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I 10 film Disney più criticati di sempre

La Disney è da sempre una delle case di produzione a cui siamo più affezionati e di cui ci fidiamo di più, anche se secondo alcuni questa sta diventando una vera e propria tiranna del mondo cinematografico (a dirlo è la stessa pronipote di Walt Disney). Ma nonostante le accuse, il nome Disney è sinonimo di affidabilità e di dolci ricordi d’infanzia, che affiorano alla nostra mente quando pensiamo ai classici che ci hanno da sempre tenuto compagnia. Eppure, non sempre i suoi colpi sono andati a segno. Qui infatti vi parliamo dei 10 peggiori film della Disney, contestati e disapprovati dai più al netto di legittimi gusti personali.

Da live action più recenti a sequel incoerenti, ecco i peggiori film Disney in cui potreste incappare!

1) Mulan

peggiori film Disney

Le peripezie che hanno accompagnato l’uscita del live action Mulan sono state tali che siamo arrivati a vederlo stremati. Le anticipazioni secondo cui non sarebbero stati presenti colossi del cartone animato del 1998 quali Mushu, Sang e Shan Yu avevano già fatto storcere il naso, poi le indiscrezioni sui nuovi personaggi erano state accolte con diffidenza. Ancor di più, scetticismo e incredulità ci hanno pervasi quando Disney ha deciso di rendere disponibile il film sulla sua piattaforma al prezzo d’occasione di 22€. Forse siamo partiti prevenuti. Ma se anche qualcuno ha cercato di vederci degli aspetti positivi, le pecche – che prescindono dalle numerose differenze con il cartone – sono troppe per poter essere ignorate.

La volontà di rendere fede alla leggenda su cui si basa la storia di Mulan è stata vanificata da personaggi piatti, senza carattere o senso. La strega, controparte negativa della protagonista, risulta quasi del tutto inutile e insignificante. Il ritmo incalzante del cartone è stato reso con battaglie tutte uguali e con la totale assenza di quell’emotività e ironia che hanno fatto di Mulan un capolavoro. Senza contare che tutti i riferimenti alla cultura cinese cinematografica e tradizionale, che avrebbero potuto rendere affascinante il live action, sono stati invece banalizzati da un politically correct che ha finito per renderlo solo uno dei peggiori film Disney.

2) Star Wars – L’Ascesa di Skywalker

L’ultimo capitolo di una delle saghe cinematografiche più amate e che davvero hanno fatto la storia è stato estremamente deludente. La questione è tutt’oggi dibattuta tra i fan di Star Wars: l’Episodio IX, tanto atteso e temuto, è stato in grado di dividere l’opinione pubblica. Ma forse andrebbe detto che non è solo Star Wars – L’Ascesa di Skywalker ad aver perplesso il pubblico, ma più in generale l’ultima trilogia. La storia si ripete 25 anni dopo la fine di Episodio VI – Una Nuova Speranza. E il problema è proprio quello: la storia si ripete. Troppo simili ai precedenti film le dinamiche, troppo diversi i personaggi nuovi che non hanno saputo prendere il posto dei vecchi. Non che dovessero sostituirli, assolutamente. Ma la storia non ha retto su di loro: erano tutti troppo deboli.

E il cambio di registi non ha di certo aiutato, anzi. L’assenza di continuità è il problema principale e anche il motivo per cui non c’è stata una vera e propria evoluzione psicologia dei protagonisti, come invece era avvenuto nelle precedenti trilogie. Alla fine, The Rise of Skywalker è stata “solo” la conseguenza dei due precedenti film, che non hanno saputo offrire una conclusione degna della saga di Star Wars. Il finale è stato raffazzonato, frettoloso. E ci ha lasciato con più dubbi che certezze.

3) Il Re Leone

Anche per il live action de Il Re Leone le critiche non sono mancate. Possiamo dire che la trovata di rendere in carne ed ossa cartoni animati che hanno segnato la nostra infanzia sia per la Disney un’arma a doppio taglio che solo in rarissimi casi (e neanche del tutto salvi) si è dimostrata una trovata vincente. Nel caso de Il Re Leone, l’aggravante è che non sono – giustamente – esseri viventi, ma tutto è realizzato in CGI. Uno sfoggio dell’innovazione grafica cinematografica, niente di più. E infatti è proprio qui che casca l’asino: avevamo davvero bisogno del live action de Il Re Leone? Assolutamente no.

Sono rimasti estremamente fedeli al cartone degli anni ’90 e questo ovviamente per i nostalgici è una nota di merito, ma proprio per la stessa ragione risulta inutile. Eguagliarlo era fuori discussione. Innovarlo, non ci hanno neanche provato (che sia bene o male dipende dai punti di vista). Insomma, è un calco dell’originale che però manca di quell’espressività ed emotività che solo un cartone animato sa dare. Gli animali sono resi in modo talmente impeccabile che si finisce per eccedere nel realismo maniacale, dimenticandosi di aver davanti un film che deve commuovere, divertire, appassionare. Risultato finale? Un documentario con delle canzoni. E con un doppiaggio che, salvo alcuni casi, lascia a desiderare.

Insomma, tutti ingredienti per giudicarlo uno dei peggiori film Disney.

4) Maleficent 2 – Signora del Male

Come spesso accade i sequel sono sempre quelli che lasciano perplessi, tant’è che sono anche quelli che continuano a essere sfornati senza però ottenere grande risonanza, eccetto rari casi. Maleficent 2 – Signora del Male si potrebbe dire quasi del tutto inutile, ridondante. Queste le critiche mosse al film con protagonista Angelina Jolie. Anzi, tra le accuse vi è anche quella di aver snaturato il senso globale del film precedente. L’ambivalenza del personaggio, cattiva per necessità e non per natura, tende a perdersi in questo sequel che ricerca le origini di Malefica e cerca di spiegarne la natura malvagia. Il problema è che per scavare troppo a fondo, si rischia di lasciare un grande fosso.

Infatti, se con il primo film si era cercato di superare gli stereotipi fiabeschi per porre Malefica in una zona grigia, con Signora del Male si torna invece a ricalcare il cliché della lotta tra buoni e cattivi. La regina Ingris incarna la versione malvagia della fata come ci era stata proposta nel cartone degli anni ’50, mentre Malefica torna trionfante a dar prova della propria bontà. Anche lo sfoggio di poteri e le ambientazioni sembrano allontanarsi da quell’atmosfera fatata a cui ci eravamo abituati. Insomma, nonostante si lasci guardare piacevolmente, non supera un’analisi critica e non rispetta con coerenza l’idea proposta all’inizio.

5) Planes

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C’è un problema fondamentale in “Planes”: è un “Cars” con le ali. Sì, perché purtroppo il paragone con il cartone animato del 2006 sorge spontaneo e immediato. E purtroppo Planes non ci fa una bella figura. Non perché non sia gradevole o non veicoli messaggi motivazionali, importanti per i giovani, o perché non sia colorato da battute divertenti. Ma perché non ha nulla di nuovo. Nulla di diverso dal precedente film a cui si ispira e si affianca, facendo leva sul legame del pubblico con i protagonisti di Cars, invece ne risulta una copia volante. Il regista Klay Hall cerca di sfruttare a proprio vantaggio l’impennata delle macchine, l’ambientazione, perfino la grafica. Lo fa senza vergogna, ammettendolo. Ma se l’idea era quella di partire da qualcosa di familiare per poi distaccarsene e creare qualcosa di nuovo, il piano fallisce.

Sul sito Rotten Tomatoes, Planes ha solo il 20% di rating positivi. E infatti, tra tutti i cartoni animati usciti negli ultimi dieci anni, questo è finito nel dimenticatooi, ignorato da molti e sconsigliato dai più come uno dei peggiori film Disney.

6) Artemis Fowl

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Erano alte le aspettative che accompagnavano l’uscita di Artemis Fowl, uno dei primi film in uscita sulla piattaforma Disney +. Ma una volta finito di guardare, si ha l’impressione di aver solo sprecato il proprio tempo e di rivolere indietro quei 90 minuti perduti. Un vero peccato aver sciupato quest’occasione e materiale. All’uscita della saga cartacea, da cui è tratta la trasposizione cinematografica, molti già gridavano al capolavoro e alla possibilità di avere un “nuovo Harry Potter”. Ma c’è un problema fondamentale: il mondo non è più quello di venti anni fa e l’industria del cinema si è innovata, l’attenzione dei giovani spostata quasi più sulle serie tv che sui film. E quando si guarda Artemis Fowl si ha l’impressione che Disney questo non l’abbia tenuto in considerazione.

Il compito di questo primo capitolo della saga era solo quello di preparare il terreno per i sequel, di incantare lo spettatore, di trasportarlo in un mondo nel quale non avrebbe visto l’ora di tornare, di incuriosirlo con personaggi ambigui e carismatici. E i libri tutto questo lo fanno, eccome. Il film no. Non solo non è all’altezza dei libri, ma la recitazione innaturale leva forza ai protagonisti e rende Artemis, figura principale, una presenza quasi fastidiosa.

7) Il ritorno di Mary Poppins

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Entusiasmo e scetticismo hanno accompagnato Il Ritorno di Mary Poppins. Siamo tutti abbastanza legati all’immagine della Mary Poppins del 1964, quindi le critiche erano prevedibili. Certo, non va considerato solo il fattore affezione, ma anche altre mancanze. Mancanze che forse sono imputabili al confronto quasi inevitabile con il cult con protagonista Julie Andrews, eppure c’è qualcosa che non torna. Primo tra tutto, Il Ritorno di Mary Poppins non si rivolge ai più grandi, a quelli che con Mary ci sono cresciuti. O se anche lo fa, non riesce a convincerli. I bambini invece non troveranno un prodotto avvincente, almeno non tanto quanto film e cartoni a cui sono abituati oggi.

Perfino i motivetti, le canzoni, non rimangono in testa. Non colpiscono tanto da far venir voglia allo spettatore di entrare in tv come i protagonisti in un disegno (o, come nel sequel, in un vaso). Emily Blunt è certamente il punto di forza di questo film, che cerca di rendere Mary Poppins semplicemente perfetta sotto ogni aspetto, ma forse risulta un po’ troppo saccente, un po’ troppo vanitosa.

8) Il Libro della Giungla 2

Come già detto, tra i peggiori film Disney ci sono quasi sempre dei sequel.

Vuoi perché non sono all’altezza del precedente film, vuoi perché nel peggiore dei casi travisano completamente il senso, vuoi perché nel migliore dei casi si rivelano completamente inutili. Il Libro della Giungla 2 si pone a metà strada tra tutte e tre le motivazioni. La grafica è diversa, e già qui avvertiamo il distacco dal primo e immortale cartone animato. La storia questa volta però è piatta. Monotona, quasi insignificante. Stavolta, non c’è lo scontro tra due modi diversi di vivere la vita (rappresentati nel precedente da Bagheera e Baloo), ma assistiamo a uno scontro tra mondi: quello della giungla e quello degli umani. Le due anime di Mowgli che si alternano, che combattono e che alla fine imparano a coesistere pacificamente.

Sul sito di recensioni Rotten Tomatoes, Il Libro della Giungla 2 ha ottenuto solo il 18% di voti positivi. Uno dei risultati più bassi e che lo annoverano tra i peggiori film Disney. E il motivo è che purtroppo è sembrato un ritorno alla giungla che ha infastidito gli affezionati e annoiato tutti gli altri. Canzoni originali e accattivanti: non pervenute. Soluzioni narrative avvincenti: non pervenute. Utilità di questo seguito: non pervenuta.

9) Chicken Little

Chicken Little fece gran scalpore quando uscì perché – per chi non lo sapesse – è il primo film Disney a essere realizzato completamente in CGI.

Ironico come tutti i film realizzati interamente con la tecnologia all’avanguardia facciano parte dei 10 peggiori film Disney.

Il problema principale di Chicken Little è il target. Si rivolge quasi esclusivamente a un pubblico di bambini, principalmente sotto i dieci anni. Non ha nulla di innovativo. Anche la trama è di per sé trita e ritrita, con solo qualche canzone dei R.E.M. a risollevare l’animo dello spettatore. La Disney deve aver puntato tutto sulla grafica, sui colori sgargianti e la fluidità delle immagini che infatti sono impeccabili. Ma nel fare questo deve aver trascurato il dettaglio più importante: la storia. Alcuni critici hanno sottolineato come in realtà dietro molte situazioni si celi un’analisi del rapporto padre-figlio, che tuttavia non è stata sufficientemente approfondita per essere colta dagli adulti. Figuriamoci dai più piccoli!

10) Pirati dei Caraibi – La Vendetta di Salazar

Pirati dei Caraibi è una delle saghe più amate dal pubblico, la sua colonna sonora ha fatto scuola e il Capitan Jack Sparrow rimarrà sempre uno dei nostri personaggi preferiti. Ma dopo La Maledizione della Prima Luna c’è stata una lenta e inesorabile discesa, per quanto il secondo e il terzo mantengano ancora alto il livello. Con il quinto film della saga, La Vendetta di Salazar, invece, restiamo insoddisfatti. Non oso immaginare come sarà il sesto film, nel quale non sarà neanche presente Johnny Depp, la colonna su cui Pirati dei Caraibi si fonda e che ne ha impedito il crollo fino a ora.

La trama è inconsistente e piena di buchi. Sono andati a ripescare personaggi storici, come Barbossa, per ricordare al pubblico il legame affettivo che ormai si ha con la saga, ma che invece non ha provocato altro che paragoni e delusioni. La Vendetta di Salazar non regge il confronto: l’antagonista è privo di carattere, moscio. E perfino Jack Sparrow sembra quasi una parodia di se stesso, una macchietta sempre più adatta a un pubblico di bambini, e che perde quel folle genio che ci ha incantato.

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