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Ragionando per ipotesi: la settima stagione di BoJack Horseman

Il caos vi manca mai? Il caos di BoJack Horseman diciamo…

a noi sì, tantissimo. È stato bello finché è durato, ma avremmo voluto durasse di più. Dire addio al nostro attore preferito di Hollywoo (mi correggo HollywooB) è stato doloroso e altamente umidiccio. Quell’inquadratura frontale di BoJack e Diane nel finale di serie, entrambi complici di un silenzio profondissimo, ci ha regalato tra le più agonizzanti fitte al cuore nella storia delle serie tv.

Ce lo aspettavamo, certo, ma è difficile dire addio a ciò che abbiamo amato di più, e forse è stato meglio così. Siamo onesti: non avremmo mai retto emotivamente un’altra stagione. Tuttavia, non possiamo negare che il finale e alcune relazioni troncate sul nascere ci hanno fatto pensare a scenari immaginari in cui ci saremmo volentieri anestetizzati (qui ci ragioniamo).

Come sarebbe proseguita la linea narrativa della sceneggiatura corale di BoJack Horseman? Cosa sarebbe successo ai personaggi della serie in una ipotetica settima stagione?

Bojack Horseman

BOJACK HORSEMAN – UNA POSSIBILE RICONNESSIONE CON HOLLYHOCK?

Dal momento che tutti i contatti con il passato sono stati ristabiliti dal nostro attore preferito di Hollywoo, dobbiamo ipotizzare che, nella settima stagione, BoJack avrebbe cercato di incastrare, per quanto possibile, i pezzi di puzzle del suo presente. Dopo una pesante delusione, Hollyhock decide di rompere definitivamente i ponti con tutto ciò che la lega a suo fratello. Quel fratello che ha sempre ammirato nelle locandine cinematografiche e che si è rivelato uno s*****o narcisista, alcolizzato e altamente tossico per chiunque gli si avvicini.

Sappiamo che BoJack è in prigione, disperato nel rendere meno noiosa una routine carceraria scandita a suon di improbabili improvvisazioni teatrali e binge watching di Schegge. Nella nostra settima stagione, Hollyhock andrà a trovare il fratello per rimparare a fidarsi di nuovo di lui. Combattuta tra l’incapacità di perdonarlo, ma anche di odiarlo.

Holly e BoJack ristabiliranno una connessione, non una connessione tra le più spumeggianti, di quegli abbracci felpati emanati con sguardi d’intesa e compassione.

Eh lo so è triste, ma dai: perfettamente in stile BoJack Horseman.

DIANE NGUYEN – IL SECONDO MATRIMONIO

Secondo matrimonio, seconda possibilità?

Onestamente, Diane, a chi prendiamo in giro? Nonostante la Diane del passato sia stata relegata in un angolino dell’inconscio, la nuova Diane deve molto alla vecchia Diane e non può aver dimenticato tutti gli ideali e i sacrifici fatti nel corso delle passate stagioni. In nome di una felicità – che a noi, sinceramente, sembra solo apparente – Diane si sta sforzando di farsi piacere la nuova versione di se stessa. Nella nostra settima stagione avrà una crisi. Piccola, ma l’avrà. Mettere tutto in discussione era una delle sue più potenti qualità e ci aspettiamo che anche in questo caso ricada nei suoi vecchi vizi.

Col realizzare, poi, che la felicità è un’utopia troppo grande per essere abbracciata totalmente e ha bisogno di essere diluita da compromessi e disgustosi rospi in gola.  

PRINCESS CAROLYN – LA VITA DEI SOGNI

Princess Carolyn

Non possiamo immaginare uno scenario migliore di quello che abbiamo visto nella sesta stagione per Princess Carolyn: indaffarata nel ritrovare il trantran lavorativo nel quale siamo stati abituati a vederla, la troviamo felice nella nuova versione di sé come madre e moglie.

Oh Pesci!

La produttrice cinematografica più potente di Los Angeles non può stare troppo lontana dal caotico universo del cinema. La ritroveremo impegnata, come sempre, a bere caffè e a rispondere a chiamate di lavoro. Si ritaglierà degli spazi di tempo, però, per la sua nuova famiglia. Mettere da parte il lavoro, a volte, non significa venire sconfitti.

TODD CHAVEZ – IL FILOSOFO

Bojack Horseman

Dopo l’ultima chiacchierata con BoJack – sorprendentemente filosofica e piena di pathos – ci immaginiamo un Todd alle prese con la sua nuova qualità latente: la filosofia. Lo immaginiamo lì che scrive pungenti massime filosofiche del tipo: ‘Con un poco di zucchero la pillola va giù’ o, per citarlo, ‘Drop and roll’ (che sarà anche il titolo del suo caso editoriale).

Niente male, non credete?

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