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Bisognerebbe stare attenti a criticare 13 Reasons Why

ROMANTICIZZAZIONE DEL SUICIDIO

13 reasons why

Onestamente ogni volta che leggo questa affermazione, questa critica a 13 Reasons Why mi mette i brividi. Forse perché non ci ho trovato niente di romantico nella scena del suicidio di Hannah, ma forse una crudezza eccessiva, ma necessaria.

Tutta la questione del “romanticismo del suicidio” sta nel modo in cui Hannah si suicida, diverso rispetto a quello del libro: in quest’ultimo, infatti, la ragazza ingoia delle pillole. Invece, pare che tagliarsi le vene sia “romantico”, forse perché c’è un richiamo ai suicidi politici dell’antica romanità.

Di sicuro in alcuni casi tagliarsi le vene rappresenta un “modo romantico” di morire. Basti pensare al libro Quo vadis? di Henryk Sienkiewicz, dove Petronio viene costretto al suicidio dall’imperatore Nerone.

Petronio allora indice un banchetto, si taglia le vene assieme alla sua bellissima amante, l’ex schiava Eunice (che non vuole lasciarlo in nessun caso e preferisce morire con lui, piuttosto che vivere godendosi le ricchezze di Petronio). Poi i due si fanno legare i polsi per ritardare l’emorragia, mangiano, bevono, ridono, leggono, e solo alla fine riaprono la ferita e si addormentano insieme.

Questa bellissima descrizione è molto diversa da quello che 13 Reasons Why mette effettivamente in scena: ovvero il dolore per i polsi tagliati, il tremore e gli spasmi mentre il sangue scorre dalle vene, il corpo che diventa via via più livido man mano che il sangue l’abbandona…

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