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9 finali delle Serie Tv che sono stati concepiti per farci piangere fiumi di lacrime (e ci sono riusciti benissimo)

Se l’inizio di una vicenda è ciò che invoglia il telespettatore a seguire una serie tv, sarà il suo epilogo a imprimersi davvero nella memoria. La conclusione è infatti la parte essenziale di qualsiasi opera di qualunque natura, e dalla sua riuscita dipendono le sorti dell’intera storia. Nel caso delle serie tv elencate di seguito, i rispettivi finali non solo sono riusciti a chiudere degnamente l’intera vicenda, ma sembrano essere stati concepiti per farci piangere fiumi di lacrime. Le sequenze in assoluto più commoventi delle serie tv qui proposte corrispondono infatti proprio con l’esatto momento della loro conclusione, e rappresentano alcuni tra i migliori finali delle serie tv nella storia del piccolo schermo.

Per quanti di questi finali delle serie tv avete pianto tutte le vostre lacrime? Ecco i più memorabili, commoventi, indimenticabili finali delle serie tv, entrati per sempre nella storia della serialità televisiva.

1) Scrubs

migliori finali delle serie tv
Scrubs (640×360)

Scrubs è il comfort show per eccellenza, ed è tra le primissime sitcom ad averci tenuto compagnia per interi pomeriggi attraverso le sue infinite repliche televisive precedenti all’era dei re-watching, salutandoci dopo otto, calorose stagioni con il suo commovente finale, degno dell’altissimo livello a cui ci ha abituati la serie tv fin dal suo lontano esordio nel 2001. La crescita tanto umana quanto professionale dei suoi protagonisti ha fatto da sfondo a tematiche più complesse quali i rapporti interpersonali, l’amore, l’amicizia, il dolore, il lutto, regalandoci attraverso la sua estrema semplicità un fedelissimo ritratto di tutte le sfaccettature della vita. La vicenda ha inizio con il primo giorno di tirocinio all’Ospedale Sacro Cuore di J.D. (Zach Braff) dell’episodio pilota, e culmina in maniera perfettamente lineare con il suo trasferimento presso un’altra struttura ospedaliera nel finale della serie, chiudendo perfettamente il cerchio di ogni singolo protagonista come solo i migliori finali delle serie tv riescono a fare.

Nell’episodio Il mio finale, JD tenta di realizzare due dei suoi desideri più grandi prima di lasciare definitivamente i suoi amati colleghi: abbracciare il suo mentore Dr. Cox e scoprire il nome de L’Inserviente. Fatto questo, può finalmente percorrere per l’ultima volta il corridoio d’uscita nella scena dell’iconico finale, in cui JD rivede nella sua mente tutti i pazienti e i colleghi che lo hanno affiancato in quegli anni, tutti lì a salutarlo. La sua fantasia lo proietta poi nei futuro, in cui appare la commovente sequenza del suo matrimonio con Elliot e le vacanze di Natale trascorse in famiglia con Turk e Carla e Cox e Jordan. Il toccante finale di Scrubs è un abbraccio che scalda il cuore.

2) The Big Bang Theory

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The Big Bang Theory (640×360)

Arrivata al suo epilogo nel 2019 dopo ben 12 stagioni, The Big Bang Theory ha segnato un punto di svolta nel mondo delle sitcom diventando un vero e proprio fenomeno di culto per i suoi numerosissimi fan sin dal primo momento in cui ha fatto la sua comparsa sul piccolo schermo. È risultato infatti da subito semplice per i telespettatori identificarsi nei bizzarri protagonisti della vicenda e, ancor di più, nella loro progressione: i nerd impacciati della prima stagione hanno ceduto il posto a uomini adulti pronti a mettersi in gioco in nome dei propri sentimenti nel corso degli anni. Se questo concetto potrebbe sembrare persino scontato in riferimento a qualsiasi altro personaggio della serie tv, lo stesso non si può dire per Sheldon Cooper (Jim Parsons) protagonista principale della vicenda decisamente poco incline ad assecondare i desideri altrui e, soprattutto, a dare spazio ai suoi stessi sentimenti.

È proprio per questo motivo che il finale di The Big Bang Theory è riuscito a essere commovente come pochissimi altri; l’ultimo episodio La sindrome di Stoccolma non si limita infatti a portare a compimento la trama principale attraverso il prevedibile quanto inevitabile lieto fine, ma segna soprattutto l’avvenuta crescita emotiva del suo protagonista. Sheldon conquista molto più di un premio Nobel nel momento in cui si rende conto, per la prima volta, che la vera vittoria è avere accanto persone straordinarie che tengono a lui. La semplicità del finale privo di eclatanti twist ma perfettamente coerente con l’intera vicenda dimostra che l’amicizia non ha bisogno di nessun colpo di scena. L’amicizia vera è una cosa semplice.

3) Sons of Anarchy

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Sons of Anarchy (640×360)

Che Sons of Anarchy abbia regalato uno dei migliori finali delle serie tv di sempre è assolutamente innegabile; ci basta guardare quest’immagine per piangere fiumi di lacrime ricordando quello che è stato l’epilogo più poetico della storia, che ha dato vita a un fenomeno globale con pochi precedenti.

Ispirata all’Amleto di Shakespeare, la serie FX Sons of Anarchy abbraccia al meglio tutte le caratteristiche tipiche del genere drammatico, tra cui il finale tragico e la regressione spirituale dell’anti-eroe protagonista della vicenda Jax Teller. Magistralmente interpretato dall’attore Charlie Hunnam, Jax è un personaggio tormentato, diviso tra l’impegno che sente nei confronti del suo club motociclistico dedito a varie attività illegali, prima fra tutte il traffico di armi, e la sua volontà di cambiare vita diventando un rispettabile padre di famiglia. Destreggiarsi tra le due cose può però risultare decisamente complesso, a meno che non decida di abbracciare quel destino dal quale è scappato per tutta la vita; nell’immortale sequenza finale, Jax spalanca le braccia accogliendo e abbracciando quel destino, come un Cristo umano e peccatore che si offre in sacrificio per la liberazione degli altri. Accettare la propria natura consente a Jax di trovare finalmente la libertà, liberando a sua volta il figlio dal male (e dall’anarchia), mettendo fine al ciclico ripetersi della storia. Il dramma, la tragedia, la morte, la vita, l’accettazione, la salvezza, il sacrificio rendono Sons of Anarchy (e il suo splendido finale) semplicemente inimitabile.

4) Breaking Bad

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Breaking Bad (640×360)

La serie drammatica Breaking Bad detiene ancora oggi, a distanza di dieci anni dal suo epilogo, numerosi primati, tra cui quello di essere la serie televisiva meglio scritta della storia, nonché la più premiata. Breaking Bad è riuscita a diventare un cult del piccolo schermo soprattutto grazie alla ineccepibile caratterizzazione di ogni suo personaggio e alla sua scrittura perfetta, tanto quanto lo sono i manicali dettagli che si susseguono dal primo all’ultimissimo episodio della quinta stagione, considerato uno dei migliori finali delle serie tv di sempre. Felina rappresenta infatti tutto ciò che un finale di una serie tv dovrebbe essere, poiché chiude perfettamente il cerchio della narrazione non facendo sconti a nessuno: senza mai piegarsi al fan service e rimanendo perfettamente coerente al destino che i protagonisti si sono costruiti con le loro stesse mani, episodio dopo episodio. Il finale di Breaking Bad è riuscito a farci piangere fiumi di lacrime non solo per quello che è stato, ma soprattutto per la consapevolezza maturata nell’arco di quei 55 minuti di ciò che non sarebbe stato più.

“Tutto questo l’ho fatto per me. Mi piaceva farlo. Ero molto bravo. Mi sono sentito vivo”.

Nel suo atto finale, Walter White completa il processo di accettazione della propria natura distruggendo totalmente la sua persona, facendo spazio unicamente al suo alter ego nonché alla sola e reale versione di sé, l’unica – quella di Heisenberg – in grado di restituirgli la vita nella morte di Walter White. L’anonimo professore di chimica riesce infatti a ottenere, nel corso del perverso viaggio verso il male durato cinque stagioni, tutto ciò che la mediocrità dell’ordinario gli avrebbe per sempre negato: l’immortalità, nonostante il suo suicidio morale.

5) Better Call Saul

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Better Call Saul (640×360)

Sembrava impossibile replicare la qualità e l’importanza che Breaking Bad ha avuto nella storia della televisione, eppure il suo creatore Vince Gilligan ci è riuscito una seconda volta con lo spin-off Better Call Saul, che si attesta tra le migliori produzioni dell’era recente anche grazie al suo epilogo, considerato tra i migliori finali delle serie tv di sempre.

Better Call Saul rappresenta l’unica redenzione (e l’unico lieto fine) nell’universo di Breaking Bad. Il protagonista Jimmy McGill alias Saul Goodman rivive nel finale Saul Gone tutto l’universo di storie, scelte e riflessioni che lo hanno portato a quel momento e, soprattutto, al vero centro gravitazionale della sua vita: il suo porto sicuro Kim Wexler (Rhea Seehorn), la sola in grado di modificare la natura dell’avvocato dei criminali più famoso del piccolo schermo. Il parallelismo tra Jimmy McGill e Walter White sembrava scritto; eppure Jimmy, pur facendosi trascinare dal suo lato oscuro quanto il protagonista di Breaking Bad, possiede una qualità essenziale che manca a Walt, ovvero uno scopo di vita, negato al secondo dalla sua malattia terminale. Per Saul quello scopo è Kim e il suo perdono, in grado di farlo persino confessare e pagare per i suoi crimini. La redenzione spirituale del protagonista non coincide però con la libertà o con la totale cancellazione del male, ed è questo elemento a rendere il finale di Better Call Saul il più toccante, commovente e giusto possibile.

6) Lost

migliori finali delle serie tv
Lost (640×360)

Andata in onda dal 2004 al 2010, Lost è considerata una delle migliori serie drammatiche di tutti i tempi per la sua capacità di fondere alla perfezione elementi sovrannaturali con elementi di fantascienza, portati sapientemente in scena attraverso le vicissitudini di un gruppo di sopravvissuti a un disastro aereo, segnando con queste “semplici” premesse la storia della televisione e influenzando tutte le produzioni successive al pari degli altri grandi cult del piccolo schermo. Lost ha incollato allo schermo i telespettatori di tutto il mondo, tenuti col fiato sospeso per sei stagioni da una tortuosa narrazione ricca di esaltanti colpi di scena. La non-linearità degli eventi si è rivelata perfino un’arma a doppio taglio nel corso delle stagioni, salvo ritornare sui propri passi in tempo per il suo formidabile finale, sapientemente concepito per farci piangere fiumi di lacrime.

Il finale di Lost si colloca infatti in una dimensione fuori dal tempo, in un mondo ultra-terreno in cui è lo scorrere del tempo stesso a non essere lineare, in cui perché tutto accada, tutto deve morire. Quello che potremmo definire uno dei migliori finali delle serie tv è un fantastico racconto dell’Eternità intensa come assenza di tempo, sospensione dal male, sopravvivenza dell’amore: “Nessuno muore da solo, Jack. Tu avevi bisogno di loro e loro di te“. È in questa realtà eterea che il finale di Lost ci ha lasciati sospesi da oltre dieci anni, lasciandoci un incolmabile vuoto che difficilmente verrà sostituito da un’altra serie tv.

7) Dark

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Dark (640×360)

Alla serie tv tedesca Dark sono bastate tre straordinarie stagioni per attestarsi nell’olimpo della serialità televisiva, diventando un istant cult della piattaforma Netflix. I veri protagonisti della vicenda sono i viaggi temporali con tutti i loro paradossi, che hanno riscritto le regole della serialità come poche altre produzioni di genere affine. L’intreccio della prima stagione si svolge su ben tre piani temporali principali: 1953, 1986 e 2019. Nella seconda stagione le vicende si estendono anche nel 1921 e nel 2053, mentre nella terza le vicende giungono fino al 1888. Tuttavia Dark si basa sul principio di autoconsistenza: sebbene i protagonisti siano in grado di spostarsi nel tempo, non possono modificare il loro destino né quello degli altri; il passato, in quanto tale, è immutabile, e la volontà dei singoli è dunque piegata al procedere del tempo. Anche nei loro spostamenti, i protagonisti sono quindi costretti ad assecondare gli eventi per come si sono svolti secondo il paradosso della predestinazione.

È questo paradosso a condurci al geniale finale di Dark, in cui a sopravvivere sospeso tra gli universi paralleli generati dal Nodo e dai viaggi nel tempo è l’amore che lega Jonas e Martha e che spinge gli stessi a sacrificarsi per un bene superiore. L’amore, infatti, non conosce limiti, neanche quelli del tempo: nel subconscio dei sopravvissuti potrebbe essere rimasto un segno di coloro che sono vissuti nei mondi paralleli, lasciando aperta l’ipotesi che non tutto sia davvero completamente cancellato.

“Credi che qualcosa di noi rimarrà o siamo solo questo, un sogno? Non siamo mai esistiti?”.

In tutta la sua filosofia, quello di Dark è tra i migliori finali delle serie tv.

8) The Good Place

the good place finale
The Good Place (640×360)

Definire The Good Place una delle migliori serie tv comedy degli ultimi anni è persino riduttivo: l’innovativa produzione televisiva porta infatti sul piccolo schermo componenti prettamente comiche contemporaneamente a profonde riflessioni filosofiche, attraverso una trama ambiziosa e numerose sotto-trame. Ambientata nell’utopia del “The Good Place”, un posto molto simile a quello che potremmo definire il Paradiso, la serie tv offre numerose riflessioni sulla moralità come strumento per diventare persone eticamente migliori. Questo è ciò a cui aspira la protagonista Eleanor Shellstrop (Kristen Bell), che si ritrova dopo la sua morte nella parte buona per sbaglio, e tenta quindi in tutti i modi di nascondere i suoi comportamenti cattivi diventando una persona migliore, degna di quel posto che non le spetta. Non sono mancati, nel corso delle sue quattro stagioni, esaltanti colpi di scena decisamente atipici per una serie comedy, culminati nel suo perfetto finale che ci ha fatto piangere fiumi di lacrime.

Nell’iconica e commovente scena finale, Eleanor si riduce in molti sfavilli di luce, uno dei quali scende e si posa su un uomo sulla Terra, il quale decide improvvisamente di compiere una buona azione: riconsegna una lettera mal spedita al legittimo proprietario, Michael, compiendo quindi una buona azione. La sequenza finale di The Good Place rimarrà impressa per sempre tra i migliori finali delle serie tv, nonché tra i più commoventi di sempre.

9) Black Sails

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Black Sails (640×360)

Per chiudere questa celebrazione dei migliori finali delle serie tv che ci hanno fatto piangere a dirotto non può mancare Black Sails, una delle serie tv più sottovalutate del decennio.

La vicenda è quella della nave Walrus e del suo equipaggio che, durante l’età dell’oro della pirateria nel 1715, si lancia alla ricerca del galeone spagnolo Urca de Lima, che trasporta un ricco bottino della flotta delle Indie Occidentali. La Walrus, capitanata da James Flint insieme al nostromo Billy Bones e al cuoco di bordo John Silver, è affiancata dalla Ranger guidata dal capitano Charles Vane, lo scaltro quartiermastro Jack Rackham e la spietata Anne Bonny. Partendo insieme dall’isola di New Providence, entrambi i capitani dovranno affidarsi totalmente al cuoco John Silver, unico a conoscere interamente la rotta seguita dalla nave spagnola.

Dal preciso momento della loro partenza, ha inizio una straordinaria storia in cui i veri protagonisti saranno la libertà, l’indipendenza e l’uguaglianza sociale e di genere grazie alle splendide protagoniste femminili forti ed emancipate. Il finale di Black Sails è di fatto una celebrazione di un capolavoro senza confini, una conclusione perfetta, equilibrata ed emozionante che supera i limiti tra la storia e la leggenda, il vero e l’artefatto, in cui “è l’arte che lascia il segno. Ma per lasciarlo deve spingersi oltre e parlare per sé. Deve essere autentica”.