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Sissi 2×01 e 2×02 – La Recensione dei primi due episodi, in onda su Canale 5

È tornata, sempre sui canali Mediaset, Sissi (Sisi), la serie evento tedesco-austriaca diretta da Sven Bohse che vede come protagonisti Dominique Devenport nel ruolo di Elisabetta “Sissi” Imperatrice d’Austria-Ungheria e Jannik Schümann nel ruolo di Franz Joseph I d’Austria. Nonostante i malumori e gli attacchi di panico dei puristi, i veneratori di Romy Schneider, Mediaset ci riprova con un atto secondo, non così provocatorio come il primo, ma pur sempre gradevole e stuzzicante. Trasmesso in Italia in anteprima su Canale 5 dal 28 dicembre 2022 per 6 nuovi episodi, il drama storico prodotto da Story House Pictures e Beta Film e distribuito da RTL+ è, come avevamo già detto, la mossa di Mediaset più audace e più riuscita per rilanciare la propria proposta seriale. Un’offerta che da anni arranca e presenta pochi prodotti conformi allo spirito del tempo e capaci di attrarre un pubblico nuovo. Come avevamo scritto, Sissi può essere davvero il crocevia della serialità Mediaset. Indubbiamente non si tratta di un capolavoro di innovazione o una serie dall’elevato spessore narrativo, tantomeno di una nuova Bridgerton. Eppure sembra essere la proposta seriale più moderna che la Rete abbia offerto nell’ultimo decennio (malgrado sia d’importazione). Nella seconda stagione ritroviamo la bravissima Dominique Devenport nei panni dell’Imperatrice, Jannik Schumann in quelli di suo marito e un gruppetto di nuovi personaggi molto interessanti, come Romy Schroeder nei panni di Marie, la figlia di Fanny, nonché amica e ex cameriera di Sissi; Murathan Muslu in quelli del leader ribelle ungherese Ödön Körtek; Amanda Da Gloria nei panni della sorella del conte Andrássy e infine Bernd Hölscher nel ruolo di Otto von Bismarck. Ritorniamo così nell’Impero austriaco, alle soglie della guerra austro-prussiana. L’assetto politico vacillante fa ancora una volta da sfondo alle vicende personali dell’Imperatrice, sempre più turbata dagli incubi e sempre più costretta in un palazzo che sembra un corsetto. Nonostante le polemiche che la serie ha attirato, il primo e il secondo episodio della nuova stagione hanno conquistato ben 2.279.000 telespettatori, assicurandosi uno share del 13,90%. Un numero incoraggiante e abbastanza concorrenziale se paragonato allo standard delle prime serate Rai. La nuova avventura ricomincia così da un letto, ma questa volta i gemiti sono di sgomento. Poi Sissi scompare, nel mare.

Sissi atto secondo: la Prussia, le amicizie imperiali e Marie

Sissi 2, Canale 5 (640x360)
Sissi 2, Canale 5

Dopo una scena inquieta e visionaria, un balzo indietro nel tempo ci riporta a Vienna. Scritto da Andreas Gutzeit, Elena Hell e Robert Krause e diretto da Sven Bohse e Miguel Alexandre, il primo episodio ci riporta al 1858, cioè quando Sissi diede alla luce il tanto atteso erede al trono, Rodolfo d’Asburgo-Lorena, davanti all’immancabile folla (in barba a qualunque desiderio di privacy). Poco dopo vediamo Otto von Bismarck di Prussia dubitare della supremazia austriaca sulla Confederazione tedesca che conferma lasciando che il suo cane urini sulla statua dell’Imperatore. La Prussia vorrebbe strappare all’Austria il controllo della Confederazione, conscia della debolezza in cui versa l’Impero. La diplomazia, come abbiamo visto nella prima stagione, non è mai stato il punto forte dell’Imperatore Franz, il quale pensa di chiedere aiuto al “nemico di ieri”. Infatti il Kaiser, per impedire a tutti i costi un’eventuale logorante guerra con la Prussia, si reca a Biarritz, insieme a Sissi, per incontrare Napoleone III. Parallelamente facciamo la conoscenza di Marie, la figlia di Fanny, che viene accettata a corte nonostante il parere contrario di Sophie. L’indole ribelle di Fanny, infatti, vive in lei, la quale inizia a fare domande sulla morte della madre.

Il viaggio a Biarritz, una ribelle a corte, i tentativi di Sissi di mitigare le incapacità politiche del marito e l’incontro con il conte Andrássy sono quindi il fulcro dell’episodio: poche trame, ma ben tessute. E ritorniamo dunque alla prima scena. Sissi, svegliatasi a causa dell’ennesimo incubo, aveva deciso di andare a nuotare. Ma la corrente l’aveva trascinata a largo. Riesce a tornare a riva dove però incontra il bell’Andrássy. Lo ammettiamo, siamo sollevati nel vedere che Sissi si sia messa in salvo da sola e che ci hanno risparmiato una scena eroica alla Baywatch. Tutto è andato per il meglio. Peccato che Franz li abbia visti tornare insieme. Neanche il piano di Elisabetta per entrare nelle grazie di Eugenia de Montijo, la moglie di Napoleone III, sembrava andare per il meglio finché la sincerità di Sissi non ha sbloccato la situazione. Ancora una volta sono l’empatia e il gioco di squadra ad avere la meglio su sigari e soldatini di piombo. Il prestito è garantito, ma c’è un problema da risolvere: la fedeltà dell’Ungheria. Sarà proprio Francesco a inviare Sissi da Andrássy – malgrado la gelosia – poiché questa rappresenta l’unica soluzione per capire i piani dell’Ungheria. La politica ha finalmente la meglio sulle trame romance e sui cosiddetti “triangoli”.

Il bell’Andrássy e il popolo affamato

Sissi, Giovanni Funiati e Dominique Devenport
Sissi, Giovanni Funiati e Dominique Devenport

Nella seconda puntata ripartiamo da Berlino dove Bismarck prepara spedizioni di armi moderne in Ungheria. Anche Sissi, però, sta per partire. Per volere del marito, l’Imperatrice, accompagnata dalla contessa Esterházy, si reca in Ungheria per accertarsi che il Conte Andrássy (Giovanni Funiati) si schieri dalla parte dell’Austria nel caso di una guerra contro la Prussia. Sissi, come suo marito, vuole evitare lo scontro e sa quanto la lealtà di Andrássy sia cruciale. La seconda puntata affronta, seppur con piacevole leggerezza e spensieratezza di fondo, la questione ungherese, il divario sociale e gli ingenti capitali che sono stati spesi – e ancora vengono spesi – per finanziare le guerre anziché per sfamare il popolo.

Resasi conto della situazione, Sissi (il cui acume politico alimentato da una grande umanità è senz’altro la sua virtù più grande) invia al marito una richiesta di 20 milioni di fiorini per aiutare l’Ungheria. Così l’appoggio del territorio, grazie a Sissi, sembra essere stato assicurato. Tuttavia la Baviera e la sorella di Andrássy potrebbero rappresentare una nuova minaccia. Infatti Franz aveva appreso che il re Ludovico aveva respinto la sua richiesta e che non gli era consentito utilizzare la sua ferrovia per il trasporto di truppe. Il primo appuntamento termina con un Franz indeciso, il quale vorrebbe andare in Baviera per sfruttare il suocero Max e far cambiare così idea al re, e un’imboscata durante una festa nella tenuta di Andrássy: cosa sarà successo a Sissi?

La seconda stagione di Sissi è leggera, avventurosa e sfrutta la Storia per scriverne un’altra

Romy Schroeder, Marie
Romy Schroeder, Marie

Ormai è chiaro: è guerra aperta all’alone favolistico e principesco che avvolge la figura dell’Imperatrice. Torna quindi la nudità, il sesso e i capricci dei nobili. Sissi è ora una donna matura e consapevole che pare essere riuscita a costruire un rapporto equilibrato e rispettoso con il marito, che ama. La versione moderna di Sissi convince, ma anche questa volta vi consigliamo di non cercare una qualche veridicità storica in un prodotto che vuole essere solo un guilty pleasure al passo con i tempi e che non alcuna intenzione di raccontare la storia con la “S” maiuscola. La Sissi di Dominique Devenport è ben diversa dall’immagine che i libri di storia e le cronache del tempo tramandano. Così come lo era la versione di Romy Schneider: romanticizzata, principesca e inverosimile all’ennesima potenza. Entrambe, però, hanno una cosa in comune: incarnano lo spirito del proprio tempo, cioè il secondo ventennio degli anni 2000, la prima e gli anni Cinquanta, la seconda. Anche la nuova versione è lontana dall’oscurità della storia vera. Ma anche questa nuova produzione vuole mostrare la persona dietro l’icona e il kitsch. L’operazione che i cugini tedeschi e austriaci hanno compiuto con Sissi è quella di riaggiornare e attualizzare un punto di riferimento per ispirare le giovani donne di oggi. Non si tratta quindi di una riscrittura storica, ma di una riscrittura culturale. Un’operazione che, alla luce delle polemiche e dell’indignazione popolare, può dirsi riuscita. Sissi vuole frantumare il modello “Schneider” e lo fa a meraviglia, rivendicando un ruolo più attivo della donna all’interno della Storia. Anche i nuovi personaggi sono interessanti, come Marie, una bambina ribelle, determinata e arrabbiata che dice ciò che ritiene giusto.

Sissi è una visione leggera e senza pretese, ma che riesce a incarnare lo spirito del nostro tempo, il desiderio di ribellione e il senso di insofferenza verso certe strutture sociali antiquate e cavalleresche. Ha il pregio di non prendersi troppo sul serio e di saper creare un equilibro stuzzicante tra avventura, intrattenimento, romance, politica e satira di costume. La figura, fin troppo mitizzata, dell’imperatrice Elisabetta d’Austria acquista così un taglio moderno e autentico, riflettendo i desideri e le aspirazioni delle donne di oggi, le quali non si accontentano più di restare al loro posto e che la Storia la vogliono fare in prima persona.

Sissi ci aspetta su Canale 5 per altri due appuntamenti che andranno in onda in prima serata il 30 dicembre 2022 e il 4 gennaio 2023 con altri 4 episodi (2 per ogni serata).