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Rocco Schiavone 5 – Alla prossima, Vicequestore: La Recensione dell’ultima puntata

Dopo una quinta stagione che conferma la potenza della sua storia, Rocco Schiavone 5 giunge all’epilogo con un arrivederci che, stando a quanto detto nelle ultime ore, promette di ritornare il prima possibile. La Fiction con Marco Giallini sembra infatti essere già in cantiere e pronta per tornare con una sesta, imperdibile stagione. Nonostante la Serie Tv vada in onda in un canale decisamente più di nicchia, gli ascolti anche per questa quinta stagione sono stati più che soddisfacenti, elemento che ha permesso alla Cross Productions – la casa di produzione della serie – di poter confermare un altro grande ritorno. Fin da quando Rocco Schiavone ha fatto il suo primo esordio il desiderio è sempre lo stesso: che possa, a un certo punto, trovare una ancor più ampia distribuzione in modo tale da andarsi a prendere finalmente anche quella fetta di pubblico che raramente si sofferma su Rai 2. La sua aggiunta al catalogo Netflix, come successo per Mare Fuori, sarebbe probabilmente la mossa perfetta capace di restituire a questa grande storia gli ascolti che merita. D’altronde stiamo parlando di una delle migliori Fiction di sempre, e il finale di stagione andato in onda ne è la dimostrazione.

Il passato ha bussato di nuovo alla porta di Rocco, ma questa volta ad aprirgli c’era un uomo consapevole, un antieroe come non ne vedevamo da tempo

Rocco Schiavone 5 (640×360)

L’ultimo episodio della quinta stagione di Rocco Schiavone 5 si intitola Vecchie Conoscenze, e mai titolo fu più giusto per un episodio. Il passato del protagonista è infatti tornato a bussare alla sua porta attraverso la figura di Enzo Baiocchi, il fratello di Luigi, il colpevole della morte di Marina. Enzo Baiocchi porta con sé la traccia di colui che ha rovinato l’esistenza del protagonista. Gli occhi di Luigi sembrano giacere nel suo viso, e Rocco non riesce a guardarli senza provare disprezzo. Dopo la morte della moglie il vicequestore si è infatti vendicato di Luigi uccidendolo, ed Enzo è intenzionato a vendicare quanto successo. Davanti però non ritroverà più l’uomo debole e vulnerabile di un tempo, ma qualcuno che – ancora di più – ha imparato a convivere con il dolore della morte della moglie e che, mai come adesso, è pronto ad affrontare qualsiasi cosa senza alcun timore.

Rocco non ha più paura. Una volta che ha perso Marina non ha più niente da perdere. Sotto a chi tocca. Sotto a chi vuole fargli del male. Rocco è forte perché, per la prima volta, non deve più temere niente. Il peggio lo ha già vissuto. Se il passato lo ha decomposto, le conseguenze di quanto successo lo hanno reso imbattibile senza richiesta. Schiavone non pretendeva di diventarlo, ma questo è ciò che succede quanto ti tolgono tutto: non hai più nulla da perdere, e la partita te la giochi senza troppi timori.

Il passato che ritorna, in questo finale di stagione, non fa più paura. E’ soltanto la rassegna stampa di un vicequestore diverso da tutti gli altri che – giorno dopo giorno – sopravvive con addosso il dolore della perdita. Rocco Schiavone 5, ancora dopo cinque stagioni, riesce a raccontare la stessa trama senza mai annoiare o diventare ripetitiva. Il numero limitato di puntate le permette di non forzare mai la corda ma, soprattutto, l’aiuta nel raccontare il dolore di qualcuno per cui il tempo sembra non passare mai. Per noi sono già cinque stagioni, per lui solo qualche anno.

Rocco Schiavone 5 (640×360)

Ma alla fine è proprio questo ciò che racconta Rocco Schiavone 5, e questa ultima puntata lo dimostra ancora una volta: il dolore per chi soffre non conosce tempo. Per tutti quanti le giornate passano, i mesi si susseguono. Chi affronta il male vede il tempo fermarsi. Non conosce il futuro, ma soltanto un giorno in più dalla catastrofe. I minuti passano lenti, e il passato bussa alla porta ogni giorno. Per Rocco quanto successo non ha mai smesso di bussare, ma in quest’ultima puntata della quinta stagione le cose si fanno ancor più concrete. Quel che era, ma anche e soprattutto i suoi nemici per eccellenza, sono tutti di fronte a lui. Affrontarli è necessario, ma stavolta – come detto – la partita è già persa. Farli fuori non gli restituirà Marina. E’ forte, ma con la consapevolezza di non poter più perdere o vincere.

Non siamo mai così forti come nel momento in cui ci rendiamo conto che non abbiamo nulla da poter perdere. Il timore e la paura non ci permettono sempre di giocare al meglio delle nostre potenzialità ma, al contrario, ci fanno interrogare su come sia meglio agire. Non siamo liberi neanche quando ci muoviamo sul campo di battaglia. Ma forse per la prima volta Rocco adesso è libero. Senza nulla da perdere, e libero. La quarta e ultima puntata si chiude così con la promessa di un ritorno. Le vicende di questa grande storia italiana sono infatti pronte per tornare con una sesta stagione, e il momento di darle ciò che merita è oramai giunto. La sesta stagione deve essere l’occasione giusta per dare a questa Fiction ciò che merita.

Ma nell’attesa, arrivederci Vicequestore. Noi non ci muoviamo da qui.

Rocco Schiavone 5 – Conservare il dolore: La Recensione del terzo appuntamento