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Se segui queste 5 Serie Tv sei una persona introversa

Gli introversi sono persone che, vuoi per timidezza o per altri fattori, tendono a chiudersi in se stesse. Il panorama seriale è ricco di personaggi di questo tipo, e spesso questa loro peculiarità li rende ancora più interessanti ed enigmatici.

La fortuna o la sfortuna di una serie è direttamente proporzionale alla qualità dei personaggi che la caratterizzano. Di conseguenza quando un personaggio è ben costruito la serie stessa acquista valore.

Quando poi i protagonisti hanno un carattere molto vicino al nostro diventa ancora più facile immedesimarsi e innamorarsi di quanto stiamo guardando.

Se amate queste Serie Tv molto probabilmente siete persone introverse. E se non le avete mai guardate e siete persone introverse, un consiglio: seguitele! Parlano anche di voi. Andiamo a ripassarle un po’?

river

River è una mini- serie inglese di sei episodi di circa un’ora ciascuno, scritta e creata da Abi Morgan (co-sceneggiatrice di Shame con Micheal Fassbender) e trasmessa dalla BBC; in Italia disponibile su Netflix. River è il nome del nostro protagonista, interpretato da Stellan Skarsgård (lo abbiamo già visto in molte produzioni di Lars Von Trier e in alcuni cinecomics, come Thor). L’attore svedese si cala perfettamente nella parte di un poliziotto molto abile nel suo lavoro ma con elevati problemi psichici che cerca di celare ai suoi colleghi per non minare la sua credibilità. Di conseguenza tende a chiudersi in se stesso mettendo da parte amici e colleghi. L’agente Jackie Stevenson (Nicola Walker) da tutti chiamata Stevie, sua collega e intima amica è l’unica a conoscerlo veramente.

river

Sin dal primo episodio veniamo catturati da questa fantastica serie. I due colleghi sono in auto per le strade di Londra, forse per un normale giro di routine e ascoltano “I love to love” di Tina Charles. Improvvisamente un auto attira l’attenzione di John River che cerca di scoprire il suo proprietario, lasciando inspiegabilmente Stevie in auto. Sembrerebbe l’inizio di un nuovo caso per i due agenti ma in realtà ciò che scopriamo e che l’agente Stevenson è morto.

Ma quindi River parla coi fantasmi?

Ci troviamo di fronte ad una serie paranormale?

Definirla in questo modo non solo è riduttivo e superficiale ma anche errato. Non si tratta di una serie paranormale. La Morgan utilizza le “manifestazioni” di River (perché oltre a Stevie ce ne saranno altre nel corso della serie), per scavare nella profondità del suo animo e delineare la sua complicata e instabile personalità: un agente di polizia introverso che parla da solo. Il lavoro svolto è simile a quello con cui era riuscita a rappresentare e sviscerare il sentimento della vergogna nel personaggio di Fassbender in Shame (un altro personaggio introverso, nel mondo del cinema).

Shame

River è un ispettore molto vicino a Monk sotto certi punti di vista. Entrambi utilizzano i disturbi, o quelle che secondo alcuni sono stranezze, come mezzo per risolvere i casi; Monk è ossessivo-compulsivo, River parla da solo (con gente morta). Stellan è fenomenale nella sua interpretazione. Magnetico e freddo riesce a calibrare perfettamente il disturbo del suo personaggio attraverso sorrisi spenti e amari, privi di gioia, che forse, solo una nuova vita saprà colmare.

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