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Se Breaking Bad fosse stato scritto da George R. R. Martin

 Gus avvelenato martin

Un altro personaggio che Martin adorerebbe avere tra le mani è probabilmente Gus Fring: avrete notato che l’autore di Game of Thrones sa fare dei veri miracoli con i villain… Anche perchè nei suoi libri tutti i protagonisti lo sono almeno un po’!

il signor Fring è sempre un gran figo, ma la sua scena madre è ovviamente quella dell’avvelenamento autoinflitto nell’episodio “Alla salute“; a parte l’epicità dell’intera sequenza e la genialità della trovata escogitata da Gus per eliminare i propri avversari senza destare sospetti, in questo frangente egli dimostra di non essere semplicemente un boss, ma un autentico leader: perché un capo lascia il lavoro sporco ai subalterni e si limita a osservare da lontano ciò che accade, e in caso di pericolo è il primo a fuggire e ad abbandonare gli altri nei guai. Ma un vero leader si mette in gioco, sa quando è il momento di affrontare i problemi di persona e se si trova in situazioni disperate è disposto a rischiare la vita.

Ora non voglio far sembrare Gus Fring un eroe (dopotutto, non ha mai fatto niente senza avere il proprio tornaconto), però obiettivamente il piano che è in grado di organizzare e attuare in un momento in cui si trova in evidente inferiorità rispetto ai nemici denota un’audacia straordinaria. Il tempo per odiarlo non manca certo né prima né dopo quella puntata, però ammettiamo che quando ha bevuto il veleno insieme agli uomini che desiderava uccidere e poi si è fatto portare all’ospedale per essere guarito lo abbiamo amato tantissimo!

Comunque, in GOT il fattore veleno ha un suo spazio durante il memorabile matrimonio di Joffrey, e questo è il motivo per cui Martin avrebbe potuto descrivere anche l’avvelenamento di Fring con cognizione di causa.

Forse avete già sentito dire che il veleno in passato era considerato “l’arma delle donne” o “l’arma dei codardi“, e insomma l’unica possibilità di successo data a coloro che non potevano sconfiggere i rivali con la forza né con altri sistemi. Bene, con le Nozze Viola (nei libri il matrimonio di Joffrey non viene chiamato così, ma avete capito cosa intendo) Martin ci spiega invece che il veleno è l’arma delle persone intelligenti, di quelle che si sono stancate di avere un tiranno tra i piedi e osano ciò che tutti vorrebbero ma nessuno ha il coraggio di fare.

In Breaking Bad la questione è un po’ diversa, perché la faida tra Gus e il boss del Cartello resta sempre una lite tra grossi esponenti della malavita, e non sarebbe così male se si facessero fuori a vicenda; quindi credo che Martin sceglierebbe di mettere i bastoni tra le ruote a Fring, magari inserendo un risvolto non contemplato nel piano perfettamente calcolato di quest’ultimo: e se il veleno avesse effettivamente ucciso Don Eladio ma Salamanca avesse ferito Jesse e Mike, impedendo al ragazzo di portare il suo capo all’ospedale? Nella versione originale è Pinkman a sparare a Salamanca, però ritengo che Martin avrebbe preferito lasciare Fring da solo in mezzo ai cadaveri degli avversari, anche lui sul punto di venire sopraffatto dal veleno… I lettori avrebbero pensato al suo probabile decesso, ma qualche capitolo più avanti egli sarebbe ritornato in scena, dopo essere scampato misteriosamente alla morte. Proprio come il Mastino o la Montagna in GOT.

Gustavo Fring non sarebbe morto là, sul bordo di quella squallida piscina. Non là, non accanto alla salma del più odioso rivale avesse mai avuto.

Erano queste le parole che si ripeteva nella mente già annebbiata, mentre tendeva la lunga mano verso qualcosa, qualsiasi cosa potesse aiutarlo ad alzarsi; ma il veleno che aveva ingerito stava per pretendere da lui ciò che aveva preteso da Eladio e dagli altri, e le sue percezioni cominciavano a sfumare: persino il dolore atroce allo stomaco, persino la sensazione di andare a fuoco scemavano, per lasciare il posto a una fatale eppure placida voglia di dormire.

Lì accanto, Jesse e Mike gemevano per le ferite. Il fedele Mike gli lanciò uno sguardo indecifrabile, battè le palpebre e distolse l’attenzione, posandola sul sole che si specchiava nella piscina; il più giovane invece spalancò i grandi occhi blu, fissando intensamente Gus…

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