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15 Dettagli maniacali che dimostrano ancora una volta quanto sia straordinaria Breaking Bad

Nulla, in una grande opera, viene lasciata al caso. Tutto si ricollega, anche i dettagli più nascosti, quelli che esistono ma tu non vedi. Sono quasi impercettibili, svolgono il proprio ruolo dal dietro le quinte. Sono la conferma che quello che è stato scritto può essere collegato anche nelle maniere più assurde e perfette, con una logica da far invidia alla matematica. Sono la prova schiacciante che quanto è stato detto fino a quel momento ha delle ragioni, e può essere per questo dimostrato in qualsiasi modo, anche nel più nascosto. Questo è, d’altronde, quello che succede all’interno di Breaking Bad, una delle Serie Tv più grandi di tutti i tempi. Un orsacchiotto in piscina qui non è solo un orsacchiotto in piscina, ma il preavviso che qualcosa di grosso e drammatico sta per accadere. Tutto combacia perfettamente, dimostrando ancora una volta quanto straordinario sia questo prodotto. Con l’arrivo dell’ultima stagione di Better Call Saul tremavamo perché eravamo consapevoli che stesse per volgere al termine una delle ere seriali più importanti della storia, ma soltanto con lo sviluppo di questa abbiamo compreso come la questione sia in realtà più complessa e diversa. Il cameo di Walter e Jesse ha infatti risvegliato totalmente Breaking Bad. Tutto sembra ancora in corsa, più vivo che mai. Non è davvero la fine di un’era, perché questo tipo di ere sono destinate a non terminare mai. Saranno vive per sempre. Per questo motivo non smetteremo di scovare in loro piccoli o grandi dettagli capaci di dimostrare, ancora una volta, la propria grandezza. Facciamo allora un salto in un passato ora più vivo che ma e osserviamo da vicino 15 dettagli che, in alcuni casi, avevano anche predetto il grand finale della serie.

1) Vince Gilligan aveva preannunciato la morte di Jane e Gus

Breaking Bad

Vince Gilligan aveva preannunciato la morte di Gus e Jane molto tempo prima che le loro morti si verificassero davvero. Nel caso della ragazza, ad esempio, molti dialoghi avevano cercato di farle ricordare che dormire a testa in sù può rivelarsi pericoloso, deleterio. Si può soffocare, e Jane questo lo sapeva bene, lo aveva perfino detto a Jesse. Per evitare di morire soffocato – gli disse – dormi sempre su di un fianco. Lei lo fece, ma le cose cambiarono quando arrivò Walter. In quel momento la trasformazione in Heisenberg era in corso, e Jane diventò la sua prima vera vittima.

La morte di Gus, invece, è stata preannunciata in modo molto meno didascalico. Il dettaglio che l’aveva preannunciata aveva bisogno di tempo per essere collegato, ma una volta fatto non ci sarebbero stati dubbi: era tutto chiaro. Come ricorderete, l’inizio della seconda stagione vede come protagonista un orsacchiotto rosa con un solo occhio e una parte del viso bruciata, esattamente come quella di Gus una volta disintegrato da Heisenberg.

2) Il numero degli episodi di Breaking Bad non è casuale

Breaking Bad

La tavola periodica, come vediamo nella sigla, è uno dei simboli più importanti della serie. I cenni a quest’ultima sono ovunque, anche nei nomi reali del cast e nel titolo della serie. BR sta per BROMO, mentre per BA sta per BARIO. Nulla viene dunque lasciato al caso, neanche nella scelta della quantità delle puntate complessive. Gli episodi totali di Breaking Bad sono infatti 62, un numero che corrisponde all’elemento chimico samario, spesso utilizzato nelle terapie antitumorali.

3) I cereali di Walter J.R

Vince Gilligan non ha mai lasciato nulla al caso, neanche le scene di vita quotidiane. Walter White era un professore di chimica, un uomo mediocre, e tutto quello che avveniva all’interno della sua dimora, almeno all’apparenza, rappresentava la normalità dell’esistenza. Un figlio che litiga con la madre perché colpevole di sbagliare la marca di cereali è una cosa che capita all’interno di tutte le famiglie e, allo stesso modo, capita che a un certo punto una madre capisca quale sia quella giusta. Durante la seconda stagione avevamo assistito alla sfuriata di Walter J.R per la marca di cereali sbagliata che Skyler aveva portato a casa, ma finalmente – nella quinta stagione – vediamo sul tavolo la marca giusta. Skyler ha compreso quale volesse il figlio, dando vita a un accenno di vita quotidiano che dimostra quanto per Gilligan non esistano dettagli di serie A o di serie B. Tutto è fondamentale, anche i cereali.

4) I pantaloni di Walter White

Breaking Bad

L’inizio e la fine di una delle migliori Serie Tv mai scritte è segnato da dei pantaloni, indice del fatto che per scrivere un grande prodotto non vi sia alcuna necessità di strafare, un capo d’abbigliamento può bastare. Nel dettaglio, durante il pilot della serie vediamo un paio di pantaloni beige cadere per terra e, prestando attenzione scoprirete che sono gli stessi che vediamo nel quattordicesimo episodio della quinta stagione, ma stavolta rovinati e adagiati su di un cactus. Sono loro il principio e la fine di Breaking Bad, sono loro a mostrarci – forse – il deterioramento di Walter White, la sua trasformazione, diventando così uno dei simboli della sua trasformazione.

5) Il nome Gale

Breaking Bad

L’omicidio di Gale è uno degli eventi che più perseguita Jesse Pinkman durante Breaking Bad. Nulla gli toglierà mai dalla testa quel che è successo, e sarà la serie stessa a riproporci questa condizione anche in più occasioni nel tempo. La prima volta lo vediamo all’interno di un videogame a cui Jesse sta giocando, e poi di nuovo dentro l’ufficio di Lydia, scritto al contrario come nel primo caso, ma in modo più definito. Con questo dettaglio Gilligan mostra l’ascesa verso l’autodistruzione di Pinkman, dimostrandoci ancora una volta quanto quello che facciamo non si scollerà mai dosso, rimanendoci attaccato addosso.

6) Le piastrelle dell’ospedale

Come detto, ogni cosa all’interno di Breaking Bad assume un significato che ne rimanda a un altro. Tutto è collegato, perfino delle piastrelle su di un pavimento. In questo senso spiccano dunque le due piastrelle dell’ospedale di Albuquerque poste nello stesso modo che vediamo all’interno della sigla.

7) Due minuti, letteralmente

Giungiamo adesso all’ultimo episodio della serie. Heisenberg, come ricorderete, chiede a Lydia e Todd di poter parlare con loro per due minuti. Il motivo è semplice: vuole proporre loro un nuovo metodo per il traffico di droga, ma quel che sorprende è che il dialogo si sviluppi davvero in due minuti. White aveva preannunciato le sue intenzioni, ma nessuno poteva immaginare che la corrispondenza tra il tempo della serie e quello della vita reale potesse essere così maniacalmente perfetto. Anche in questo caso Gilligan ha dunque dimostrato di essere un vero e proprio maestro, ben attento alla cura di ogni aspetto sia presente all’interno delle sue opere.

8) Felina, l’ultimo episodio di Breaking Bad

L’ultimo episodio di Breaking Bad ha scritto una delle pagine di simbolismo più importanti nell’era seriale. Per prima cosa, il titolo – Felina – è l’anagramma di Finale, ovvio richiamo alla fine definitiva della serie. Il titolo è inoltre il nome della protagonista della canzone El Paso, colonna sonora della puntata che contiene all’interno una storia molto simile a quella di White. In chiusura, il nome scelto per la puntata finale è anche composto da ben tre elementi della tavola periodica: Ferro, Litio e Sodio, tutti e tre scovabili nel sangue, nella metanfetamina e nelle lacrime. Un modo silenzioso ed efficace per descrivere al meglio l’immensità di questo capolavoro.

9) Le abitudini delle vittime dentro Walter White

Walter White e Heisenberg non sono due essenze separate. Convivono dentro lo stesso corpo, restituendosi e condividendo più di quanto si potesse immaginare durante le prime puntate. La trasformazione in Heisenberg a un certo punto è arrivata al suo totale compimento, mostrando dei dettagli che, siamo certi, i fan più attenti avevano già notato. Il protagonista è infatti solito apprendere le abitudini delle sue vittime. Lo abbiamo visto nello specifico in ben due casi. Il primo vede White iniziare a mangiare i sandwich senza crosta come era solito fare Krazy8, mentre il secondo lo vede bere i drink con il ghiaccio come era solito fare Mike. Prima di quelle uccisioni Walter beveva cocktail lisci e sandwich con crosta, ma tutto questo è cambiato, testimoniando ancora una volta quanto la sua personalità sia complessa e quanto ‘assorba’ dalle sue vittime.

10) La culla

Durante una discussione con Krazy8, White scopre che la culla che aveva acquistato per per Walter J.R proviene dal negozio del padre dell’uomo, Tampico Forniture. La stessa culla verrà poi successivamente utilizzata per la nascita della seconda figlia, Holly. Prestando un po’ di attenzione scopriremo una targhetta con il logo della marca Tampico, confermando dunque quanto scoperto. Nulla di questo è in evidenza, la targhetta è nascosta, si vede solo sullo sfondo. Ma Gilligan non avrebbe mai permesso che Breaking Bad venisse macchiata da un’incongruenza legata a una sciocchezza, ed è quindi subito intervenuto aggiungendo il logo.

La perfezione, in Breaking Bad, fa sempre rima con cura.

11) La targa inquadrata durante l’episodio finale

Come abbiamo già visto, l’episodio finale della serie si caratterizza per una serie di simbolismi, ma vi stupirà sapere che non sono ancora finiti. Un altro dettaglio che è balzato agli occhi dei fan riguarda infatti l’inquadratura che è stata fatta per la frazione di un secondo alla targa di una macchina. All’interno di questa scorgiamo infatti il motto del New Hampshire: vivi libero o muori. In quel momento non potevamo saperlo, ma quella era una chiara profezia sul destino dei due protagonisti. Heisenberg è infatti morto, mentre Jesse ha continuato a vivere, cercando il modo di ricominciare la propria vita in modo finalmente libero.

12) I titoli degli episodi della seconda stagione avevano predetto il disastro aereo

La seconda stagione di Breaking Bad comincia annunciandoci che qualcosa di grosso sta per accadere. Un pupazzo e dei danni all’interno della dimora di White non sono sufficienti per farci comprendere di che natura sarà il dramma a cui assisteremo, ma qualcosa – in qualche modo – Gilligan l’aveva preannunciata grazie al nome di alcuni titoli in lingua originale che, messi insieme, formano la frase 737 giù sopra Albuquerque.

13) L’accuratezza scientifica

Vince Gilligan ha tenuto molto alla parte tecnica di Breaking Bad, motivo per il quale decise di accettare l’aiuto della professoressa di chimica Donna Nelson, insegnante di chimica organica all’Università dell’Oklahoma. La dottoressa si prese cura di molti dei dialoghi della serie, contribuendo anche a scrivere molte delle equazioni e delle strutture chimiche presenti all’interno della serie. A questo proposito Gilligan si era così espresso:

È stata una fantastica consigliera. Ci ha aiutato ovunque servisse, fosse chimica, ingegneria elettrica, o fisica. Cerchiamo di rappresentare tutto correttamente. Non c’è un consulente fisso sul set, ma certe scene le mostriamo prima a questi esperti. Dal momento che nei primi episodi Walter White parla ai suoi studenti, sono riuscito a semplificare alcune descrizioni e dialoghi, il che mi ha aiutato finché non abbiamo potuto avere qualche chimico vero.

14) Saul era stato già presentato grazie a una panchina

Prima che Saul subentri all’interno di Breaking Bad, la sua presenza ci era già stata preannunciata grazie a una panchina. Siamo nella 2×08, e Badger è seduto su di una panchina in cui vediamo lo slogan che sarà poi il titolo dell’acclamato spin off della serie che sta per giungere al termine proprio in questi giorni.

15) Un cognome non casuale

Per i meno attenti, l’utilizzo del cognome fittizio di White, scelto quando costretto a cambiare identità, potrebbe sembrare casuale, ma così non è. Lambert è infatti il cognome da nubile di Skyler.

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