Vai al contenuto
Serie TV - Hall of Series » Colombo » #VenerdìVintage – 10 motivi per amare Il Tenente Colombo

#VenerdìVintage – 10 motivi per amare Il Tenente Colombo

Colombo, il tenente interpretato da Peter Falk, quello con l’impermeabile sgualcito e una delle menti tra le più brillanti della tv, è una serie fuori dal tempo che come una piccola opera d’arte più invecchia, più acquista valore. In Italia arriva per la prima volta nel novembre del 1974 su una tv locale, mentre sulla rete nazionale sarà trasmessa a partire dal 1977. Prima sulla Rai, poi su Mediaset, la serie poliziesca non ha mai lasciato i palinsesti ma, il rischio di dimenticarsi quanto sia cool il tenente Colombo è sempre dietro l’angolo. Fortunatamente Amazon Prime Video l’ha inserita nel suo catalogo, quindi potete gustarvi in tranquillità tutte le 11 stagioni composte da 69 episodi. È impossibile non amare Colombo e il suo protagonista, il quale non solo è sopra le righe, ma ne ha create delle nuove per poter andare ancora più oltre imponendosi così come un personaggio sui generis decisamente indimenticabile.

Se però faticate a ricordare perché Colombo è una serie tv gigantesca e rivoluzionaria, ecco 10 motivi che vi rinfrescheranno la memoria.

1) Il primo episodio è stato diretto da Steven Spielberg

Steven Spielberg

Murder by the Book, Un giallo da manuale, è la prima puntata della prima stagione di Colombo andata in onda negli USA nel settembre del 1971. Prima della sua messa in onda erano stati realizzati due episodi pilota, ma forse è questo quello che definirà il modello stilistico su cui sviluppare l’intera serie. Gli ideatori di Colombo, Richard Levinson e William Link, avevano le idee molto chiare su cosa volevano e cercavano artisti con uno stile non convenzionale.

Per il primo episodio scelsero così un giovane regista appena 25enne, Steven Spielberg che, nonostante fosse agli esordi, con i suoi primi lavori aveva già lasciato il segno, ma non proprio in senso positivo. Il suo stile unico e troppo maturo per la sua età rappresentava spesso un imprevisto per le produzioni che si ritrovavano con un girato stilisticamente lontano dalle altre puntate della serie. In un’intervista Spielberg dichiarò che Link e Levinson furono i primi produttori a incoraggiarlo e a lasciarlo libero di sperimentate.

2) Colombo, un protagonista oltre l’antieroe

Tenente Colombo

Quando il tenente Colombo appare sulla NBC nel contenitore settimanale chiamato The NBC Mystery Movie, il pubblico era abituato a dei detective di un certo tipo e la sua personalità risultò una novità disorientante. In tv c’erano già dei detective peculiari, come Perry Mason, Frank Ballinger, Robert T. Ironside, ma erano uomini distinti, a volte anche affascinanti, e tutto d’un pezzo. Non era insolito vedere dei protagonisti tormentati e sopra le righe, ma con Colombo si va ben oltre.

Il tenente di origine italiana, infatti, è sciatto, trasandato e spettinato. Ha dei modi fastidiosi e sembra apparentemente ottuso. I sospettati, sempre uomini eleganti e facoltosi, si sentono quasi offesi che a condurre l’indagine sia un omuncolo così insignificante. Gli ideatori della serie hanno guardato sicuramente a Ellery Queen, ma per Colombo si sono ispirati a Porfirij Petrovič, il buffo personaggio di Delitto e castigo di Dostoevskij. Il nostro lieutenant del Los Angeles Police Department è unico nel suo genere e ha conquistato il pubblico proprio per il suo essere ordinario; è un gran lavoratore ma non è ambizioso, è ostinato e decisamente anonimo. Non sapremo mai troppi dettagli sulla sua vita. Per amarlo basta solo un assaggio della sua genialità, ben nascosta sotto l’aspetto comune e noioso.

3) Le guest star del tenente Colombo

Leonard Nimoy

Il tenente conquistò subito il pubblico, così molti attori famosi volevano apparire nello show; del resto il budget non è mai stato un problema e fu facile ingaggiare dei nomi famosi. Le guest star e i cameo divennero un tratto distintivo della serie e aumentarono il prestigio degli episodi. Ecco quindi che in ogni puntata fanno capolino volti all’epoca già noti come Martin Sheen, Leslie Nielsen, Johhny Cash, Jack Cassidy, Leonard Nimoy, William Shatner, Richard Paul Kiley, Julie Harris o Leo Penn: quasi sempre nei panni dell’assassino. Invece, dietro la macchina da presa troviamo John Cassavetes e Ben Gazzara; molto celebre anche il cameo della famosa costumista di Hollywood, Edith Head.

4) Una serie tv rivoluzionaria

Colombo

La serie viene in mente a Levinson e Link durante gli anni ’60, quando misero a punto uno schema narrativo che ribaltava i presupposti classici del giallo deduttivo – il whodunit di stampo anglosassone – rendendo popolare il reverse whodunnit: una tecnica introdotta forse dallo scrittore R. Austin Freeman. Infatti, nella maggioranza degli episodi, lo spettatore non è chiamato a indovinare l’assassino, ma viene messo subito al corrente dei fatti.

La prima persona che appare sullo schermo è proprio il colpevole che vediamo sia pianificare che compiere il delitto. Al contrario dei gialli tradizionali, la puntata si sviluppa intorno al ragionamento compiuto da Colombo per dimostrare la colpevolezza del sospettato. L‘enigma non è la soluzione, ma consiste nel capire come il tenente risolverà il caso, apparentemente, perfetto. Nonostante la struttura intellettuale complicata, la serie venne subito apprezzata e contribuì così a rivoluzionare il linguaggio televisivo dell’epoca.

5) Non episodi, ma film

Tenente Colombo

La maggioranza delle serie televisive degli anni ’70 seguivano una struttura standard e raramente gli episodi superavano i 60 minuti. Anche qui Colombo sovverte gli schemi tradizionali proponendo degli episodi che sono dei film autonomi. Non è solo la lunghezza, che raggiunge anche i 90 minuti, a ricordare un lungometraggio. Grazie al budget elevato, la produzione poté garantirsi sia un cast di rilievo, come Peter Falk, che le numerose guest star di cui abbiamo parlato. Si vocifera che il protagonista arrivò a guadagnare 300 mila dollari a episodio fino a raggiungere i 600 milia nel 1989. Ma a rendere ogni puntata un film erano anche le scelte di regia innovative e le innumerevoli scene all’aperto, sempre in location diverse, un fatto insolito per uno show televisivo. Un episodio fu girato addirittura a Londra, davanti a Buckingham Palace.

6) Moderno e non violento

Colombo e Cane

A partire dagli anni ’70, le serie poliziesche vedevano spesso protagonisti dei poliziotti anticonformisti che combattevano il crimine in un contesto brutale. Al centro delle storie c’era la violenza delle grandi città terrorizzate da spacciatori e malavitosi. Mentre l’interesse per il realismo crudo e la criminalità prendeva piede, Link e Levinson, optano per un’atmosfera sofisticata, ricollegandosi ai toni eleganti dei romanzi investigativi del passato. Invece di dedicarsi agli inseguimenti e alle sparatorie, Colombo sceglie la strada della non-violenza; infatti il tenente non porta mai con sé una pistola. La serie canalizza tutta l’attenzione sulla sfida psicologica tra un detective umile e dei sospettati ricchi, colti e lontani dai criminali che Starsky & Hutch inseguivano per le strade californiane. Ma l’intrattenimento non violento e intellettuale di Colombo risulta moderno e innovativo perfino nel panorama seriale attuale, a volte troppo esplicito.

7) Genialità del tenente Colombo

Peter Falk

Solo un’altra cosa… è questa la frase che ci fa capire che il tenente ha trovato il sospettato da spennare. In Colombo non esistono mezzi investigativi tecnologici, non solo perché siamo negli anni ’70, ma perché il protagonista non ne ha bisogno. Non li rifiuta a priori, a volte è incuriosito dall’innovazione e non la disdegna, ma è il suo cervello lo strumento più prezioso. Colombo non ha fatto addestramenti speciali, i suoi strumenti sono la curiosità, la logica e la deduzione. La serie ci insegna a fare domande, a mettere in dubbio ogni cosa usando la logica, ascoltando la vocina interiore che ci averte quando qualcosa non quadra. Il tenente non ha un partner, ma non è mai solo: al suo fianco c’è il sospettato che grazie ai passi falsi conduce il detective alla risoluzione del caso.

8) Il Metodo Colombo

The Columbo Technique

Il metodo investigativo del tenente più sgualcito della televisione ha dato il nome a una tecnica psicologica usata in campo forense per capire se qualcuno mente. Può essere utile durante un’interrogatorio, ai colloqui di lavoro oppure con il partner! Colombo non accusa mai il colpevole, ma facendo il finto tonto e ribadendo di essere svampito, chiede continui chiarimenti su dettagli apparentemente insignificanti. In questo modo induce il sospettato ad abbassare la guardia e a tradirsi con le sue stesse dichiarazioni. Il metodo consiste nel mettere in dubbio un fatto in conflitto con la logica della situazione e a porre delle domande trabocchetto per individuare la falla. Questa strategia funziona però se l’altro è a proprio agio, si stente in una posizione superiore alla nostra e non entra sulla difensiva.

9) Il tenente Colombo sovverte lo status quo

Colombo Pegeut

Tutti sottovalutano Colombo e in questo modo tutti compiono il primo errore fatale. Come un suo sospettato gli fa notare: «ti spacci per un cucciolo con un impermeabile che corre felicemente per il cortile scavando buche in tutto il giardino, solo che stai preparando un campo minato scodinzolando». Colombo è considerato la rivincita degli ultimi e degli umili che lottano contro un mondo privilegiato, dove quasi mai si ha la meglio. Il tenente parte sempre in svantaggio mentre sia i sospettati che noi spettatori partiamo da una posizione privilegiata. Noi sappiamo chi è l’assassino, il colpevole invece ha dalla sua parte il potere, i soldi e la reputazione. Nonostante questo, Colombo riesce a metterli tutti nel sacco, e solo avvalendosi della sua intelligenza. Nel corso della serie scopriamo che ha un Q.I sopra la media, ma lui non se ne vanta, anzi lo percepisce come un peso.

Ho sempre dovuto nascondere la mia intelligenza. La gente non ama le persone in gamba».

10) Peter Falk

Peter Falk

Il motivo principale per cui amiamo Colombo è sicuramente l’attore che ha reso il tenente un personaggio iconico. L’amore che Falk nutriva per il protagonista è contagioso e forse è questo che ha determinato il successo della serie. Eppure il primo a vestire l’impermeabile sgualcito fu Bert Freed. Un paio di anni dopo, il personaggio comparve in un’altra opera di Link e Levinson ed era interpretato da Thomas Mitchell che morì improvvisamente. Quando la NBC ordinò un pilot per una serie tv, scelsero un attore affermato, appunto Peter Falk. L’attore recitò nel pilota indossando i suoi stessi vestiti. Lo storico impermeabile era il suo, ne acquistò uno nuovo soltanto nel 1992, e in tutta la prima stagione ha usato la sua stessa camicia, cravatta, pantaloni e anche le sue stesse scarpe: quando si dice entrare nel panni del personaggio!

Ah, solo un’altra cosa… non vi è venuta voglia di fare un rewatch?

LEGGI ANCHE – Luther – Neil Cross: «Il DNA di Luther è quello del tenente Colombo»