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The Gifted 1×06 – Questione di sopravvivenza

The Gifted, 1×06, got your siX.

The Gifted

Il nuovo episodio di The Gifted, got your siX, non lascia spazio alle intenzioni. Una puntata ricca di adrenalina, speculazioni e una trama che sembra convergere verso una direzione particolarmente stuzzicante.

La figura di Thunderbird apre le danze, in un flashback che lo vede impegnato a raccogliere donazioni per le vittime del disastro datato 15 luglio. Così got your siX lancia i primi segnali su quali saranno i temi e l’atmosfera che campeggeranno da lì in poi.

Vediamo lo stesso John oggi. L’atteggiamento razionale e consapevole dei primi episodi cede il passo all’iniziativa dopo lo scontro con il suo amico Pulse. Il gruppo decide dunque di assaltare l’edificio di Baton Rouge. È il preludio alla battaglia, ma non solo. Molti rapporti vengono a delinearsi ulteriormente. Thunderbird e Blink si affrontano. Questo confronto porterà da un lato all’addio (momentaneo?) di Clarice, dall’altro al riavvicinarsi tra il ragazzo e Dreamer. I recenti eventi sembrano inoltre aver scalfito la sicurezza di John, alimentando in lui dubbi circa il proprio ruolo. È in questo momento che sentiamo dire che sono stati gli X-Men ad affidargli il compito di occuparsi degli itinerari sotterranei e preparare gli altri per una guerra.

Al quartier generale clandestino, la tensione è all’ordine del giorno. Tra vittorie effimere e imprevisti continui, il numero dei rifugiati continua ad aumentare. La situazione è degenerata in una questione di sopravvivenza. Così Reed e Andy prenderanno parte all’assalto dell’edificio federale, mentre Lauren sembra impegnarsi molto, quasi a voler espiare una qualche colpa. Proprio la figlia di Caitlin e Reed uscirà da questa puntata rafforzata, nonostante la scelta da parte della produzione di continuare a rimarcarne la giovane età.

Scoprire, ricoprire un ruolo. Sapersi adattare, evolvere, coscienti di se stessi e di ciò che sta accadendo.

The Gifted

got your siX sale di tono affrontando il momento vissuto dai protagonisti, passando per le loro responsabilità e doveri. La figura del genitore viene ampiamente esaminata con Reed che parla a Andy, cercando di ridurre le distanze tra i due, ma finendo col discutere sul corretto uso dei poteri.

Ecco, se The Gifted ha un punto debole forse è proprio la gestione dei ragazzi, Andy in particolare. Impulsivo, insoddisfatto, immaturo. Tratti calibrati per incastrarsi in un quadro più grande, ma troppo prevedibili, a volte fastidiosi. Andy Strucker è uno dei pilastri dello show ma, come i suoi poteri possono abbattere i muri, la sua personalità rischia di portare danni collaterali. Sarà poi la volta di Marcos, in un sensato e pacato scambio di opinioni con il padre del ragazzo, chiedersi in quale momento si voglia diventare padri e cosa significhi essere un buon genitore.

Sull’altro versante, Caitlin e Polaris si fanno portavoce di due posizioni assai lontane: la continua diatriba tra un presente ricco di insidie e la speranza in un futuro tutto da costruire. Entrambe rivendicano la propria idea di normalità. Ma cos’è normale? Questa parola ha la medesima valenza sia per gli umani che per i mutanti?

In un mondo dove ormai ciò che era ordinario è diventato desueto e lo straordinario ha il colore del pericolo, scegliere la propria strada non è cosa facile.

Essere genitori, leader, simboli, soldati è semplicemente il frutto di una scelta individuale.

The Gifted

got your siX lascia che sia il singolo a fare la differenza, sottolineando ancora una volta l’importanza dei legami e che essere consapevoli, sostenersi a vicenda, è la cosa più importante, al di là del ruolo.

E i Sentinel Services? L’agente Jace Turner torna al lavoro dopo il tragico finale di boXed in. Aggressivo, ferito, entra in contatto con una figura appena accennata durante i passati 5 episodi, ma che aleggiava come un’ombra minacciosa: il Dr. Roderick Campbell, una figura interessata ai fratelli Strucker e che pare essere il responsabile del passaggio di alcuni mutanti tra le fila nemiche.

The Gifted sembra ormai aver raggiunto la maturità e con lui l’intero gruppo dei protagonisti, mutanti e non.

The Gifted

Una storia pronta a sbocciare, serrata, con un ritmo arricchito da un intelligente uso dell’azione e degli effetti speciali. Eppure, come ribadito poc’anzi, iniziamo a scorgere qualche imperfezione. Dialoghi e temi ricorrenti rischiano di essere ripetitivi; un alone da teen-drama di cui non si avverte l’esigenza; giovani incompresi, che alternano atteggiamenti maturi a isterismi. Va bene che Lauren e Andy sono ragazzini, che ogni show ha la propria componente sentimentale, ma The Gifted deve fare attenzione a non esagerare, riuscendo a restare equilibrato come è stato finora.

Ma got your siX ci lascia con un grande punto di domanda e uno esclamativo, da non sottovalutare.

The Gifted

Il primo: quanto X-Men c’è in The Gifted? Li abbiamo sentiti menzionare più volte e alcuni dei protagonisti sono intimamente legati al gruppo del Professor X. Significa che li vedremo tornare? Magari in uno dei flashback con cui questo titolo è solito aprirsi, perché no? Anche se onestamente dubitiamo che gli X-Men tornino così apertamente. Forse potremo assistere a chiari riferimenti o a fatti e personaggi di forte ispirazione.

Così eccoci al punto esclamativo di cui parlavamo: non è un caso poi che il richiamo agli X-Men giunga in contemporanea con l’ingresso in scena del Dr. Campbell, figura ben nota ai lettori della graphic novel. In molti stanno notando una certa vicinanza tra la storyline di X-Men: Days of Future Past e quanto proposto in The Gifted. Vi rinfreschiamo la memoria, o chiariamo di cosa stiamo parlando (POSSIBILE ALLERTA SPOILER!!!):  in un mondo dominato dalle leggi anti-mutanti, le Sentinelle dettavano legge, gli X-Men erano distrutti e i mutanti si davano alla macchia. Oltre a questo c’era un personaggio che dovrebbe farci riflettere, ossia il cyborg Ahab, a capo degli Hounds, mutanti controllati mentalmente che davano la caccia ai propri simili. Ahab non è altri che il Dr. Campbell.

Quello che ci sentiamo di dire è che lo scenario appena descritto non dovrebbe riproporsi fedelmente, ma pare essere di chiara ispirazione per The Gifted. Dunque, assodato un ruolo centrale da villain per il Dr. Campbell, non ci resta che scoprire insieme ai nostri eroi come questo riesce a controllare i dotati, quali sono i suoi scopi, se Blink tornerà e come evolveranno le cose al quartier generale clandestino. Ma per tutto questo dobbiamo aspettare i prossimi episodi.

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