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10 cose che The Walking Dead ci ha insegnato sulla vita

#3. L’amore trova sempre il modo di farsi strada
Sembra non importare quasi a nessuno che il mondo è finito: quando si tratta di sentimenti, la ragione si mette da parte -più o meno-. Nel corso di queste sei stagioni ne abbiamo viste di storie d’amore sbocciate. Shane e Lory e Rick (non tutti e tre insieme) e la piccola Judith di cui non si conosce -e credo mai si conoscerà- l’effettiva paternità, Abraham e Rosita, Sasha e Bob, Glenn e Maggie, Rick e -a quanto pare- Michonne-, Andrea ed il Governatore, e insomma avete capito che intendo. L’amore è il sentimento più puro di tutti, nasce e si sviluppa spesso in modo improbabile e in situazioni particolari -vedi apocalisse zombie-: per quanto difficile possa essere la vita, per quanta complicata possa essere l’esistenza: non ci si dovrebbe mai precludere dal provare sentimenti perchè questi sono la vera salvezza dell’anima.

The walking dead glenn e maggie

#4. Troppo potere dà alla testa
Ebbene, è un classico: da grandi poteri derivano grandi responsabilità -da cui però derivano grandi disagi e instabilità mentale. Rick docet, il Governatore docet. Tutti un po’ ce lo insegnano. Basta assaporare un po’ di potere e si cambia completamente atteggiamento. La smania di comandare, di essere al di sopra degli altri. Di compiere scelte giuste secondo il proprio pensiero senza effettivamente ponderarle. Questo è il grande difetto di tutti i “capi”. Nel “De Re publica”, Cicerone parla delle degenerazioni delle forme di governo: la monarchia diventa tirannide, l’aristocrazia diventa oligarchia e la democrazia oclocrazia. In breve: come la fai la fai, finisce sempre a schifio. Il potere è una brutta bestia e bisogna che sia nelle mani delle persone giuste. Ma esistono davvero le persone giuste?

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