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The Walking Dead: Daryl Dixon 2×01\02 – Le radici non si dimenticano mai di te

Carol in The Walking Dead: Daryl Dixon 2
Better Call Saul

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Le radici non si dimenticano mai di te. Anche se abbandoni il campo, la terra continua a conservare il rumore dei tuoi passi, i ricordi continuano ad appartenerti. È un viaggio verso il ritorno alle proprie origini, quello di The Walking Dead: Daryl Dixon 2. Qualsiasi sia il luogo, questo non cambia. Perché le radici, se sono solide, sanno dove venirti a cercare. Restano immutate, tra tutto quello eri e che sei diventato. È un viaggio verso l’appartenenza, questo cominciato con la seconda stagione di The Walking Dead: Daryl Dixon 2, e la presenza – da adesso costante – di Carol ne è una dimostrazione. La cosa più simile alla famiglia che Daryl abbia mai avuto conferma di essere tale anche in questo spin-off. Lo aveva dimostrato nel corso delle stagioni della serie madre, dando vita a un legame solido e potente capace di annientare qualsiasi minaccia con la sola forza della sua esistenza. E lo dimostra di nuovo adesso, in queste prime due puntate. Perché tutto quello che Carol fa, lo fa per Daryl.

Nella prima puntata della seconda stagione (disponibile su Sky e NOW), Carol è alla ricerca del suo migliore amico in un’America che lo ricorda ancora. Percorrendo le strade sulla sua moto, Carol percepisce la sua assenza, intuisce il suo pericolo. Sono quelle cose che non puoi spiegare con il solo ausilio delle parole. Sono legami che restano intatti anche quando tutto minaccia di annientarli. Ma basta poco per riscattarli. Per organizzare una rivoluzione che ha l’unico obiettivo di ritornare lì, dalle persone che abbiamo perso strada facendo. Una sola parola: Francia. Questo luogo geografico, così distante, diventa la cosa più vicina a Carol non appena capisce quali confini Daryl abbia oltrepassato. Non deve neanche riflettere. Non ne ha bisogno. Sa già che cosa vuole fare, e non perde un secondo: il viaggio per andare da Daryl deve cominciare immediatamente, qualsiasi siano i rischi.

Non si tratta più soltanto di Daryl Dixon 2. Si tratta anche di Carol. Un nuovo viaggio è iniziato, e sembra essere completamente diverso dal primo. Ma attenzione ai primi campanelli d’allarme

The Walking Dead: Daryl Dixon 2 -
Credits: AMC

La Francia non è mai stata così vicina come adesso. Il peso dei legami solidi, d’altronde, è tale da azzerare ogni distanza dandoci la forza di raggiungere l’altra parte del mondo anche mentre quest’ultimo è nel caos. I rischi sono tanti, e le persone lì fuori non sono amichevoli. Carol lo sa. Lo ha sempre saputo. Lotta contro tutto questo da anni, e il dolore lo conosce bene. Perché sono stati anni di sofferenze, perdite. Anni in cui gli zombie hanno assurdamente rappresentato la parte meno spaventosa della storia. Perché lì fuori esistono persone ben peggiore dei vaganti. E nella vita succedono cose anche ben peggiori di sopravvivere a un attacco zombie. Come perdere un figlio.

Il più grosso dolore di Carol. Questa è l’eredità maledetta che questo mondo al contrario le ha lasciato: una sofferenza che non potrebbe trovar pace neanche se tutto tornasse miracolosamente al proprio posto. Questa è la sua grande condanna: restare infelice a prescindere da qualsiasi risvolto. Ma non è vero che quando perdi tutto non hai più niente da perdere. Perché la vita, purtroppo o per fortuna, dà sempre qualcosa che dobbiamo tenerci stretto. Come il nostro vecchio migliore amico adesso dall’altra parte del mondo. Per arrivare fin lì Carol è disposta a tutto, anche a inventare una nuova storia riguardo al suo più grande dolore, l’unica cosa che le resta di sua figlia. Fingendo di dover andare in Francia per ritrovare il marito e la figlia, Carol convince Ash a partire verso l’Europa con l’aeroplano. La Francia, che doveva essere la destinazione finale, è però ancora troppo lontana.

Non si sono ancora incontrati. Daryl e Carol non hanno avuto modo di vedersi in queste prime due puntate di The Walking Dead: Daryl Dixon 2. Lei lo sta cercando, lui non ne è al corrente ma quando si tratta di parlare di tornare a casa cita sempre il suo nome. La parola Carol è comune, nella tenuta in cui Dixon e gli altri si trovano. Tutti sanno pur non sapendo. Per loro, Carol è la cosa più vicina al concetto di famiglia che Daryl abbia mai avuto. Vorrebbero avere lo stesso peso che la donna ha nella sua vita perché questo gli permetterebbe non vedere mai Dixon salire sulla nave. Ma sanno che non è così. Perché esistono legami che sono destinati a essere irraggiungibili, e Carol e Daryl lo sono da sempre. Sono sempre stati loro due anche quando si muovevano in masse da 20. Erano l’eccezione, e The Walking Dead: Daryl Dixon 2 non può permettersi di distruggere questa solidità. E lo sa bene. E così, mentre Carol lo cerca, Dixon aspetta di trovare un modo per tornare da lei, la sua radice che mai si è dimenticata di lui.

Una scena tratta dal nuovo spin off The Walking Dead: Daryl Dixon
Credits: AMC

Buona la prima anche per la seconda stagione di The Walking Dead: Daryl Dixon 2. Il viaggio appena cominciato sarà ben diverso da quello affrontato nella prima stagione, e il personaggio di Carol lo ha dimostrato. Ma è chiaro che adesso lo spin off debba dimostrare di sapere dove andare. Deve mettere in luce tutta al sua coerenza narrativa, dando vita a un proseguimento fedele a quanto visto nel primo atto. Lo chiariamo perché, nel corso delle ultime puntate dell’ultima stagione e in questi primi due episodi, abbiamo notato alcune piccole crepe. Nella recensione del finale (che trovate qui), avevamo evidenziato alcune pecche legate al destino di due personaggi, e adesso temiamo che possa avvenire lo stesso con Isabelle.

Uno dei motivi per cui The Walking Dead: Daryl Dixon 2 ci aveva convinti aveva a che fare proprio con lei (come detto nella recensione delle prime due puntate). Sembrava interessante, un personaggio diviso tra la fede e la razionalità, tra ciò che esiste realmente e ciò che spera esista. Una donna che, dopo aver perso tutto, ha deciso di fidarsi per la prima volta di Dio trovando in un mondo incostante una costante che potesse rassicurarla indicandole una via verso qualcosa. Perché le cose tendono a fare meno male se sai che dopo potrebbe esserci dell’altro.

Da un paio di puntate, però, il suo ruolo sembra essere stato ridimensionato e ridotto a non essere altro che un subordinato. Un in più sul palcoscenico francese. Se così dovesse essere, questo sarebbe un grave errore da parte della serie. Perché non c’è niente di peggio che far morire l’anima di un personaggio sul nascere, senza mai concedere al telespettatore la possibilità di coglierne le sfumature. Isabelle è ben più di un semplice elemento di contorno: il suo personaggio potrebbe aprire a una dimensione inedita, spirituale e simbolica della saga. Ma tutto questo resterà irrealizzato, se la narrazione continuerà a relegarla al margine.

Abbiamo già conosciuto il lato oscuro di The Walking Dead, la vera The Walking Dead. L’abbiamo vista uccidere personaggi sbagliati e sottovalutarne altri. L’abbiamo osservata dirigersi verso il punto di non ritorno a causa di scelte imperdonabili. Ma in questo caso c’è ancora una speranza. Una luce che abbiamo visto accendersi timidamente otto puntate fa.

The Walking Dead: Daryl Dixon 2 – seppur in modo diverso – ha ancora tutto il tempo del mondo per scongiurare tutto questo. Per non cadere nelle trappole dell’opera madre. The Walking Dead così come la conosciamo non tornerà più, e ne siamo consapevoli. Ne portiamo il peso oramai da anni. Ma sarebbe bello vedere vedere il passato come una vecchia lezione che scongiurerà qualsiasi errore già visto. Solo così il nuovo spin-off potrà essere vissuto non come l’ennesimo tentativo, ma come il vero, autentico nuovo inizio di una saga a cui vorremmo tornare a credere davvero, anche se adesso non sappiamo più come farlo.

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