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The Boys 3 – La Recensione del quarto episodio: è un nuovo giorno, gente!

**Attenzione! Pioggia di SPOILER sulla 4° esplosiva puntata di The Boys 3**

Oh mio Dio! Oh mio Dio! Oh mio Dio! La quarta puntata di The Boys è spa-zia-le. Si poteva fare meglio della seconda stagione? Le prime tre puntate della terza hanno dimostrato di sì. Ma si poteva andare ancora più su di così? Hell yeah! The Boys è inarrestabile. Vola sempre più in alto per accuratezza, qualità dei dialoghi, focus sui personaggi, dettagli truculenti, satira, intrecci narrativi, plot twist nei plot twist che aprono nuovi plot twist. Riadattare un fumetto – tantomeno uno folle come quello creato da Garth Ennis e Darick Robertson – è sempre un’operazione piena di ostacoli, che può funzionare solo se si rispetta lo spirito originario dell’opera, e si fa a meno di inutili fan service. E The Boys, più diventa cattiva, più ci nega quello che vorremo, più ci piace. Arrivati alla quarta puntata della terza stagione (rilasciata da Prime Video venerdì 10 giugno) respiriamo sangue, cenere e follia. Dopo l’annuncio di Patriota della sua “consensualissima” relazione con Starlight eravamo sotto shock. Abbiamo così tanta voglia di fargli saltare la testa per aria da non aver nemmeno bisogno del Temp V. La ricerca della BCL Red, l’arma che potrebbe uccidere Homelander, continua. E continua a gonfiarsi la vena sadica di Patriota, che corre come un lupo sciolto in un recinto di pecore. La distruzione del concetto di eroismo, di cui la creatura di Eric Kripke era foriera, sale di livello perché questa volta potrebbero essere i buoni a perdere il controllo. L’eroismo è un affare complicato e talvolta sporco. Dopo aver messo in discussione il nostro bisogno di supereroi, mettendo I Boys a fare i lavoro sporco, ora potremmo aver bisogno di qualcuno che badi a una banda di esseri umani pompati dal Temp V. Se Antony Starr diventa sempre più bravo, però, il desiderio di vedere il suo personaggio morire male aumenta. Mentre fa saltare i nervi a tutti, in questa puntata, in parte, riusciamo quasi a comprendere la sua frustrazione, e dunque le sue azioni. Folli sì, ma pericolosamente logiche. Con una linea comica all’insegna di battute a carattere filmico – da Rocky IV a quella su Ashton Kutcher – e dagli innumerevoli colpi di scena che infrangono ogni pronostico, la quarta puntata di The Boys 3 è lava.

Una quarta puntata gloriosa, come suggerisce il titolo: Glorious Five Year Plan.

A- Train rebranding the boys

Ormai l’introduzione di ogni puntata è un piccolo gioiello da riporre in cassaforte. In tv danno un vecchio videoclip in cui Soldier Boy canta e balla sulle note di Rapture di Blondie mentre Marvin Milk lo guarda in cagnesco. Hughie (Jack Quaid) ha scoperto Billy Butcher (Karl Urban) – che ripulisce il vomito della puntata precedente – con le mani nella cioccolata. Homelander, ormai, ha rialzato la testa. Basta vederlo, tronfio e fiero, ospite dal suo fido amichetto Cam. Non teme nessuno e dichiara in mondo visione che qualcuno sta cercando di metterlo a tacere. Sarà per questo che Stan Edgar (Giancarlo Esposito in una versione potenziata di Gustavo Fring) ricorre alle cattive maniere. Solo lui – s’illude – sa come rimetterlo al suo posto. Niente di drastico, chiede solamente alla sua cara figlioletta, Victoria Neuman (Claudia Doumit) alias Nadya, di organizzare una conferenza stampa per non fargliela passare liscia. Una decisione che pagherà a carissimo prezzo. Intanto Annie January (Erin Moriarty) e Hughie affrontano le ripercussioni dell’operazione #Homelight, ma sono disposti a mandare già anche questa polpetta avvelenata, se è ciò che serve. Il fatto che Patriota abbia perfino la chiave dell’appartamento di lei li turba, sì, giusto un po’. Diciamo che gli occhi di brace sono venuti anche a noi durante quella scena, raccapricciante e disgustosa. Il suo gusto nel torturare Starlight, però, non eguaglia quello che Patriota prova nel torturare Campbell. Eppure Hughie sembra infastidito più dal dover essere continuamente salvato dalla sua ragazza.

The Boys 3

Anche l’interesse di A-Train (Jessie Usher) nel combattere le ingiustizie dei suoi fratelli prende una piega quasi credibile tanto che la sempre più sotto pressione Ashley Barrett (Colby Minifie) gli regge il gioco. Dopo tutto lo spot del Turbo Rush è davvero una bomba. Insomma in questa terza stagione di The Boys regnano sovrani i footage geniali. Ma al prossimo spot ipocrita vomitiamo, promesso. Dunque la nausea aumenta. Per noi spettatori, per Hughie, per Victoria, Starlight e Queen Maeve (Dominique McElligott). Queste ultime due hanno molto in comune in quanto la prima si prepara a vivere quello che ha passato la seconda. Maeve vuole sconfiggere Homelander. Vola sotto il suo radar mentre si allena. Pensa di dover risolvere tutto sola perché “se l’è cercata”. Ecco, quel “me la sono cercata” ci graffia. La vittima che si dà la colpa per la follia di qualcun altro e invece di allearsi con chi sta come lei, vuole fare da sé. A-Train però non si limita solo a fare spot ottimisti. Propone a Patriota di mettere in panchina Blue Hawke, il Super di Trenton che sta abusando del suo potere contro le minoranze. È da questa piccola richiesta che si srotoleranno gli eventi che porteranno a quel finale di puntata tanto agghiacciante. Con quel “no”, infatti, Patriota ha seminato discordia e ha provocato una scazzottata tra Abisso e A-Train. Intanto Black Noir disegna.

Si va in Russia, boyz!

Russia The Boys 3

Nella puntata precedente, Butcher aveva annunciato a Frenchie (Tomer Kapon) che sarebbero partiti per la Russia. Noi l’abbiamo presa come una cosa detta tanto per dire. Come quando dici a un amico di vecchia data che vi vedrete per un caffè. Invece Billy ha fatto i bagagli per il Cremlino e ha portato la squadra in gita. Grazie alla “generosità” di Little Nina (Katia Winter) che oltre ai soldi vorrebbe Cherie (Jordana Lajoie). Serge sembra un bambino traumatizzato i cui genitori divorziati litigano per averne la custodia. Li ama entrambi, ma non vorrebbe stare con nessuno di loro. È in procinto di esplodere, soprattutto davanti all’insoddisfazione di Kimiko (Karen Fukuhara), causata della missione sotto copertura che si è trasformata in una carneficina spettacolare e molto soddisfacente a colpi di dildo (il protagonista assoluto della 03×04!). Kimiko non vuole più essere né la pistola di Butcher né un mostro che spaventa delle persone terrorizzate. Frenchie gli promette Marsiglia, ma sappiamo già che dopo una missione ce ne sarà sempre un’altra.

Soldier Boy 03x04

I Boys trovano il laboratorio e fanno irruzione. Billy si è shottato un’altra fiala di Temp V. Ce lo aspettavamo che sul più bello si sarebbe illuminato come un albero di Natale. Quello che non ci aspettavamo è che il caro e saggio Hughie seguisse le sue orme e si mettesse a sguisciare come una sardina supersonica. Il ragazzo comincia a essere più simile a Butcher di quanto dovrebbe, e la soddisfazione nei suoi occhi mentre il suo braccio brilla come una murena non promette bene. In Russia assisteremo anche a un momento onesto, e quasi toccante, tra Latte Materno (Laz Alonso) e Billy, che anni prima lo aveva scelto per le sue qualità da leader. È lui il collante del gruppo, ma dopo quanto è successo laggiù nemmeno le sue qualità da natural born leader serviranno a molto. I Boys hanno varcato il punto di non ritorno?

Victoria, da che parte stai?

Victoria Neuman

Patriota sarà pure folle, ma diventa sempre più scaltro. Arriva sempre prima. Fa la sua mossa e poi si gode le nostre reazioni. Il nuovo acquisto dei Sette, Alex, farebbe di tutto per la dolce Annie, anche combattere Patriota. E l’aiuta perché è la cosa giusta da fare. Ora, The Boys ci ha abituato a una cosa sola: le persone buone esistono, certo, ma di solito nascondono qualcosa oppure faranno presto una brutta fine. Tutta questa bontà gratuita e disinteressata di Alex non è da The Boys. Il ragazzo sarà forse una pedina di Homelander, il quale lo ha accolto con i tacos? Non ci vorrà molto prima di scoprire a quale categoria appartenga Supersonic. Sì, i buoni esistono e spesso durano poco. L’annuncio di Victoria Neuman ci ha colti davvero impreparati. Le sue parole sono velenose, ma non sono per Homelander – come da accordi – bensì per il suo paparino. Avrebbe dovuto ricordare all’unico uomo in cielo di volare più basso. Invece ha denunciato pubblicamente Stan Edgar, il quale sarebbe accusato di tante cose brutte. Un’operazione di smascheramento a cui il valoroso Patriota avrebbe partecipato.

Nadya lo ha fatto per sua figlia Zoe perché, per una volta, è stanca di proteggere Stan. L’incontro tra i due Super è quasi commovente. Homelander è convinto di fare la costa giusta, per la sua specie. È perfino contento che Nadya sia tornata con la sua gente, i Super, e ricorda a Victoria che lei non è mai stata una figlia, bensì un’arma. Davanti a queste parole – contro ogni aspettativa e solo per un momento – proviamo quasi compassione per Patriota. Dopo tutto è vero che lo hanno sempre manipolato per scopi per niente nobili. Homelander, senza compiere nessun atto di sadismo, se ne vola via. Non prima di aver consegnato alla deputata una fiala di Composto V per la sua piccola Zoe. Il faccia a faccia tra Patriota e Stan Edgar sarà sublime. Ogni sguardo, ogni dettaglio, ogni scelta registica ci contagia della stessa follia del Super. Non sei un Dio – gli confessa il CEO della Vought International (che si è preso un periodo di aspettativa forzato) – sei solo un prodotto malfunzionante. BOOM! Patriota ha sistemato le cose a suo favore, ancora una volta, e ora è al comando della baracca. Nessuno può più fermarlo, neanche Stan. Adesso sì che Starlight è nei guai perché non poterà più nascondersi dietro la sottana di Edgar.

È davvero l’alba dei Sette!

The Boys 3

Dopo un susseguirsi di rivelazioni, colpi bassi e plot twist, nel laboratorio russo – sebbene eravamo carichi dall’inizio della nuova stagione per questo momento – dalla capsula esce un barbuto e nudo Soldier Boy (Jensen Ackles), in italiano, Soldatino. La squadra è a pezzi. Hughie è strafatto, Kimiko è stata colpita da un ferro del laboratorio russo e non riesce a guarire. Franchie è sconvolto. Soldier Boy è scappato, ma ha l’aria di essere un atomo impazzito, a cui sicuramente hanno fatto qualcosa di losco. Il finale di puntata ci lascia davanti alle porte dell’Inferno. Il sadismo di Patriota è all’apice, e se la gode come un bambino alle giostre. Il piacere che deve aver provato sul tetto, ad assaporare lo sgomento della ribelle Starlight, ora schiacciata, davanti al corpo carbonizzato di Supersonic, può essere descritto solo dalla mimica facciale di Antony Starr. Un momento che viene coronato dalla canzone dei crediti finali (che ritorna dopo la scena dell’arrivo in Russia) della quarta puntata di The Boys 3: il singolo Junk (2004) dei Jane Air. Un sound che vibra, come il pavimento da cui è decollato, soddisfatto, Patriota.

Riposa in pace, Supersonic. Non è l’alba dei Sette: è il tramonto.

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