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5 film di Pedro Almodovar che sarebbero delle bellissime Serie Tv

Pedro Almodovar è considerato uno tra i più importanti registi al mondo. Sceneggiatore e cineasta ha, nel corso della sua carriera iniziata negli anni Ottanta, saputo raccontare attraverso il suo pensiero e le sue immagini la società spagnola e si suoi grandi cambiamenti. Ironico e grottesco, apparentemente sempre sopra le righe, certamente all’avanguardia nel trattare certi temi, eppure profondo e capace di mettere, quando occorre, il dito nella piaga, il regista spagnolo ha attraversato nella sua vita una serie di fasi abbastanza ben definite. Dal fumettistico e provocatorio Pepi, Luci, Bom e le altre ragazze del mucchio si è passati alla contaminazione dei generi con Donne sull’orlo di una crisi di nervi, per arrivare a una drammatica analisi dell’animo con Volver.

In apparenza i film di Almodovar sembrano trattare tutti gli stessi argomenti. Molti critici puntano il dito proprio su questa sorta di ripetitività affermando che “visto uno, visti tutti“. Altri, invece, ritengono che non sia così, che in ogni film le tematiche vengano trattate da un punto di vista sempre differente. Il regista, dotato di un umorismo irriverente, si diverte a dipingere attraverso colori audaci melodrammi tragicomici che pescano nella cultura pop. Passioni, desideri, sessualità estrema e controversa, omosessualità e identità di genere arricchiscono in maniera eccedente argomenti considerati classici come le donne all’interno della famiglia e il rapporto tra le generazioni rendendo, di fatto, le sue storie esplosive.

Il regista spagnolo non ha mai provato a lavorare per la televisione preferendo sempre il cinema e una narrazione più rapida e bruciante. Eppure molti suoi film si adatterebbero perfettamente per diventare delle serie televisive di quasi sicuro successo. Soprattutto, i suoi personaggi avrebbero modo di raccontarsi ancora meglio di come lo fanno già sul grande schermo.
Noi di Hall of Series abbiamo provato a immaginare quali film si adatterebbero a una serie televisiva scegliendone cinque dalla sua vastissima filmografia.

1) Pepi, Luci, Bom e le altre ragazze del mucchio

Pepi, Luci, Bom e le altre ragazze del mucchio 640×360

Pepi, Luci, Bom y otras chicas del montón, il titolo originale della pellicola, è considerato il primo film del regista spagnolo. Il lungometraggio ebbe un costo irrisorio e la somma venne raccolta tutta dagli amici del cineasta. Le riprese vennero effettuate durante i fine settimana poiché Almodovar, negli altri giorni, era impiegato presso l’azienda telefonica spagnola.
La storia racconta la nascita e lo sviluppo dell’amicizia tra tre donne: Pepi, interpretata da Carmen Maura; Luci, interpretata da Eva Siva; e Bom, interpretata da Alaska. Pepi coltiva marijuana e viene violentata dal marito di Luci, un poliziotto violento e ricattatore. Bom, invece, è una cantante rock dichiaratamente lesbica che, con i suoi musicisti, prepara e mette in atto un pestaggio nei confronti del marito di Luci per vendicare la violenza subita da Pepi.

Il film del regista spagnolo è uscito nel 1980 cinque anni dopo la morte di Francisco Franco, il famigerato dittatore spagnolo, ed è rappresentativo della La Movida Madrileña, un movimento artistico e sociale che promulgava una felice libertà, basandosi su ideali di sinistra, dopo l’opprimente dittatura. Pepi, Luci, Bom, infatti, racconta proprio di questa nuova libertà dove l’essere se stessi è finalmente un pregio e non un difetto.

Interessante sarebbe una serie che, attraverso le tre protagoniste e le loro vicissitudini, tra loro molto distanti sia come estrazione sociale che come carattere e modi di fare, raccontasse proprio questo intenso periodo di cambiamento che ha portato all’incredibile emancipazione di un popolo e alla caduta di una tirannia opprimente e sanguinaria.

2) Donne sull’orlo di una crisi di nervi

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Donne sull’orlo di una crisi di nervi 640×360

Uscito nel 1988 Mujeres al borde de un ataque de “nervios” è considerato il film che ha decretato il successo internazionale di Almodovar. Candidato agli Oscar come miglior film straniero è classificato al settantottesimo posto tra “I 100 migliori film del cinema mondiale” secondo la rivista Empire nel 2010.
Il film, tratto da La Voix humaine di Jean Cocteau, è una commedia drammatica che racconta la storia di Pepa, interpretata da Carmen Maura, donna innamorata di Ivan il quale la lascia con un messaggio in segreteria. Pepa, che è pure incinta, vede la sua casa invasa da amiche piuttosto sopra le righe e la presenza di queste persone, compresa la moglie di Ivan, le permetterà di comprendere i suoi sentimenti verso l’amante e, di conseguenza, come intenda vivere la sua vita.

Il titolo in spagnolo fa riferimento a quella che una volta veniva considerata come una malattia tipicamente femminile: l’isteria. Ma da parte del regista non c’è nulla di offensivo, anzi. Questo film, infatti, è considerato uno dei più femministi che il regista abbia fatto in tutta la sua carriera ed è caratterizzato da dialoghi brillati e rapidi e una frenesia continua che lascia allo spettatore una frenesia sotto pelle.

La carrellata di personaggi presenti nella pellicola potrebbe essere motivo di sviluppo in una serie televisiva, un progetto che Apple+ ha presentato e che vedrà l’attrice americana Gina Alexis Rodriguez (Jane the Virgin) nei panni della protagonista.

3) Tutto su mia madre

Tutto su mia madre 640×360

Todo sobre mi madre è, probabilmente, il capolavoro di Pedro Almodovar. Uscito nel 1999 ha vinto un Oscar, un Golden Globe e un BAFTA, tra le altre cose ed è stato un successo incredibile in tutto il mondo.
Il film racconta la storia di Manuela, interpretata da Cecilia Roth, che perde il figlio adolescente in un tragico incidente d’auto. Il cuore del ragazzo viene espiantato e Manuela seguirà l’organo fino al suo nuovo destinatario. Dopodiché la donna, piena di dolore, decide di rintracciare il padre, una donna transgender, per informarla della morte del figlio che non sapeva di avere. Nel corso della sua ricerca, a Barcellona, Manuela fare degli incontri straordinari che la metteranno in pace con il suo dolore e la sua perdita.

Dedicato a tutte le donne e in particolar modo a sua madre, Tutto su mia madre è un racconto drammatico che tocca importanti argomenti come l’omosessualità, l’AIDS, la fede, l’identità di genere, l’esistenzialismo e il lutto. I personaggi che Manuela incontra per strada, vecchie nuove conoscenze, riempiono la sua vita ora che è sola permettendole di rifiatare dopo la perdita del figlio.

Come spesso accade nei film di Almodovar l’apparenza sovente inganna. Tutto su mia madre è un concentrato potente di emozioni che spaziano dalla sorellanza e la famiglia alla morte vista attraverso il cambiamento. Le citazioni, poi, non si contano: da Tennessee Williams a Truman Capote, da Federico García Lorca ad Alfred Hitchcock. Un film del genere ha una forte potenzialità seriale e sarebbe perfetto per poter sviscerare elementi che nel film vengono, seppur con la giusta dose, appena accennati.

4) Parla con lei

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Parla con lei 640×360

Hable con ella è il successivo lungometraggio uscito nel 2002 dopo un periodo di pausa di due anni. Considerato come uno dei migliori film degli anni Duemila Parla con lei ha vinto un Golden Globe e un BAFTA e ha fatto vincere ad Almodovar un Oscar per la miglior sceneggiatura.
La pellicola racconta la storia di due uomini che si incontrano per caso a uno spettacolo teatrale. Attraverso una serie di flashback viene raccontata la storia di questi due uomini precedentemente il loro incontro a teatro. Sia uno che l’altro si ritrovano ad accudire due donne finite in coma con modalità piuttosto differenti. Il primo è gentile e protettivo mentre l’altro, invece, ossessionato e violento.

Il film, attraverso una raffinata combinazione di danza moderna, cinema muto e corrida, racconta l‘inesplicabilità del destino. La vita dei personaggi, colpiti da una incredibile serie di sfortunati eventi, attraverso una catarsi per concludersi in maniera inaspettata e, al tempo stesso, perfettamente logica.

Gli elementi narrativi presenti nella pellicola raccontano una Spagna moderna e al tempo stesso antica, con le sue tradizioni. Una serie televisiva, probabilmente, potrebbe utilizzare i personaggi per raccontare l’evoluzione di un paese dai risvolti atavici.

5) Volver

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Volver 640×360

Uscito nel 2006 Volver ha permesso a Penelope Cruz di esser la prima attrice spagnola candidata all’Oscar come miglior attrice protagonista.
Il film di Almodovar è una grande narrazione che tocca argomenti tristi e dolorosi come la morte, la malattia, l’abuso sessuale, il tradimento e l’abbandono da parte dei genitori trasformandoli in maniera tale da rendere la pellicola come un tango, affascinante e capriccioso, dondolante e mai sdolcinato. Concentrandosi sulla sfortuna che attanaglia la vita di una famiglia da diverse generazioni Almodovar riconosce la malasorte come un marchio di fabbrica indelebile trasformandola in maniera tale da far sorridere lo spettatore.

Il film racconta la storia di una famiglia composta da sole donne alle quali, nel corso del tempo, accadono incredibili cose. Così incredibili da risultare persino grottesche, esagerate. Tre generazioni di donne capaci di sopravvivere a tutto e ritornare persino dalla morte, da cui il titolo Volver, che appunto significa tornare.

La storia di questa famiglia rappresenta il passato, il presente e il futuro. Almodovar è stato capace di infilare all’interno della sceneggiatura elementi importanti della sua infanzia, dei luoghi dov’è vissuto e delle persone da lui conosciute. Una serie potrebbe approfittare di questi elementi per raccontare un grande affresco della Vita, attraverso il passaggio, di generazione in generazione, di un amore non sempre lineare.