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I 5 motivi per cui Troy: The Fall of a City vi conquisterà

Solo pochi mesi fa, Netflix ha deciso di produrre assieme alla BBC una serie intitolata Troy: Fall of a City, diretta da Mark Brozel e Owen Harris (quest’ultimo regista di Misfits e di due episodi di Black Mirror), ispirata a uno dei tesori culturali più importanti del mondo: l’Iliade.

La storia la conosciamo un po’ tutti: Paride, secondogenito di Priamo, esposto da neonato per colpa dei funesti presagi che sono venuti alla luce con lui, è cresciuto pensandosi figlio di un pastore, ma viene presto riconosciuto dal padre e riportato a Troia come principe legittimo. Un giorno si ritrova nel bel mezzo di una disputa tra dei e gli viene affidato il pomo d’oro, da consegnare alla dea che ritiene più bella tra Afrodite, Atena ed Era. Paride lo dà ad Afrodite, con la promessa da parte della dea di ricevere l’amore della donna più bella del mondo. Afrodite mantiene la promessa e, nel corso di una visita diplomatica del giovane presso la reggia di Menelao, fa sì che Elena, moglie di Menelao e donna più bella tra le greche, s’innamori immediatamente di lui. La fuga della regina con Paride è il motivo scatenante della terribile guerra, che vede combattere gli eroi troiani e i soldati delle città greche, guidati da Agamennone, fratello di Menelao.

Ma al di là del mito che un po’ tutti hanno avuto modo di apprendere tra le mura scolastiche, perché bisognerebbe guardare Troy?

Ecco i 5 motivi per cui questa serie potrebbe stupirvi se scegliete di non partire prevenuti.

1) Il punto di vista della narrazione è concentrato sulle vicende del giovane Alessandro Paride

troy

È interessante vedere come le vicende siano interamente incentrate sulle scelte e sul comportamento del secondogenito del Re Priamo. Nella storia originale, Paride viene visto come un vigliacco, un uomo viziato e accondisceso in tutto dalla vita: non sa rinunciare perché ha sempre avuto tutto, non conosce il rifiuto, neppure in povertà. Tuttavia, questa serie tv reinterpreta in parte il personaggio ed è interessante vedere come il Paride di Netflix si muova indisturbato e scaltro tra i Greci e i Troiani indistintamente. Diciamoci la verità, quasi nessuno avrebbe eretto a “protagonista” un codardo, ma la BBC e Netflix hanno voluto tentare l’impossibile e pare proprio che ci siano riusciti.

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