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Perché molti fan della prima ora odiano tanto le ultime stagioni di The Big Bang Theory?

The Big Bang Theory è ancora oggi una delle serie tv generaliste di maggior successo, oltre a essere diventata la sitcom multicamera più longeva nella storia della televisione con le sue ben dodici stagioni da 279 episodi totali. Non che ci si potesse aspettare nulla di meno da The Big Bang Theory, scritta da due re della comedy: da una parte abbiamo Bill Prady – sceneggiatore di Sposato… con figli, Dharma & Greg e Una mamma per amica – dall’altra il mitico Chuck Lorre, creatore e sceneggiatore tra le altre di Pappa e Ciccia, Due uomini e mezzo, Dharma & Greg, Mom, Il metodo Kominsky. Entrambi avvezzi alla comedy e alle serie lunghe che nel 2007 si imbarcano in questa meravigliosa avventura.

Proprio a causa (e grazie a) la sua lunghezza, The Big Bang Theory ha subito un’evoluzione che le ha permesso di mantenersi più o meno sulla cresta dell’onda a lungo, ma anche di spaccare la fanbase quasi perfettamente a metà. Numerosi sono infatti i dibatti nati attorno a The Big Bang Theory, tra chi ha amato molto lo sviluppo delle ultime stagioni e chi invece ha odiato profondamente la cosa, gridando al tradimento. I più irriducibili sono stati manco a dirlo i fan della prima ora, ossia quelli che hanno seguito la serie fin dall’inizio e più di altri hanno vissuto in prima linea i grandi cambiamenti che l’hanno coinvolta.

The Big Bang Theory: il concept che ha rivoluzionato una categoria

friends

Ma come mai The Big Bang Theory ha avuto tanto successo? Innanzitutto bisogna sottolineare che la serie si sviluppava su un concept assolutamente nuovo e brillante. Talmente brillante, in effetti, da portare la CBS a dare a Lorre e Prady ben più di un’occasione per svilupparne il pilota. L’episodio iniziale avrebbe dovuto essere completamente diverso e, dopo essere stato bocciato dalla nota emittente, è stato rigirato con alcune aggiunte, tra cui la più importante l’introduzione del personaggio di Penny. Su cosa si basava questo concept? Il cuore di The Big Bang Theory era la relazione tra quattro nerd disadattati ma geniali e la vicina di casa bella ma svampita. Le emozioni più intense della serie arrivavano infatti soprattutto dall’amicizia tra Sheldon e Penny e lo scontro tra due mondi così lontani che rendeva la dinamica di The Big Bang Theory una novità assoluta.

Per la prima volta, infatti, il mondo esteso dei nerd veniva esplorato dal suo interno in modo ovviamente esagerato per fini comici, ma sicuramente molto più realistico e meno stereotipato del passato. Per la prima volta un’ampia categoria, che poi era quella che in maggioranza usufruiva delle serie tv, si trovava a essere rappresentata. Quest’aspetto era esemplificato soprattutto dal personaggio di Sheldon, un esasperato simbolo di tutte le fisime, le difficoltà, le paranoie ma anche la genialità, la specificità e la profondità della categoria.

Sheldon, Leonard Howard e Raj non erano più i nerd apparentemente normalissimi ma appassionati di fumetti delle serie tv passate, che scimmiottavano con superficialità l’intero mondo di riferimento, ma persone vere con vere e proprie difficoltà di socializzazione e ossessioni, ma anche profonda intelligenza, genialità e ironia. Questo concept nuovo e per certi versi rivoluzionario ha permesso alla serie di prendere il volo, ma anche di cambiare molto. Perché se abbiamo in parte apprezzato alcune crescite – e Sheldon a un certo punto ha smesso di bussare tre volte – dall’altra un gran numero di cose ha smesso di avere senso, almeno secondo i fan della prima ora.

The Big Bang Theory: da nicchia a mainstream

Sono tanti gli elementi negativi che vengono imputati alle ultime stagioni della serie, ma sicuramente l’aspetto cardine su cui si focalizza la critica è quella di aver trasformato The Big Bang Theory da una serie nicchia a una mainstream, ovvero – per dirla più precisamente – di aver “normalizzato” troppo i personaggi, nati come disadattati per finire come persone comuni. Se Raj era affetto da mutismo selettivo con le donne ed era anche un po’ creepy col gentil sesso, col tempo perde questa caratteristica diventando un po’ più stereotipato. Se Howard era caratterizzato da un rapporto morboso con la madre e una pessima vita da single fatta di battute ridicole, diventa un marito devoto, un padre amorevole, maturo e senza traccia della creepyness tipica dei vecchi tempi. Come risultante, il rapporto speciale e al limite del romantico tra Raj e Howard cambia radicalmente, diventando quasi forzato e molto limitato.

Leonard in qualche modo è sempre stato il meno “strambo” tra i suoi amici, ma nel suo caso è la relazione con Penny che sembra aver cambiato tutto nelle ultime stagioni. Prima la relazione era basata su un contrasto maggiore a livello di mondi (lei popolare, lui nerd innamorato e non ricambiato) ma nonostante questo rimaneva piuttosto leggera e facilmente adattabile alla gag. La relazione successiva diventa più litigiosa e più “comune”: scontri in una coppia sposata, qualcosa di già visto e che conosciamo bene. Ma il cambiamento più radicale riguarda le new entry Amy e Bernadette e soprattutto Sheldon. Partiamo da Bernadette, che praticamente si sostituisce alla madre di Howard nella sua vita, trasformandosi in una donna meno dolce e più spaventosa. Amy, d’altro canto, viene presentata come la esatta copia di Sheldon, quasi robotica, per poi cambiare enormemente nel corso delle stagioni e di riflesso cambiando anche Sheldon.

Abbiamo già detto che il cuore della serie era la relazione tra Sheldon e Penny, che con la sua freschezza e diversità in qualche modo puntava i riflettori sulle stranezze e le fisime di Sheldon stesso. Penny era quella che faceva da traduttrice di normalità per Sheldon che, completamente immerso nel suo mondo, non riusciva a capire alcuni meccanismi sociali semplici. Questa è stata una delle gag più ricorrenti di The Big Bang Theory ma anche uno dei momenti di crescita più importanti per il personaggio. La dinamica iniziale con Amy era interessante proprio perché i due erano uguali e quindi il loro contrasto con Penny (e Leonard) e i loro tentativi come coppia di interagire normalmente erano fuori dal comune. Col tempo Amy è diventata meno strana, trasformandosi per Sheldon in quello che nei primi episodi era Penny.

Sheldon funzionava perché era in netto contrasto con tutti e alcuni suoi elementi – l’accordo con Leonard, il posto fisso sul divano, il non guidare – erano parte della sua personalità completamente differente, spesso immatura e infantile, quasi ossessiva e inumana nella sua rigida logicità. A molti fan della primissima ora sembrava chiaro che Sheldon fosse stato ridimensionato nelle sue stranezze per poter rientrare in dinamiche sociali quali fidanzamento, matrimonio, guida, paternità e che la stessa cosa fosse accaduta con Amy. Per quanto riguarda Penny, ironicamente sembrava aver subito il destino inverso: la sua fama come ragazza popolare si è affievolita nel tempo, così come i suoi numerosi amici esterni sono scomparsi nel corso della serie; Amy e Bernadette sono diventate le sue migliori amiche e tutto il suo vecchio mondo è semplicemente scomparso.

Lo scontro tra i due universi si assottiglia perché il contrasto viene abbassato e tutto sfuma nel centro. The Big Bang Theory smette di essere una serie su una nicchia ma si apre a dinamiche, problematiche, domande e ricerche comuni per un target molto ampio.

the big bang theory

Ma è davvero così? Probabilmente in parte sì.

Gran parte delle caratteristiche di cui abbiamo parlato e che rappresentavano The Big Bang Theory all’inizio, erano anche il materiale principale che stava alla base della comicità della serie. Se il concept si basava sullo scontro e l’incontro tra due mondi, va da sé che nel momento in cui si sfumano, lo scontro diventa meno pepato, forse meno interessante. C’è però il risvolto della medaglia che vede The Big Bang Theory come forse l’unica sitcom di questo decennio ad aver avuto il coraggio di descrivere veramente lo scorrere del tempo con tutti i cambiamenti che si porta, raccontando un’evoluzione molto realistica e veritiera che l’ha resa quanto di più simile a Friends ci sia stato negli ultimi anni. Sheldon, Leonard, Howard, Raj e Penny delle origini ci mancheranno, sicuramente ci facevano più ridere ma forse non era veramente realistico né sarebbe stato davvero più divertente vivere le stesse gag all’infinito per dodici anni.

La mozione che potremmo accogliere da parte dei fan più irriducibili però è la sensazione che in generale la serie sia diventata nel tempo meno nerd nella scrittura e nelle intenzioni dei personaggi, presi dalla vita “normale”. Forse un grado di nerditudine in più l’avremmo comunque apprezzata, anche in un gruppo di persone adulte sposate e con prole.

E voi cosa ne pensate? Avete amato tutto il percorso di The Big Bang Theory o avete odiato le ultime stagioni?

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