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WandaVision 1×05 – Punto di rottura

Maestosa. Semplicemente maestosa: WandaVision 1×05 raggiunge l’apice del potenziale promesso dalla serie Marvel, arrivando a toccare vette incredibili sia per quanto riguarda il comparto tecnico che quello diegetico e di scrittura. Ormai lo abbiamo capito, quando pensiamo di aver trovato risposta alle tante domande che affollano la nostra testa, ecco che emergono nuovi quesiti che spingono lo spettatore a rimanere incollato allo schermo.

Ma procediamo con ordine e passiamo alla recensione di WandaVision 1×05, una perla di rara bellezza che dovrebbe accontentare anche coloro che erano inizialmente più scettici di fronte alla sperimentalità della serie.

WandaVision 1x05

Dopo un episodio di riepilogo da un punto di vista esterno, torniamo nella sitcom WandaVision e facciamo un tuffo negli anni ’80, che vengono ricostruiti molto bene, senza che questi tuttavia catalizzino tutta l’attenzione attorno a loro e senza risultare eccessivamente rimarcati.

Avevamo lasciato la strana coppia subito dopo la nascita dei gemelli Billy e Tommy e pensavamo che quindi la sitcom si sarebbe concentrata sulle vicende dei due neogenitori e sui piccoli neonati: tuttavia, naturalmente WandaVision 1×05 non smette di sorprendere e così ci regala uno sviluppo accelerato dei bimbi, che entro la fine dell’episodio crescono, o meglio, si fanno crescere fino a raggiungere i dieci anni di età.

Sin dai primi minuti capiamo come il plot verticale della settimana sia molto importante ai fini della trama orizzontale della serie: entro la barriera Wanda cerca di crescere i figli, che a loro volta vogliono accudire un cagnolino, mentre Visione fa una serie di importanti scoperte, dall’altra parte del velo invece Monica, Jimmy e Darcy fanno progressi circa la comprensione del fenomeno ESA (anomalia esagonale).

WandaVision 1x05

WandaVision 1×05 è perfettamente bilanciata (“come tutto dovrebbe essere“) e riesce a miscelare con perizia le scene ambientate a Westview con quelle della base operativa della S.W.O.R.D e dell’F.B.I, lasciando il giusto spazio ai vari personaggi, ma concentrandosi ovviamente sui due protagonisti assoluti, che qui per la prima volta dall’inizio dello show manifestano dei seri contrasti, che quasi li portano a lottare.

Visione è infatti sempre più consapevole dell’inganno che lo circonda e degli strani e sospetti abitanti della cittadina. Il sintezoide inizia a essere sempre più inquietato dai “falsi” comportamenti di Agnes: basti pensare come la donna, spaventata, chieda a Wanda se debba rigirare una scena venuta male. L’apice viene però raggiunto dal dialogo avuto con il collega Norm, che, svegliatosi per un frangente di tempo dalla realtà da sitcom e in preda all’angoscia, terrorizzato, chiede all’amico di liberarlo dal controllo mentale di Wanda.

È lei la vera stella dello show: temibile villain e al contempo vittima del proprio dolore, dolce madre e moglie, ma glaciale e determinata a mantenere la bolla di felicità negatale fino ad ora dalla vita e che si è dovuta personalmente costruire. Forte, indomita e con un potere sconfinato, ma a tratti fragile e confusa.

Perchè forse, nonostante tutto il suo sconfinato potere (che la porta a plasmare la realtà a suo piacimento e probabilmente a resuscitare Visione), la donna sembra essere avere ogni cosa sotto il proprio controllo: ne sono prova le falle del suo disegno apparentemente perfetto, i figli che paiono avere coscienza propria, gli sgradevoli eventi che rischiano di rovinare i suoi idilliaci scenari (uno fra tutti la morte imprevista del cane) e il suo palese stupore nel vedersi di fronte, sul finale di puntata, il “fratello Pietro” (ve lo avevamo anticipato qui). Il suo smarrimento pare reale e sincero: che davvero ci sia stato qualcuno ad aver dato il la alla donna, a darle quella prima spinta che nemmeno lei sa spiegare? Oppure Wanda può essere davvero impazzita di dolore, conservando la propria sanità mentale solo a sprazzi, magari dopo aver scoperto degli esperimenti condotti sul cadavere martoriato del suo amato?

Che WandaVision, in quanto primo prodotto della Marvel sbarcato su Disney+, avesse il ruolo di ampliare l’orizzonte del Marvel Cinematic Universe e di portare gli standard cinematografici direttamente in formato serie tv era un fatto ben risaputo, tuttavia mai ci saremmo comunque aspettati di trovare uno show tanto ambizioso e di così alto livello.

Se infatti mostrassimo un qualsiasi frame di WandaVision 1×05 a uno spettatore ignaro, siamo sicuri che quest’ultimo penserebbe di star visionando un vero e proprio blockbuster: tutto è infatti curato davvero nei minimi dettagli e persino gli effetti visivi, solitamente tallone d’Achille delle serie tv anche a più alto budget, non hanno nulla da invidiare alle controparti cinematografiche.

WandaVision 1x05

Anche in WandaVision 1×05 gli esperimenti meta-seriali continuano.

Ritorna la sigla, questa volta dichiaratamente ispirata a Growing Pains, in italiano più nota come Genitori in blue Jeans, che sotto le note una sdolcinata canzone mostra le fotografie dei membri della famiglia WandaVision dall’infanzia fino all’età attuale.

In WandaVision 1×05 Arriva poi l’intervallo pubblicitario, stavolta dedicato alla carta assorbente Lagos: Quando combini un pasticcio, per errore“, anche questa volta ispirata a uno dei più grandi traumi della donna, ossia quello di aver causato erroneamente un’esplosione in Nigeria (che sarà il casus belli della Civil War tra i supereroi Marvel) che portò alla morte di alcuni civili innocenti. Particolarmente efficace risulta essere la soluzione visiva applicata quando Wanda cerca di chiudere l’episodio facendo scorrere i titoli di coda per porre fine alla discussione con il marito.

E ora? Sappiamo perfettamente che per quanto ci sforziamo di formulare teorie e ipotesi, WandaVision non smetterà di prenderci di sprovvista, tuttavia l’hype lasciato al termine di questo episodio è davvero incredibile e apre la via a scenari che potrebbero modificare profondamente le sorti del MCU che abbiamo imparato a conoscere in 23 film.

Chi pensava che la Marvel dopo Avengers: Endgame avesse esaurito le frecce al suo arco, dovrà richiedersi! Che l’introduzione del Quicksilver di Evan Peters (direttamente dall’universo dei mutanti di casa Fox) possa portare all’ingresso degli X-Men nel Marvel Cinematic Universe, magari attraverso l’espediente del Multiverso? Sappiamo infatti con certezza che WandaVision sarà strettamente collegata a numerosi prodotti futuri tra cui Doctor Strange in the Multiverse of Madness.

WandaVision 1×05 è un episodio davvero incredibile, che appassiona, inquieta e lascia col fiato sospeso. A metà della narrazione, la serie non delude. Anzi, non fa altro che alzare le aspettative: la commedia comincia pian piano a eclissarsi per lasciare il posto al pathos di una storia che ora può esplodere in tutto il suo splendore. A noi non resta far altro che attendere trepidanti il sesto episodio della miniserie che verrà trasmesso su Disney+ il prossimo 12 febbraio.

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