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5 preziose lezioni di vita che ho appreso grazie a The Bear

ATTENZIONE: l’articolo contiene spoiler sulle due stagioni di The Bear

The Bear è stata sicuramente una delle più entusiasmanti e folgoranti novità degli ultimi anni. Una serie tv scritta divinamente, interpretata alla perfezione, che tramite la metafora della cucina mette in scena la vita stessa, disseminando il racconto anche di importantissime lezioni. The Bear è infatti una serie che, come le migliori narrazioni, si costruisce su diversi strati interpretativi, utilizzando, come detto, la cucina sempre come metafora per affrontare questioni e considerazioni dal sapore universale. Una storia estremamente umana, ma talmente profonda da diventare totalizzante e perforante.

Dopo l’esordio nel giugno 2022, la produzione Hulu ha fatto ritorno nel 2023 con una seconda stagione, confermando le ottime impressioni dell’esordio e affermandosi con sempre maggiore forza come una delle migliori serie dell’anno. In attesa della terza stagione, già confermata e in arrivo durante il 2024, andiamo a ripercorrere i primi due spettacolari capitoli di The Bear andando a riassumere cinque lezioni di vita, profonde e importantissime, che la serie tv è in grado di far apprendere ai propri spettatori.

Every Second Count

The Bear
Richie nella 2×07 di The Bear (640×360)

A livello quasi unanime, il punto più alto della praticamente perfetta seconda stagione di The Bear è rappresentato dalla sesta puntata, che mette in scena la complessa cena di Natale in casa Berzatto, ma secondo chi scrive è la puntata successiva, la settima, a rappresentare la vera gemma di questa serie tv capolavoro. La 2×07 di The Bear ruota intorno a Richie, alle prese con uno stage nel ristorante stellato dove aveva lavorato Carmy. Il personaggio interpretato da Ebon Moss-Bachrach prende questa esperienza prima come una punizione, ma piano piano capisce l’importanza di ciò che sta vivendo e quest’avventura gli cambia completamente la vita, regalandogli una prospettiva del tutto nuova.

La 2×07 di The Bear è capace di cambiare la mentalità non solo di Richie, ma anche dello spettatore, perché contiene un insegnamento preziosissimo, riassumibile in quel “Every Second Count” che si rincorre per tutta la serie e trova origine proprio in quel ristorante dove si trova Richie. Questa frase, a primo acchito, sottolinea la necessità di sfruttare ogni secondo nel lavoro in cucina, ma si fa metafora più ampia e indica l’importanza di sfruttare tutto il tempo che si ha a disposizione, anche quando se ne è perso tanto. il passaggio più interessante è la sottolineatura di come ogni secondo conti anche, e soprattutto, quando se ne sono persi tanti, perché per quanti secondi sono stati gettati alle spalle, ce ne sono tanti altri ancora da vivere e da sfruttare. Richie capisce così di avere ancora tempo per realizzarsi e con lui tutti noi spettatori facciamo i conti con l’urgenza del tempo, ma anche con la sua disponibilità. Ogni secondo conta nella vita, quelli trascorsi sicuramente, ma soprattutto quelli avvenire, e vanno sfruttati al massimo per trarne il maggior profitto possibile.

The Bear e la fiducia in se stessi

the bear
Ancora Richie nella 2×07 (640×360)

The Bear non lesina passaggi in cui si sottolinea quanto la vita in cucina sia faticosa e stressante e soprattutto quanto, spesso, possa essere avvilente. La cucina è una prova quotidiana, un’arena in cui si viene gettati e da cui bisogna uscirne, battendo i propri demoni e accontentando il pubblico venuto a guardare e pronto a giudicare senza pietà. Il lavoro in cucina, però, si può affrontare solo in un modo: credendo fermamente in se stessi. The Bear mette in scena diverse parabole, come quelle di Sidney, di Marcus, di Tina e ovviamente dello stesso Carmy che mostrano come la fiducia in se stessi sia l’unico modo per realizzare le proprie aspettative e sopravvivere a un mondo spietato come quello della cucina.

In nome della continua metafora che la produzione di Hulu, distribuita in Italia da Disney+, mette in atto, questa fiducia in se stessi diventa fondamentale non solo in cucina, ma anche nella vita quotidiana. La cucina è un microcosmo che rappresenta il mondo esterno, ricco di insidie, di stress e di prove da superare e The Bear ci mostra come l’unico modo per affrontare le tempeste che la vita ci mette davanti è credere in se stessi, non perdere la fiducia e dare il tutto per tutto per affrontare ogni battaglia.

I conflitti familiari

Jamie Lee Curtis è Donna Berzatto in the Bear (640×360)

Torniamo ora a quella famosa 2×06, culmine di un filone importantissimo in The Bear, quello del conflitto familiare. Tutta la narrazione, in fondo, si ricongiunge a questo elemento, visto che Carmy rileva l’impresa del fratello la cui morte è arrivata lasciando in sospeso parecchie questioni. Tutta la tensione che si percepisce per l’intero racconto esplode letteralmente in quella puntata, ma continua ad aleggiare anche per il resto nella narrazione, divenendo, di fatto, il principale motivo di stress per Carmy e la causa primaria dei suoi frequenti auto-sabotaggi, su tutti chiaramente quello con cui manda all’aria il suo rapporto con Claire.

Quest’attenzione posta dalla serie insegna l’importanza di risolvere i conflitti familiari. Lo sappiamo bene tutti, la famiglia è fonte tanto di amore quanto di tormenti, è il luogo della socializzazione primaria e in quanto tale è l’ambiente in cui avviene la primigenia espressione dell’io e in cui esso continua a esprimersi nel tempo. Avere un rapporto chiaro, risolto, col proprio ambiente familiare è importantissimo per vivere con serenità la propria vita e The Bear ci mostra come i conflitti vadano immediatamente affrontati, perché se accantonati sono capaci di crescere fino a esplodere e lasciare ferite che poi possono anche non rimarginarsi più.

Non rinunciare ai propri desideri

Sydney (640×360)

Questo punto è parzialmente collegato al secondo, perché sicuramente per realizzare i propri desideri serve un’assoluta fiducia in se stessi, ma è maggiormente centrato sul personaggio di Sidney, esempio perfetto dell’importanza di non rinunciare mai ai propri desideri. La ragazza coltiva il sogno di diventare una chef affermata, si rivolge a Carmy per via della sua fama e lo prende a modello da seguire, affrontando e sopportando tutte le difficoltà, interne ed esterne, che la strada che ha scelto di perseguire comporta. Sono moltissimi i momenti in cui Sidney viene spinta a mollare, in cui rinunciare sarebbe molto più semplice, ma la ragazza puntualmente si rimbocca le maniche e va avanti, fedele ai propri ideali.

La tenacia di Sidney è senza dubbio ammirevole ed è la grande espressione di questo insegnamento posto in essere da The Bear. Non bisogna mai rinunciare ai propri desideri, anche quando tutto sembra spingere verso una direzione opposta. Non importa quante difficoltà ci saranno, e sicuramente ce ne saranno tante, e non importa quanti inviti a mollare si possano ricevere, e anche questi sono tanti: un sogno forte come quello di Sidney va coltivato e The Bear è magistrale, e spietato, nel mostrarci sia le difficoltà di un percorso del genere, che la forza per percorrerlo.

La preziosa lezione di The Bear sui ristoranti

Carmy in cucina (640×360)

Andiamo a chiudere con l’ultimo insegnamento lasciatoci dalla serie presente su Disney+, che ha un focus meno specifico degli altri, ma discende sostanzialmente dal tono generale del racconto. The Bear ci mostra con un crudo realismo la vita in cucina e sottolinea quanto questa possa essere dura, tanto che lo spettatore arriva a riflettere su questo mondo e magari a rivalutare qualche suo atteggiamento. Tutti noi amiamo andare a mangiate fuori o in generale frequentare locali e, in quanto clienti, amiamo sentirci coccolati e assecondati dallo staff del ristorante scelto, ma non bisogna mai dimenticarsi, e The Bear in questo ci aiuta, che di fronte ci sono delle persone che lavorano appositamente per la nostra soddisfazione, obiettivo primario del loro impegno.

Bisognerebbe ricordarsi di avere sempre un atteggiamento rispettoso e comprensivo, che spesso manca in questi contesti in cui il cliente, in quanto tale, si sente titolare anche di atteggiamenti deprecabili. The Bear, invece, ci mostra la fatica che chi lavora in cucina deve affrontare per soddisfare il cliente e sicuramente il vivere sullo schermo queste difficoltà aiuta molto a rendersi conto dell’enorme lavoro che c’è dietro un singolo piatto che ci gustiamo seduti comodamente al ristorante. The Bear è una serie magnificamente mimetica della realtà e capace di dare, col suo stile diretto ed efficace, delle lezioni di vita davvero preziose.