Considerata – a ragione o meno – la cugina scandinava di Game of Thrones, Vikings si è ritagliata il suo meritato spazio nel cuore degli spettatori da ben cinque stagioni. Ha debuttato nel 2013 sul canale History negli USA e in Canada, mentre in Italia è stata distribuita prima in chiaro su Rai 4, poi da TimVision. Creata da Michael Hirst, si tratta di una narrazione romanzata delle gesta del semi-leggendario Ragnar Lothbrok, interpretato da Travis Fimmel, nel IX secolo d.C.
L’ambientazione della serie si divide tra Scandinavia e Gran Bretagna. Racconta infatti di un umile fattore di Kattegat, Ragnar, che nella stagione estiva saccheggia paesi stranieri e spinto dalla sua sete di conoscenza muove un’intrepida spedizione oltre il Mare del Nord.
Vikings racconta le conquiste norrene, le gesta del leggendario Ragnar e oltre. Un tema chiave è costituito dalla religione, non solo quella norrena, per cui la presenza e la rilevanza degli dei del Valhalla è fondamentale all’interno della narrazione; il Cristianesimo a sua volta, a cui Ragnar è estraneo, si rivela una “tentazione”, veicolato principalmente dal personaggio di Athelstan.
A reggere la serie non è solo Ragnar.
Infatti la sua prima moglie Lagertha ha enorme rilievo, così come la figura profetica e mistica di Floki, suo fratello Rollo, con cui vive un rapporto ambiguo e molti altri personaggi che vale la pena scoprire imbarcandosi su questa nave vichinga.
La bellezza e la complessità di Vikings è costituita dagli scenari spesso da favola. Infatti la serie presenta degli esterni stupendi, in cui si svolgono le vicende. Inoltre non manca la tensione costituita dalla divisione del potere. Quando il carisma di Ragnar verrà a mancare e la cultura vichinga dovrà fare irrimediabilmente i conti con quella “europea” dopo l’invasione del nord della Francia, lo show cambia lentamente ma strutturalmente anima. Il cambiamento ha diviso i fan, ma Vikings non smette di essere seguitissima
