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Supernatural 14×02 – Ma quindi chi è il vero mostro?

Attenzione: se non avete ancora visto la 14×02 di Supernatural troverete degli spoiler!

La scorsa settimana alla fine del primo episodio eravamo un po’ preoccupati dalle intenzioni di Michael. Ricordiamo che cercava chi fosse degno di essere salvato, e ci rendeva inquieti il suo interesse per i vampiri. È per questo che ci lascia un po’ interdetti l’inizio di questa puntata: lo troviamo in una chiesa abbandonata a sperimentare crudelmente su dei vampiri, trattati alla stregua di cavie da laboratorio. A differenza della solita reazione suscitata in noi da questi mostri in Supernatural, stavolta siamo quasi mossi a pietà verso di loro.

La disumanità che Michael mostra va ad aggiungersi a tutti i caratteri che danno subito a intendere che quello che abbiamo davanti non è Dean. Sebbene questa volta nell’approcciarsi a dei lupi mannari – e anche qui l’incontro ci lascia tutt’altro che tranquilli – usi dei modi che ricordano maggiormente quelli del maggiore dei Winchester, è sempre presente quell’aura di spietatezza che inquieta e destabilizza.

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Michael, tuttavia, non è l’unico che ci spinge a rivalutare la nostra idea di mostro, di dove stia davvero il confine tra bontà e cattiveria.

I personaggi che abbiamo visto in azione sono più o meno gli stessi della settimana scorsa. La “caccia del giorno” vede protagonisti Mary, Sam e Bobby che hanno trovato una pista che li possa portare a Dean. Nonostante questo però buona parte del focus si concentra – oltre a Michael – su Castiel, Jack e Nick.

Quando i tre cacciatori partono alla ricerca di Dean, Castiel rimane indietro per il rischio che Michael possa percepire la sua presenza se dovessero avvicinarsi a lui. L’angelo resta così al bunker per prendersi cura di Jack e Nick, condividendo con entrambi la propria esperienza personale per aiutarli a sentirsi meglio.

Nel corso di questo episodio di Supernatural, in modi e gradi differenti vedremo messa in discussione la bontà di tutti loro.

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Il primo è proprio Castiel. Nick è irrequieto e non riesce a concepire di aver accettato di essere il tramite del Diavolo. Così Castiel lo aiuta a capire di non avere colpe. Come ricordiamo dalla quinta stagione di Supernatural, Lucifer aveva sfruttato il dolore di Nick per la morte della moglie e del figlio, spingendolo sull’orlo della follia. Quando quei terribili momenti gli tornano alla mente, Nick non riesce a darsi pace per il tempo che è passato. Da allora nessuno ha scoperto chi sia stato a massacrare la sua famiglia. Ancora una volta l’angelo tenta di rincuorarlo.

È così che Nick scopre che il corpo che Castiel occupa era un tempo di Jimmy Novak, e lo colpisce nel suo più grande rimpianto. Ha occupato il corpo di un altro uomo, uccidendo lui e causando terribili conseguenze sulle vite della moglie e della figlia. Non è altro che un ladro. Non è diverso da Lucifer.

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Il secondo è Jack. Il ragazzo fatica ad adeguarsi alle sue condizioni ora che è senza poteri. Castiel sa cosa voglia dire e cerca di aiutarlo a capire come andare avanti. Quando, dopo aver visitato i suoi nonni materni – in una scena che ha davvero del commovente – Jack torna al bunker, ne parla con Castiel. È quando il discorso passa ai progressi nella ricerca di Dean che la conversazione tra i due degenera in litigio.

Alla notizia che forse Sam e gli altri hanno trovato Michael, Castiel è felice all’idea che possano salvare Dean. Jack invece dà subito per scontato che tenteranno di uccidere Michael. L’idea per Castiel – oltre che per noi spettatori a cui è preso un colpo –  è ovviamente inaccettabile, mentre per Jack è la cosa più ovvia al mondo.

Michael va fatto fuori, anche a costo della vita di Dean. Jack è sicuro che Dean vorrebbe così. Noi, a dispetto della evidente bontà del ragazzo finora e delle sue buone intenzioni, perdiamo un po’ della nostra fiducia in lui.

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Infine dubitiamo, e anche molto seriamente, di Nick. Alla luce di ciò che vediamo in questo episodio di Supernatural pare che sia davvero lui, che il Diavolo sia davvero morto. Eppure c’è poco da star tranquilli perché, nel tempo che ha occupato il suo corpo, Lucifer ha corrotto la mente – e forse l’animo – di Nick più di quanto si immaginasse.

È quindi con un crescendo di orrore che prima lo vediamo scattare con Castiel – ricordando fin troppo il modo di fare di Lucifer – e poi lo troviamo ricoperto del sangue di un uomo che ha ucciso nello stesso modo in cui qualcuno aveva fatto con sua moglie e suo figlio. E dall’espressione con cui lo lasciamo, non fatichiamo a immaginare che abbia tratto un piacere perverso dal terrorizzarlo e massacrarlo con un martello.

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Quindi questo episodio di Supernatural è costellato di dubbi, non ultimo quello sul destino di Michael e Dean.

Abbiamo visto Michael sperimentare sui vampiri, incontrarsi con dei lupi mannari con cui stringe un misterioso accordo, usare un vampiro che credeva di essergli sfuggito come esca per attirare Sam Winchester. Alla fine però, quando siamo convinti di vedere Sam, Mary e Bobby finire in una trappola ancora più pericolosa di quella che credono di aver trovato, nella vecchia chiesa in cui si trovano entra Dean. Non Michael. Dean.

Ma sarà vero? Quello che Sam accoglie con sorpresa e sollievo è davvero Dean? Le alternative potrebbero essere infinite. Potrebbe essersene davvero semplicemente andato. Potrebbe essere ancora lì dentro, nascosto in attesa del momento giusto per raggiungere il suo prossimo obiettivo – qualunque esso sia. Un’altra possibilità è che sia andato via, ma con in mente un piano per riappropriarsi del corpo di Dean quando ne avrà bisogno. O ancora, quello non è Dean e Michael sta fingendo.

Sono tutte spiegazioni plausibili? Diavolo, no. Ce ne viene in mente una più sensata? Ecco, appunto. E quindi a noi che tocca fare? Aspettare il prossimo episodio di Supernatural e sperare in bene.

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