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La scala dell’egoismo in Breaking Bad

2) Walter White

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Non può mancare in questa scala il protagonista di Breaking Bad, la cui complessità e caratura psicologica ci impone di specificare che Walt non può essere definito semplicemente un egoista. Se è vero che la semplificazione non si adatta a nessun personaggio di questa serie in quanto Gilligan è riuscito a dare sfumature profonde a chiunque (anche a personaggi secondari), è anche vero che a maggior ragione il protagonista può subire meno di altri questo processo di sintesi. Walt è senza dubbio un egoista, fra i più egoisti della serie, ma le ragioni che lo portano a confluire in tutte quelle definizioni che hanno la parola “ego” all’inizio sono molteplici e lontane.

La sua è una grande e totale rivalsa verso la vita, una ribellione (sbagliata, ovviamente) che lo porta inevitabilmente a mettere se stesso davanti a tutti, nonostante le bugie che si racconta all’inizio per convincersi che la sua delinquenza è a servizio del prossimo: la confessione finale alla moglie sventa ogni dubbio sul fatto che Walt si sia comportato in quel modo solo per se stesso.

1) Jack e la sua banda

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Come è stato per la scala della malvagità, anche in questa dell’egoismo la banda di nazisti capitanata dallo zio di Todd merita il primo posto. Bisogna ovviamente considerare che la delinquenza ha un ruolo primario e l’egoismo non è che una conseguenza in questo caso; si tratta di una sfaccettatura di qualcosa di più ampio, di delinquenti senza onore che sono anche egoisti. Il furto a Walter rappresenta al meglio la loro anima di sciacalli e il lasciargli l’ultimo barile è in realtà non un gesto di compassione, ma un modo per dimostrare di essere i più forti: quindi, un’ulteriore forma di egoismo.

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