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Che fine ha fatto Henry Winkler?

Se c’è una cosa che Homer Simpson ha insegnato alla mia generazione è che “La risposta ai problemi della vita non è nel fondo di una bottiglia! È in TV“. Per quanto parodistico, il buon vecchio Homer non ci era andato troppo lontano. Dai tempi remoti in cui i produttori capirono che potevano addormentare i problemi del popolino di spettatori con show brillanti, dipinti di tempi lieti, non c’è stata più partita. Era arrivato il momento degli Happy Days. 44 anni fa, il 15 gennaio, la ABC  America  avvia una nuova serie, il racconto spensierato della vita americana anni ’50 nella piccola cittadina di Milwaukee. Fu un successo stratosferico. Fuori l’America stava perdendo la guerra in Vietnam e l’Italia, dove Happy Days arriva nel 1977, viveva gli anni di piombo e il terrore delle Brigate Rosse, ma dentro le case nel pomeriggio era immancabile l’appuntamento con i giorni felici.

Oggi quella serie dal sapore fin troppo vintage la guardiamo con occhi molto diversi. Soprattutto lui, Fonzie, o The Fonz, il soprannome originale di Arthur Fonzarelli. Noi che ora sappiamo quanto possano essere brutali i bulli, ridiamo un po’ della versione edulcorata del ribelle che era Fonzie, motociclista in giacca di pelle, che emanava carisma e faceva partire i Juke Box a suon di pugni e di “Ehi” o “Wow“. Eppure Herny Winkler, che gli ha dato il volto, è ancora oggi indimenticabile, simbolo di un piccolo specchio di mondo dove i ragazzi sono scapestrati e non criminali, dove le gang al massimo spacciavano dolcetti e i conflitti li risolveva papà Cunningham, Tom Bosley, con una sorriso e un saggio consiglio. Fonzie è il simbolo di dieci anni (per 11 stagioni di Happy Days) in cui i giorni erano davvero felici e spensierati.

Alla fine degli Happy Days

happy days

Fonzie ha smesso di esistere il il 24 settembre 1984, quando andò in onda il finale di Happy Days (tra l’altro, ve la ricordate l’ultima puntata?) ma rimarrà un’icona eterna della televisione. Quando Henry Winkler si staccò dal suo personaggio si staccò anche per un breve periodo dal mondo della recitazione, dedicandosi alla produzione e alla regia. Produsse serie come MacGyver, di cui tutti conosciamo il successo, e anche Storie Incredibili. Un prodotto che è un vera chicca, ma che invece di successo ne fece pochino. La serie di fantascienza era composta da episodi a se stanti, i quali vantavano alla regia nomi come Spielberg (anche ideatore del progetto) Scorsese, Eastwood, Zemeckis e grandi guest star. Parteciparono Kevin Costner, Kiefer Sutherland (24), Mark Hamill,  Christopher Lloyd e tanti altri. Nonostante le premesse la serie dura due stagioni appena.

Nel frattempo Henry Winkler si dedica alla regia e piano piano torna davanti alla cinepresa.

Dirige Billy Chrystal in Alla scoperta di Papà nel 1988 e Burt Reynolds in Un piedipiatti e mezzo nel 2017. Recita invece in pellicole quali Night Shift – Turno di notte diretto dall’amico ed ex collega Ron Howard. Una piccola parte nel primo Scream e altre in film di più scarso successo. Si è visto un po’ più spesso nei lungometraggi firmati dal suo grandissimo amico Adam Sandler. È per esempio in Cambia la tua vita con un clic (2006) nel quale è il padre del protagonista e Zohan – Tutte le donne vengono al pettine in cui interpreta se stesso.

Barry e il primo Emmy

Happy Days

Nel mondo delle serie tv Henry Winkler sembra non riuscire a bissare Happy Days. Recita nella sitcom Monty, nel 1994, che dura una sola una stagione e viene cancellata. Poi negli anni varie esperienze da doppiatore fino al fatidico 2016. Winkler si unisce al cast della serie Barry. La commedia amarognola ideata da Alec Berg e Bill Hader (che è anche il protagonista) è stata trasmessa in America sulla HBO. In Italia è ancora inedita. La serie parla di Barry Berkman, un ex soldato che diventa un killer a basso costo e si trova ammaliato a Los Angeles dal teatro e dal carismatico professore Gene Cousineau, interpretato proprio da Henry Winkler.

Il personaggio di Cousineau gli regalerà, all’età di 73 anni e oserei dire finalmente, un Emmy Award come migliore attore non protagonista (in questo articolo trovate tutti i vincitori dell’edizione 2018). Certo è il primo Emmy che vince come attore, ma in quanto a premi non può lamentarsi. In carriera ha vinto due volte il Golden Globe come migliore attore protagonista in una commedia  per Happy Days nel 1977 e 1978. Ha vinto un Emmy per il miglior programma per bambini con CBS Schoolbreak Special nel 1985 e uno per la miglior interpretazione in un cartone animato con Un cucciolo di nome Clifford nel 2005. Più una serie piuttosto lunga di nomination.

Un artista tuttofare

Happy Days

Sebbene non abbia partecipato a super produzioni e venga quindi spesso viene associato solo al personaggio di Fonzie, Henry Winkler ha dimostrato di essere un artista dai molti talenti. Attore, regista, produttore e anche scrittore. Uno scrittore di successo per giunta. È autore di una serie di libri per ragazzi dal titolo Hank Zipzer il superdisastro che raccontano le avventure di Hank: un ragazzo pasticcione e dislessico (proprio come è Winkler nella realtà). Pubblicata per la prima volta negli Stati Uniti nel 2003, in Italia è disponibile dal 2013 ed edita da Uovonero.

Nel 2014, Hank Zipzer è stato trasposto nella serie televisiva Hank Zipzer – Fuori dalle righe, andata in onda in Italia su Disney Channel e poi su Rai Gulp. Henry Winkler recita nella serie nel ruolo di Mr. Rock.

Ad Maiora Fonzie ehi!!!

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