoluzione di questo personaggio lo vediamo diventare sempre più sensibile alle necessità e ai sentimenti altrui, sempre più protettivo nei confronti delle persone a cui tiene. Eppure, provando a fare il conto, quante sono le volte in cui lo sentiamo pronunciare la parola “grazie”? Le vecchie abitudini sono difficili da sradicare, egoismo compreso, eppure alla fine Lucifer non ci appare più come un Narciso crudele, bensì come un uomo burbero ma di cuore, sincero all’inverosimile, desideroso di migliorare. Nessuno si aspetta che i cambiamenti avvengano da un giorno all’altro, però almeno lui ci prova.

Vale per tutti, Lucifer compreso: il potere può dare alla testa

Lucifer

È vero, Lucifer Morningstar non è la persona migliore del mondo. A dirla tutta, non si può nemmeno considerare una “persona” nel vero senso del termine. Nel giudicarne i comportamenti scorretti e lo sgradevole atteggiamento di superiorità, infatti, non dobbiamo dimenticare che per decine di migliaia di anni altri non è stato se non il sovrano indiscusso del Regno dei Morti. Parliamo di un luogo in cui emozioni, sentimenti e rapporti interpersonali sono banditi (persino inconcepibili) e sostituiti da crudeltà, punizioni, tormenti e… potere. Esatto, ciò che più di tutto ha condizionato per tanto tempo l’essenza stessa di Lucifer è proprio l’incredibile quantità di potere pressoché illimitato di cui è stato investito.

L’unica persona che abbia mai limitato in qualche modo l’autorità del Diavolo è il suo stesso Padre, ma qualsiasi altro essere umano o celeste ha sempre dovuto assecondare la volontà (e i capricci) dell’angelo ribelle, fomentando così un ego già di per sé gigantesco e rendendolo smisurato. Sì, Lucifer ha sempre fatto ciò che voleva mettendo i piedi in testa chiunque, umano, demone o angelo che fosse, almeno fino a quando una donna dal carattere molto forte di nome Chloe non ha incrociato il suo cammino. Questa però è un’altra storia, di cui scopriremo gli sviluppi nella prossima e attesissima stagione. Intanto, vi sfido a immaginarvi Lucifer e Chloe nei rispettivi panni di Bugo e Morgan. Io sto già ridendo.

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Le brutte intenzioni la maleducazione, la tua brutta figura di ieri sera. Certo il disordine è una forma d’arte. Ma tu sai solo coltivare invidia. Ringrazia il cielo sei su questo palco, rispetta chi ti ci ha portato dentro. Ma questo sono io.

Che succede?