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Perché dovresti guardare BoJack Horseman almeno una volta nella vita

C’è una cosa che appartiene a BoJack Horseman in un modo che forse non appartiene alle altre Serie Tv. Fai attenzione, perché forse quello che sto per dirti va in netto contrasto con il resto delle motivazioni che ti hanno propinato in giro. Per essere chiari e non cadere in interrogativi, va subito specificata questa cosa: BoJack Horseman è per tutti, è per te. Diffida da chi dice che pretenda un pubblico selezionato, diffida da chiunque ti dica che non è per tutti. BoJack Horseman è per tutti perché tutti siamo una parte di BoJack Horseman. Siamo l’insoddisfazione di Princess Carolyn, la disperazione di Diane, la malinconia di BoJack, lo sconforto di Ted nel sapere che il cambiamento che ci è stato promesso non si verificherà mai. Siamo quella cosa che non abbiamo mai detto di Sarah Lynn e, in alcuni momenti, per fortuna, siamo anche la leggerezza e la comprensione di Mr. Peanutbutter. Riconoscersi all’interno della serie è semplice, ce n’è davvero per tutti. Il mondo di BoJack Horseman è così vasto da contenere al suo interno qualsiasi tipo di vita, qualsiasi tipo di incasinatissima emotività. BoJack Horseman è biologicamente creata e costruita per essere di chiunque, e tu non puoi fare altro che cedere. Non esistono altri motivi per guardare questa Serie Tv che non abbiano a che fare con un bisogno, una necessità, qualcosa di cui scoprirai di non poter più fare a meno.

Perché dovresti guardare BoJack Horseman? Siediti amico, perché questa è una lunga storia

BoJack Horseman (640×360)

Spero tu possa perdonare la mia intromissione o protagonismo, ma non posso spiegarti tutto questo senza ricorrere alla mia esperienza. Raccontarla è inevitabile per far sì che io possa restituirti l’effetto che questo tipo di produzione ha avuto su di me, ciò che ha fatto all’inizio e quel che ha fatto alla fine. Spero di non esser di troppo e che tu possa cogliere le sfumature di quel che sto per dirti. Perché amico, questa è davvero una delle storie più importanti delle Serie Tv.

Quando cominciai a guardare BoJack Horseman molte cose erano caotiche e confuse in me tanto quanto lo sono adesso, solo che non riuscivo a dargli un nome o una ragione. Attraverso BoJack Horseman sono riuscita a comprendere con che lettera iniziassero i miei mostri peggiori, quelli che ogni giorno invadono i miei attimi di apparente calma per riportarmi sulla terra e farmi avere paura di qualsiasi cosa che appare innocua. Con BoJack Horseman ho capito che quella sensazione allo stomaco che mi prendeva quando era felice si chiamava malinconia. Leggendo in giro scoprirai che la malinconia non ha a che fare soltanto con i momenti passati, ma anche con quelli che stai vivendo. Quando sono felice una parte di me si spegne perché ha il terrore che una bomba interiore faccia esplodere tutto. Prima di quel momento nessuno aveva saputo parlare di questa condizione in questo modo. Mi sentivo l’unica persona al mondo biologicamente incapace di essere soltanto felice. Poi però ho incontrato gli occhi di quel cavallo antropomorfo, lo sconforto di Diane, e subito qualcosa dentro di me si è acceso: non ero l’unica. Forse, addirittura, non ero più neanche sola.

BoJack Horseman per me è stato un dizionario, l’enciclopedia Treccani della mia tristezza. Attraverso le sue 6 stagioni ho scoperto e finalmente capito che non è sempre colpa degli altri se ho il timore di venire abbandonata, che non è sempre colpa di chi ha deciso di spaventare la mia esistenza. Il problema, e questo lo dico con profonda onestà, sono e continuo ad essere anche io, così perennemente incredula e insicura di qualsiasi azione che compio. Per farsi aiutare bisogna intanto aiutarsi da sé, scegliere di trovare la luce senza sprofondare nella pozzanghera in cui, molto spesso, mi sono impelagata da sola. BoJack continua ad attribuire le sue condanne a colpe da imputare a terze persone, e io lo so che probabilmente siamo anche ciò che gli altri ci hanno fatto, ma ho scoperto attraverso le parole di Princess Carolyn che a volte il problema è anche nostro, e naviga con noi cercando di affogarci. E affogheremo, se non proviamo finalmente a chiedere un salvagente.

BoJack Horseman (640x360)
BoJack Horseman (640×360)

BoJack Horseman continua ad avere paura dei sentimenti perché non si sente mai all’altezza di quel che gli viene dato. Ognuno, dice un film, accetta l’amore che pensa di meritare. E né io né lui pensiamo di meritarne molto. Probabilmente crediamo di essere affascinanti, ma soltanto da lontano. Siamo certi che chiunque, anche chi dice di amarci, più si avvicina a noi più comprenderà perché sia meglio allontanarsi. La sensazione che più ti conoscano e meno ti amino ci ha seguiti ovunque, e non c’è condizione peggiore quando scopri di voler stare davvero con quella persona che hai sempre cercato e che finalmente hai trovato. Dopo il primo momento insieme, comincerà a conoscerti. Vedrà i tuoi incubi, le tue vulnerabilità, scoprirà che non sei sempre così brillante come credeva, che non sempre hai la risposta pronta. Che sei ancora lontana dalla realizzazione, che non sei risolta, che hai bisogno di un aiuto che non sai chiedere. Ti conoscerà per quello che non puoi più nascondere e una volta fatto, ti dice il cervello, andrà via.

Non lo sa che non hai paura di lui, ma di te. Che quando metti in dubbio la sua permanenza nella tua vita non è perché non hai fiducia in lui, ma in te. Non sa che per te avrebbe ragione se andasse via perché anche tu stenti a credere per quale ragione dovrebbe starti accanto. BoJack ha più o meno sempre afferrato il motivo per cui qualcuno lo allontanava, sapeva di non meritare la sua permanenza. <<Cosa è successo, BoJack?>> << Quello che succede sempre: ti sei innamorata di me, e ora mi conosci.>>
Come può, d’altronde, credere di poter essere abbastanza se non è mai stato abbastanza per i suoi genitori, i suoi stessi creatori?

Quando ti senti un fallimento anche dentro quelle mura che per te dovrebbero rappresentare la certezza tutto intorno crolla prima ancora che tu possa sentire cedere le prime pietre. Ma d’altronde questo è ciò che è stato BoJack Horseman per me: un avvertimento, il suono avvertito in ritardo di una pietra che stava per far vacillare anni di repressione, solitudine, tristezza. Non puoi capire davvero perché guardare BoJack Horseman fino al momento in cui decidi di farlo. Soltanto quando premerai play per la prima volta comprenderai perché questa serie fosse necessaria per te, quanto fosse tua. Avrei potuto parlarti di tecnica, di struttura, di una trama che ti fa sentire come dentro a un film, della recitazione mastodontica dei doppiatori, di quel genio del creatore.

Avrei potuto dirti tutto questo, ma probabilmente – dato l’enorme successo e recensioni che urlano al capolavoro – tutto questo lo sai già. Quello che ti mancava, forse, aveva a che fare con una storia, la storia di come BoJack Horseman mi ha fatto fatto riflettere dentro al suo specchio mostrandomi come stessi per diventare e di come, poi, mi sono alzata da terra per ricomincire a scrivere. Sto ancora scrivendo, i lavori sono ancora in corso, ma qualche volta capita che quando c’è il sole io non pensi alla pioggia che sta per cadere, e questo – almeno per adesso – mi basta per pensare che un giorno andrà meglio. Stavolta per davvero.

Perché BoJack Horseman è la Serie Tv della mia vita