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Mare Fuori 3: Imparare a lasciarsi – La Recensione della quinta e sesta puntata

Mare Fuori 3 è ufficialmente arrivato al suo giro di boa. Il caos dei protagonisti, già presente nelle puntate precedenti, adesso è giunto al culmine. L’addio di Gaeatano, accompagnato dal saluto dei suoi genitori al resto dei suoi compagni, ha permesso alla serie di fare un passo in avanti restituendo forse per la prima volta una realtà che i protagonisti avevano spesso evitato: quel mondo fatto di crimini e pistole non li avrebbe portati a nulla, se non a fare la stessa fine di chi stava cercando di tirarsene fuori mentre ne era rimasto intrappolato. L’abbraccio del padre di Gaeatano con Mimmo in questo senso rispecchia uno dei momenti più intensi non solo di questa stagione, ma anche dell’intera Serie Tv. Non sono le spalle di un uomo qualsiasi quelle che Mimmo abbraccia. Sono le spalle di un padre che ha perso un figlio, sono – quasi – le spalle di Gaetano. E non è Mimmo che il padre sta abbracciando, ma il ricordo di suo figlio, l’ultima traccia di ciò che è stato. Quando cominci a guardare Mare Fuori certe cose non puoi preventivarle, e alcuni difetti diventano più evidenti di altro, ma quando davanti a te ritrovi la follia, la tristezza e la rabbia di un gruppo di adolescenti persi e smarriti dentro a delle strade in cui non sarebbero mai dovuti entrare capisci che ti importa poco se non è tutto perfetto. Che alla fine va bene così. Che alla fine Mare Fuori è anche questo: Gaetano che saluta per l’ultima volta anche se è andato vià da parecchio tempo. Gaetano che saluta, ma che in realtà non va mai via.

Ma Gaetano non è stato l’unico a salutarci in questa puntata. E da adesso le cose si fanno ancor più difficili

Mare Fuori 3 (640×360)

Gemma ha passato la sua intera adolescenza pensando sempre ad amare qualcuno nonostante tutto. Nonostante i suoi comportamenti imperdonabili, nonostante l’assoluto senso di impotenza che sentiva addosso di fronte a chi le mancava di umanità. Cardiotrap lo sapeva, era forse l’unico essere umano consapevole del peso che la ragazza di cui si era innamorato portava dentro. Conosceva la sua tendenza ad annullarsi, la sua voglia di far prevalare sempre e solo i bisogni dell’altro e del suo lato istintivo e irrazionale. Gemma non poteva più continuare così, aveva bisogno di cominciare a respirare per la prima volta in vita sua. Ed è qui che arriva Cardiotrap. Il ragazzo, costretto a rimanere ancora nel carcere minorile, è consapevole di cosa farebbe Gemma senza il suo aiuto: rimarrebbe lì, ancora, con lui. Perderebbe tutto quello che c’è fuori per vivere ancora al sicuro accanto a lui, in quel posto in cui ti aiutano a capire cosa sia il bene e cosa invece il male.

Ed è a quel punto che Cardiotrap lo capisce: bisogna imparare a lasciarsi come dicono nelle canzoni d’amore. L’unico modo per rendere felice Gemma, anche se lei questo non lo sa, è lasciarla, darle un motivo per voler evadere. Per riuscire nel suo obiettivo dovrà fingere di non provare più niente, mettendo così in atto una recita in cui a fatica si riconosce. Nella sua testa si ripete che il fine giustifichi i mezzi, che compiere questo gesto significa compiere finalmente una scelta giusta. Gemma non c’è più, ma stavolta non è tutto da buttare.

Ma l’addio in questi due episodi ha riguardato anche uno dei personaggi più controversi di Mare Fuori 3: Viola. Pronta a far fuori Futura, la ragazza decide di togliersi la vita abbandonando così la possibilità di poter ritrovare il suo mare fuori. Non volerlo trovare è un concetto che non va di pari passo con la natura umana. Un essere umano non può non volersi preservare, ma Viola non era ancora pronta per capirlo. Non aveva individuato il bene, non aveva trovato un motivo per – di tanto in tanto – provare a tirarsi fuori dal tunnel fatto di rabbia e repressione. Da quel tetto non è caduta soltanto Viola. Da quel tetto sono cadute tutte le cose che non riuscirà mai a scoprire della sua esistenza, di se stessa e del mare fuori. Ancora una volta.

Mare Fuori 3
Mare Fuori 3 (640×360)

A salvare Futura, invece, ci penserà Rosa Ricci. In un solo momento Carmine riuscirà sia a scoprire che sua figlia è salva, sia a vedere per la prima volta la vera natura di Rosa, una ragazza cresciuta in un posto che le ha sempre imposto la sua essenza e che adesso, per la prima volta, si sente libera di agire secondo la sua vera natura.

Il rapporto tra i due prenderà inevitabilmente piede tra pochissimi episodi. I loro sguardi, perfino il loro evitarsi, questo lo sanno già. A non averlo ancora capito sono rimasti solo loro due, adesso così spaventati dalle conseguenze di questo ipotetico legame da cercare di evitarsi in qualsiasi modo. Carmine, da sempre uno dei personaggi più consapevoli, sa bene che a un certo punto unirsi sarà inevitabile, ma Rosa – così legata e al tempo stesso spaventata dalla sua famiglia – non riesce a mettersi in discussione. Una parte di lei sa che questo non è ancora il momento, che forse più avanti ci sarà tempo, ma che adesso mantenere le distanze di sicurezza sia l’unica cosa possibile.

Mare Fuori 3 giunge così alla fine della sua quinta e sesta puntata. Cercare di capire che cosa accadrà nei prossimi episodi non è ancora possibile, ma è chiaro che ognuno dei protagonisti verrà messo contro ciò che è sempre stato e contro ciò che invece potrebbe diventare. Il momento di venire a patti con la realtà è quasi arrivato. E non ci saranno sconti.

Mare Fuori 3 – La Recensione della terza e della quarta puntata