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This Is Us 5×01/02 – Un giorno alla volta

Bisogna affrontare le cose giorno per giorno. Questo mantra non vale solo per Miguel che deve fronteggiare la malattia degenerativa di Rebecca. Non vale solo per Toby che non ha più bisogno della prescrizione del medico per prendere i suoi antidepressivi, rendendo così la sua situazione permanente. Non vale solo per i protagonisti di This Is Us. Vale per tutti noi che siamo immersi in questo anno che definire difficile è un eufemismo, che non ci permette di vedere il felice futuro che desideriamo. Perché dobbiamo ammettere che il 2020 ci ha colto di sorpresa per tutto ciò che è successo, in primis per la pandemia. Un momento che nessuno si sarebbe mai immaginato di vivere.

La premiere della quinta stagione di This Is Us incorpora il Covid-19 e i suoi effetti in un atto di grande sensibilizzazione. Ed è forse uno dei primi prodotti televisivi che lo fa.

I protagonisti indossano la mascherina, si salutano con il gomito, si preoccupano per i loro cari. Sono segnati da questo evento e, in fin dei conti, non si rendono conto di quello che stanno realmente vivendo. Esattamente come noi.

Ci mostrano che stanno combattendo il Coronavirus con un messaggio significativo che ci colpisce e che vale tantissimo. Ed è Randall che esprime quello che sentiamo con sei semplici e profonde parole:

Sono solo davvero, davvero, davvero triste.

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E non solo per la pandemia.

Già da parecchio si ha la sensazione che Randall si senta fuori posto nel mondo e nella famiglia Pearson. Lo vediamo per esempio nella relazione con Kevin: è sempre stata una battaglia fin da quando erano piccoli ma, dopo la brutta litigata nel finale della quarta stagione di This Is Us, il loro rapporto sembra terribilmente irreparabile. Fa male infatti osservarli lottare per cercare le parole giuste da scrivere all’altro riguardo alla gravidanza di Madison.

Ma soprattutto questo presentimento viene esplicato perfettamente attraverso il Black Lives Matter.

This Is Us si fa portatrice di un grande messaggio politico ricordandoci che Black Lives Matter non è solo un hashtag di tendenza. Non è un qualcosa di passeggero. È un movimento impegnato nella lotta contro il razzismo. Tutti ci ricordiamo la morte di George Floyd. Come poterla ignorare dato che il video girava sui social network? Eppure la storia americana è piena di morti così, solo che quelle del passato non sono mai state così visibili. E tutta la rabbia, la frustrazione e la devastazione per Floyd – e non solo – è rappresentata da Randall.

È udibile dalle parole che rivolge a Kate in This Is Us (qui la classifica degli episodi più tristi).

Randall ha dovuto affrontare le tragedie della comunità nera da solo, scegliendo di soffrire in silenzio piuttosto che far sentire a disagio i suoi cari. Ma adesso è esausto. Adesso non vuole più nascondersi così da non urtare la sensibilità di chi non può capire. Anche se sono le persone che ama. Si sfoga dicendo che nessuno in famiglia ha mai provato a parlare con lui del razzismo negli Stati Uniti. E ora è semplicemente troppo tardi. La voce di Randall è quella di tutti gli uomini, i bambini, le donne che sono stati costretti a tacere di fronte alle violenze del razzismo e che adesso non hanno più intenzione di farlo solo per far sentire gli altri a suo agio.

Sarà probabilmente una delle trame centrali di This Is Us, considerando che Randall sta ancora cercando di capire chi sia.

Tutta la famiglia di Randall è sconvolta da questa situazione. Soprattutto Tess.

Sapendo che il padre soffre d’ansia, chiede di togliere il telegiornale per evitare che il suo vecchio sia preda di uno dei suoi attacchi. Tess incarna tutti i giovani e gli adolescenti che si ritrovano in questo periodo di caos, di incertezza sul futuro, dove non possono vivere gli anni più belli della loro vita in totale libertà. È l’ansia dei ragazzi e delle ragazze, troppe volte sottovalutata dagli adulti. Ma arriva Beth a rincuorarci con un dolce monologo che ci ricorda che tutti i periodi, prima o poi, passano. Anche quelli duri che devono essere vissuti, appunto, un giorno per volta.

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Ma nella confusione del 2020 c’è una piccola luce di speranza: sono Kevin, Madison e i gemelli. La loro è una coppia decisamente improbabile, nata per caso dall’avventura di una notte, ma che ha trovato un suo equilibrio, una sua serenità. Potrebbero regalarci davvero una bellissima storia d’amore a lieto fine. È vero, la loro pace è turbata per un momento dalla caduta di Madison, ma per fortuna ai bambini non è successo niente.

Quelle scene in ospedale ci riconducono al parto di Rebecca. Stavolta però non è lei la protagonista, bensì Jack e William.

Un Jack decisamente apprensivo, che fa di tutto per rendersi utile, mostrando effettivamente come un padre affronti il parto. Agli uomini è sempre stato insegnato a comportarsi come tali, a non piangere, ad agire sempre. Ma in un momento come questo si sentono inutili perché il fardello è tutto nelle mani della donna. Ed è per paura e per la smania di fare qualcosa che entra in chiesa, pregando affinché Rebecca rimanga con lui, chiedendo a Dio di prenderlo al posto della donna che ama. Una frase che ci dimostra ancora una volta che padre fantastico sia Jack Pearson (qui 10 motivi per amarlo).

Perché farà sempre la cosa migliore per i suoi figli. Esattamente come William.

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La sua storia con Laurel è struggente. Erano due giovani pieni di vita, di progetti e di amici. Stavano lottando vittoriosamente contro la tossicodipendenza. Poi tutto è crollato. Niente promozione per Laurel, niente amici che sono stati incarcerati. Erano soli. Il dolore per il parto era così forte da sopportare per Laurel che è ricaduta nella droga. Solo per questa volta. Solo per fermare il dolore. Ma quella dose è stata letale. William non poteva pensare di crescere Randall da solo, il dolore era troppo forte. Così si è assicurato che qualcuno si prendesse cura di lui.

Ma il colpo di scena in This Is Us è dietro l’angolo.

Nel finale della premiere, infatti, abbiamo scoperto che Laurel è viva. Alcune teorie si sono già sbilanciate dicendo che lei sarà la prossima terapista di Randall. Ma è presto per dirlo. E per sapere come continuano le avventure dei Pearson bisogna purtroppo aspettare il 10 novembre.

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