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La Classifica dei 5 migliori personaggi secondari di BoJack Horseman

ATTENZIONE: l’articolo potrebbe contenere spoiler sulle puntate di BoJack Horseman.

La scrittura dei personaggi è uno dei punti forti di BoJack Horseman. Che siano personaggi statici o dinamici, principali o secondari, hanno tutti un background complesso alle spalle. Sono tutti assillati da qualche trauma, sofferenza, indecisione. Sono tutti fragili, anche se tentano di mostrare il proprio lato forte. Sono sfaccettati, complessi e multiformi. Pieni di sfumature, di spaccature, di ombre di tristezza. Persino Mr. Penautbutter, il più gioviale dei personaggi, soffre. Di una sofferenza che ci corrode dentro perché familiare, conosciuta. Nel grande e variegato universo che anima la serie, sono tanti i personaggi a cui ci affezioniamo, a partire da quelli più centrali per finire alle comparse occasionali, come Margo Martindale che interpreta una se stessa folle ed esagerata o Sarah Lynn, Butterscotch e Beatrice Sugarman, che compaiono più di rado ma che vengono tratteggiati in maniera altrettanto efficace.

Chi si appresta a guardare BoJack Horseman per la prima volta deve mettere in conto che i destini dei suoi personaggi sono spesso drammatici e cedevoli, ma non si può fare a meno di empatizzare profondamente con ciascuno di loro.

In questa classifica, abbiamo selezionato i 5 migliori personaggi secondari della serie, intendendo per “secondari” tutti quegli individui che non sono una presenza fissa sulla scena, ma che appaiono in maniera piuttosto ricorrente. Non ci sono dunque Princess Carolyn, Mr. Penautbutter, Todd o Diane, che consideriamo personaggi principali insieme al protagonista. Ma potrebbero esserci invece Hollyhock, Herb, Pinky o Ralph Stilton. Ecco i migliori cinque che la serie ci ha offerto.

5) Secretariat

BoJack Horseman

In realtà si tratta di un personaggio solo abbozzato all’interno della serie, ma ad ogni modo talmente cruciale da diventare uno dei punti di riferimento nella vita di BoJack Horseman, nel bene e nel male. Il personaggio di Secretariat è ispirato a un purosangue americano realmente esistito, vincitore negli anni Settanta del Triple Crown e detentore di diversi record su pista. Nella serie, il protagonista lo cita spesso, esprimendo il desiderio di rendergli omaggio interpretandolo in un film che ne ripercorra la tragica parabola. Secretariat era il più splendente dei cavalli. Un campione nato, un talento della corsa. Forte, agile, scattante, pieno di energia. Una leggenda vivente dinanzi alla quale il piccolo BoJack restava senza parole, affascinato dalla tempra del suo idolo. Si tratta di un personaggio idealizzato, ripescato dai ricordi del protagonista, che sognava di diventare da grande esattamente come lui. E a dire il vero, BoJack Horseman e Secretariat hanno più di un tratto in comune, ma non quelli più edificanti. Il purosangue era un campione dannato, un eroe che dai fasti del successo è precipitato in una spirale distruttiva dopo la morte in Vietnam del fratello, partito per il fronte al suo posto. Finito nel giro delle scommesse, talmente disperato da puntare anche contro se stesso, Secretariat si è rovinato con le sue stesse mani. Aveva individuato quelle crepe dentro se stesso che lo hanno portato a dire basta e a togliersi la vita, incapace di reagire e provare a cambiare. L’influenza di Secretariat nella vita di BoJack è stata pesante. Il legame tra i due personaggi si è saldato ad un livello molto più profondo di quanto il protagonista potesse immaginare. Interpretare il suo eroe in un film era il grande sogno della sua vita, perché BoJack sa di avere molto in comune con l’idolo della sua infanzia. Il personaggio di Secretariat appare solo come una presenza sfuggente nella serie, ma ha delle incrostazioni talmente radicate che, per essere lavate via, andrebbero approfondite con uno spin-off a lui dedicato.

4) Judah

Uno dei pochi personaggi ad avere totale controllo sulla sua vita – almeno apparentemente – è invece Judah, l’assistente di Princess Carolyn. Un uomo tutto d’un pezzo, sempre in ordine, sempre perfetto, sempre ligio al dovere. Non esiste problema che non analizzi a fondo e al quale non cerchi una soluzione istantanea. Possiamo definirlo il braccio destro di Princess Carolyn, l’uomo che lavora nell’ombra e che fa in modo che tutto scorra perfettamente fluido. Se fosse un colore, Judah sarebbe il grigio: il colore smorto di una rotella, di un ingranaggio, di una macchina sempre in moto, programmata per espletare i suoi compiti in maniera analitica e fredda, senza dare sfogo a nessuna emozione. Ma se Judah fosse solo questo, non avrebbe motivo di rientrare nella classifica dei migliori personaggi di BoJack Horseman. Dietro quel vetro opaco c’è invece tutto un mondo ingarbugliato e vivace e gli episodi della serie ce lo mostrano poco alla volta, lasciandoci il tempo di entrare in sintonia con il personaggio, con i suoi ritmi, con le sue fragilità e i suoi nervi scoperti. Judah indossa l’abito da lavoro con eleganza e garbo. Un uomo mite, ordinario, che prova a rendersi invisibile. Una presenza talmente sommersa nel contesto da apparire scontata, una persona per la quale sembrerebbe calzare male una domanda banale come “stai bene?”.
Ma la macchina Judah ha i suoi lati nascosti. Dismesso l’abito da lavoro, l’assistente di Princess Carolyn indossa quello più casual del musicista: capello spettinato, camicia larga, sguardo più rilassato. Nella musica, Judah ha trovato una maniera di esprimersi, una via attraverso la quale comunicare, il colore con cui smorzare il grigio di una vita sempre in doppiopetto. Da presenza sfocata a punto di riferimento nella vita di Princess Carolyn, Judah è stato uno di quei personaggi di BoJack Horseman con cui poco alla volta siamo riusciti ad entrare in sintonia.

3) Hollyhock

BoJack Horseman

Hollyhock Manheim-Mannheim-Guerrero-Robinson-Zilberschlag-Hsung-Fonzerelli-McQuack ha un cuore grande e tanti pensieri che le gironzolano nella testa. Ha un nome così lungo perché il racconto del suo background familiare sarebbe altrettanto lungo e complesso. Da bambina, Hollyhock è stata adottata da una famiglia di otto padri gay, che l’hanno cresciuta con amore e donandole tutto l’affetto di cui aveva bisogno. C’era però qualcosa, nella vita di Hollyhock, che non ha mai girato nel verso giusto. Un dubbio, un’ombra, un peso sullo stomaco che non l’ha mai abbandonata.

Hollyhock è il personaggio più simile a BoJack Horseman.

Non solo perché nelle loro vene scorre lo stesso sangue, ma perché le vocine dietro la testa che entrambi sentono, sussurrano le stesse cose. Hollyhock è un’adolescente profondamente insicura. È sarcastica, ironica e divertente, ma ha difficoltà a capire se stessa e a stare in mezzo agli altri. C’è una sensazione di disagio che la accompagna spesso, la convinzione di essere sempre fuori posto e di non avere una collocazione. Come una scheggia impazzita che non trova requie, Hollyhock tasta la vita con un pizzico di diffidenza e ha bisogno di spaziare, di allargare gli orizzonti, di evadere, per poi tornare al punto di partenza. La sua storia familiare non l’ha aiutata a superare i traumi del passato, che tornano di frequente sotto forma di attacchi di panico. A BoJack domanda se quei pezzettini che sente franare dentro possano prima o poi essere aggiustati. Hollyhock è la versione giovane di BoJack Horseman, ma a differenza del fratellastro, il suo personaggio si lascia dei margini di miglioramento e ci convince che sì, prima o poi le cose per lei andranno bene e quelle vocine nella testa spariranno per sempre.

2) Sarah Lynn

Sarah Lynn. La tormentata, angustiata e straziata Sarah Lynn. Un personaggio drammatico, che va incontro a una fine tragica e inevitabile. È la rappresentazione di tutti i fallimenti di BoJack, il personaggio che più gli ricorda i suoi insuccessi e le sconfitte. È una ragazza che vive naufragando, che si autodistrugge come molti dei personaggi di BoJack Horseman. Da bambina era la protagonista promettente di una delle sit-com più in voga degli Stati Uniti, quell’Horsin’ Around che era valso la fama di BoJack Horseman. Interpretava una bambina gioiosa e a modo, affettuosa e gentile. Solo che crescendo Sarah Lynn ha perso tutta l’innocenza dell’infanzia e si è catapultata nelle spirali distruttive del mondo. La dipendenza da alcol e droghe ne ha segnato gli anni giovanili, deviando la sua parabola verso un futuro più nero e oscuro. Le famose vocine nella testa di Hollyhock strombazzano nel trip perenne di Sarah Lynn. È l’allieva che supera il maestro, la bambina che diventa donna attraverso le strade più accidentate possibili.

La piccola Sarah è la cosa più simile a una famiglia che BoJack Horseman abbia mai avuto.

Ma come in quasi tutto ciò che fa, anche in questo caso gli sforzi del protagonista sono stati controproducenti. La sua vicinanza a Sarah Lynn è stata negativa. Invece di aiutarla a rialzarsi, BoJack non ha fatto altro che affossarla, tentando di sfruttare i suoi momenti di evasione per fare altrettanto, mettendosi in fuga da una vita alla quale a volte è troppo complicato stare dietro.

1) Beatrice Sugarman Horseman

BoJack Horseman

La maggior parte dei traumi di ciascuno di noi potrebbero derivare dal rapporto con i nostri genitori. È questo che ci si sente dire spesso dai terapeuti e a volte c’è del vero in questa affermazione, altre volte no. Nel caso di BoJack Horseman, la supposizione diventa una realtà. Con cui fare i conti tutti i giorni. Beatrice Sugarman è la mamma di BoJack, il personaggio che più di tutti ha influenzato il suo modo di essere. Beatrice la conosciamo un po’ per volta, un episodio dopo l’altro e una stagione dopo l’altra. Figlia di un proprietario di un’azienda di zucchero, la piccola Beatrice ha vissuto una prima parte dell’infanzia felice, in una casa affollata e rumorosa, alla luce del sole e in mezzo alla natura. Poi però qualcosa è andato storto nelle vite degli Sugarman: il fratello a cui era legatissima perde la vita in guerra, lasciando una famiglia devastata che non è stata più in grado di risollevarsi. Il trauma infantile, Beatrice se lo è portato dietro in maniera inconsapevole, assistendo al lento declino della sua famiglia e al logoramento di sua madre e dei suoi cari. La vicinanza di Butterscotch, il padre di BoJack, invece di aiutarla a voltare pagina e ad inaugurare un nuovo capitolo della sua vita, è stata – se possibile – ancora più deleteria. Depressione, cure psichiatriche, disturbi post traumatici ne hanno segnato inevitabilmente la personalità, trasformando una ragazzina gioiosa e allegra in una madre fredda, cinica e distaccata. Tra tutti i personaggi secondari di BoJack Horseman, quello di Beatrice Sugarman è uno dei più delicati ed elaborati e meriterebbe ulteriori approfondimenti. Il discorso che BoJack fa al suo funerale ha dato vita a una delle puntate più struggenti della serie, quella Free Churro in cui il protagonista mette a nudo le proprie debolezze e fa una delle riflessioni più interessanti di tutto lo show.