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Dragon Ball Z non avrà mai rivali

L’attacco di Radish segna l’inizio di Dragon Ball Z, uno degli archi narrativi più lunghi e appassionanti dell’universo dedicato agli anime, e una storia a cui siamo legati da un filo che non potrà mai spezzarsi. L’avvento di Radish, sceso sulla Terra per comunicare a Goku la sua vera natura, ovvero quella di Sayan e conquistatore, fratello ma allo stesso tempo nemico degli ideali di Radish, ha aperto l’arco scenico di una saga emozionante come poche e a cui guardiamo ancora come fiore all’occhiello nel mare magnum degli anime targati battle shonen. Sarebbe però alquanto  riduttivo parlare di Dragon Ball Z alludendo solo alle sue battaglie che, per quanto uniche sotto ogni punto di vista, rappresentano solo uno dei tanti tasselli che compongono la meraviglia dell’anime dedicato a Goku e compagni. 

Avevamo conosciuto Goku nell’arco narrativo precedente, quello in cui il più forte dei Sayan era ancora un bambino alla ricerca del proprio destino sulle orme delle sfere del drago, ma già un personaggio ricco di fascino e peculiarità. Dragon Ball Z narra invece le vicende di Goku dopo cinque anni dalla fine del capitolo precedente, negli anni in cui il protagonista, ormai ventenne, è padre di Gohan e compagno fedele di Chichi. In questo articolo non vogliamo solo portare avanti l’operazione nostalgia verso quei pomeriggi di molti anni fa in cui il mondo sembrava più interessante dopo un episodio di Dragon Ball Z, ma evidenziare quei particolari per cui possiamo ammettere che un prodotto del genere non avrà mai rivali, soprattutto nei confronti degli altri universi legati proprio all’opera di Toriyama.

I personaggi di Dragon Ball Z rendono la storia emozionante e ricca di letture diverse

Si sa che i personaggi giocano un ruolo fondamentale all’interno della storia in cui sono protagonisti e, in questo ultimo senso, Dragon Ball Z non fa eccezione: i suoi interpreti, caratterizzati nel migliore dei modi, fanno da cornice perfetta per una trama straordinaria. Gli eroi descritti da Toriyama fungono da metafora e anima di concetti importanti, figure a cui allude il suo creatore per trasformare un manga prima e un anime poi in una fucina di pensieri e sentimenti. Abbiamo ammirato la redenzione di Vegeta appurando che i fatti relativi alla sua missione sono serviti all’opera per ammettere che le inclinazioni di un personaggio possono cambiare in meglio, nonostante i precedenti a cui siamo abituati. Siamo cresciuti pensando che Goku incarnasse la saggezza e l’altruismo, due temi che Dragon Ball Z sbandiera come bandiere al vento per tutta la durata dell’arco narrativo e che hanno fatto appassionare i tantissimi bambini sparsi per il mondo e gli adulti. Ma Dragon Ball Z si è fatto ammirare anche e soprattutto per i nemici contro cui hanno dovuto combattere i buoni della situazione, per una serie di cattivi pronti a tutto pur di invadere il pianeta con i loro presupposti tanto malvagi da far paura anche a chi guarda.

Possiamo infatti dividere Dragon Ball Z in tre grosse sezioni pensando ai tre grandi villain della serie: Freezer, Cell e Majin Bu. La bellezza di questo arco narrativo lungo ben 22 anni risiede nella gradualità dei percorsi proprio perché con il proseguire della serie e delle avventure, aumentano sia gli avversari sia la loro potenza, e le battaglie che ne derivano sembrano sempre più difficili per i nostri protagonisti. Per questo Dragon Ball Z è un crescendo di emozioni e suspence, una storia che non perde mai fascino e suspence, nonostante la lunghezza della trama. Alla fine, la morale più grande, iscritta negli album di Dragon Ball Z, è che solo l’unione d’intenti batte i nemici, come una Kamehameha padre/figlio o una sfera Genkidama nata dall’energia di tutti i buoni del mondo. Insieme alla forza dei nemici. che sembravano imbattibili ogni qual volta che si affrontavano, crescono anche i colpi di scena come se un deus ex machina muovesse i fili della trama per sorprendere lo spettatore: la storia nasce spesso dalle proprie ceneri per mescolare le carte in sul tavolo.

Un anime fedele al manga e attento alla forza dei temi importanti

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A differenza di Dragon Ball GT e Super, la storia di Z non dà mai l’impressione di essere confusionaria e, nonostante i moltissimi filoni primari e secondari narrati, resta una creatura perfetta negli schemi e nei ritmi narrativi. A differenza del suo precedessore, invece, Dragon Ball Z decide di abbandonare i toni più leggeri e fiabeschi per avventurarsi in un universo più crudo e violento, soffermandosi su ambienti ricchi di pathos e scontri memorabili. Con il passare degli anni Dragon Ball Z si è posizionata sul trono delle trasposizioni anche grazie ad un’animazione che ha rispecchiato in modo fedele le meraviglie tematiche del manga, continuando a macinare scontri all’ultimo sangue mentre si parlava di amicizia e coraggio. I fan del manga si sono ritrovati a provare le stesse emozioni, se non più forti, guardando Goku sferrare un’onda energetica per salvare Gohan e gli altri da eventi avversi.

Sono passati tantissimi anni da quando ho visto per la primissima volta Radish sulla Terra e altrettanti anni da quando Goku decide di collaborare con Piccolo per sconfiggere Radish e salvare suo figlio, sacrificando la propria vita per permettere al namecciano di colpire in pieno il nemico, ma il tempo non separerà mai il nostro amore da Dragon Ball Z, una storia indimenticabile e a tratti insuperabile, e a cui tutti continuano a guardare come un unicum.

A volte, dobbiamo guardare oltre ciò che vogliamo e fare ciò che è meglio.” – Piccolo in Dragon Ball Z