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LOL: Chi Ride è Fuori – La recensione

Amazon Prime Video questo mese ha vinto con un colpaccio che raramente dimenticheremo. Lol: Chi Ride è Fuori in pochissimo tempo è diventato una tendenza, un argomento che ci accomuna tutti, la certezza di dover recuperarlo se non ancora visto. C’è chi chiede una seconda stagione, chi lo ha ricominciato da capo non appena finito. Il web è invaso da meme provenienti dal programma Amazon e l’unica cosa che non ci è piaciuta di Lol: Chi Ride è Fuori è che sia finito così presto.

Perché a volte capita di imbatterci in prodotti che hanno questo unico difetto, e forse un programma del genere poteva davvero permettersi di andare avanti con un numero di puntate maggiori. Non ci saremmo lamentati, avremmo riso ancora per qualche ora in più. Cosa potevamo chiedere di meglio?

Certo, avremmo riso solo noi. Loro non potevano. Ed è questo dettaglio che fa di LoL: Chi Ride è Fuori un prodotto non solo divertente, ma anche intelligente.

In un periodo così estremamente difficile è arrivato lui, il programma che non ti aspettavi. Dieci comici (Elio, Katia Follesa, Caterina Guzzanti, Lillo e Angelo Pintus, Frank Matano, Ciro e Fru dei The Jackal, Michela Giraud e Luca Ravenna) sono costretti a stare dentro una stanza per sei lunghe ore. Il gioco è semplice: le risate sono vietate. Nessuna smorfia che sembra voler sorridere sarà tollerata e nessuna strategia di isolamento verrà consentita. L’interazione è il piatto prelibato di LOL, e le risate sono il dolce che i dieci concorrenti non possono permettersi.

Così, tutti insieme e con i metodi più esilaranti, cercheranno di far ridere l’altro. Eppure, e questo lo vediamo con Pintus, a volte è a noi stessi che non sappiamo resistere. Il famoso comico, infatti, dopo un’ammonizione che gli segnalava l’ultimo tentativo per rimanere il gioco, uscirà a causa di una sua battuta (diventata virale) che lo farà scoppiare a ridere. Proprio per questo motivo il programma di Amazon Prime Video nasconde un’intelligenza che mai ci saremmo aspettati da un programma del genere.

Quando ci imbattiamo in un programma comico – che sia anche una Serie Tv – le risate diventano la parte integrante dello show, vengono usate anche come sottofondo a volte. Sono necessarie, non possono mancare. Qui tutto questo viene tolto dimostrandoci che ridere ed essere leggeri è una necessità di cui non possiamo più fare a meno, e per farlo non si serve di nessuna risata.

LoL: Chi Ride è Fuori

Pintus perde la partita a causa sua. Non sa resistere alla sua battuta perché la risente rimbombare dentro quel silenzio fatto di risate non autorizzate. Scopriamo, così e finalmente, che a volte siamo divertenti, che sappiamo ancora farci ridere da soli e non possiamo resisterci.

LoL: Chi Ride è Fuori è a tutti gli effetti un programma nuovo, fresco, mai visto prima di adesso. Vince e convince su tutti i fronti: è iconico, è dinamico. Non si ripete e vive di azioni e gesti sempre nuovi che danno vita a delle improvvisazioni che solo la spontaneità può regalare. Perché prima di tutto Lol: Chi Ride è Fuori è un programma spontaneo, ed è per questo che piace.

I dieci comici sono impeccabili. C’è chi si brucia le sue possibilità quasi subito, e chi invece resiste e persiste fino alla fine. Stanno partecipando a una gara in cui il vincitore sarà solo uno e questo aprirà per noi un ennesimo spunto per vivere il programma: il tifo. Inevitabilmente, infatti, ci ritroveremo ad avere maggiore simpatia per qualcuno di loro e questo ci porterà a tifare per lui sperando che possa arrivare alla fine e vincere il programma.

LoL: Chi Ride è Fuori

Al tempo stesso, però, tolto questo aspetto riusciamo a giovare della coesione del gruppo che riesce in sole sei ore a darsi un’identità.

Sappiamo che Frank camminerà velocemente per tutta la stanza per scappare da ogni battuta e che Pintus lo torturerà per questo. Siamo consapevoli che Caterina Guzzanti sarà iconica nella sua fermezza e non cederà a nulla, a nessun evento esilarante. Conosciamo la risposta di Elio a qualsiasi domanda fatta da Frank e sappiamo che Ciro e Fru se la giocheranno in maniera totalmente diversa rispecchiando la propria essenza: una più controllata e un’altra più debole di fronte a una risata. Sappiamo che Katia Follesa riuscirà a stupirci con la sua autoironia e con la sua sensualità pronta a far fuori qualsiasi concorrente, e siamo pronti alla disinvoltura di Michela Giraud durante ogni suo monologo. Inutile dirvi che sappiamo anche benissimo Che Lilo è Lilo.

Luca Ravenna, invece, occupa un posto strano all’interno del gruppo: rispetto ad altri è quello che ha dato meno, che ha preferito stare in disparte e giocare isolandosi. Forse anche questo potrebbe essere un segnale di riferimento, ma siamo consapevoli che poteva dare di più.

La differenza sostanziale, spesso, tra i programmi e le Serie Tv è che con le seconde è molto più semplice conoscere l’essenza dei protagonisti. Ma LoL: Chi Ride è Fuori fa eccezione a questa regola e insegna che a volte basta davvero poco, solo otto puntate da trenta minuti, per creare un’identità. L’importante alla base è che ci sia qualità e identità.

LoL: Chi Ride è Fuori

Ridere è semplicissimo. A volte, soprattutto in questo ultimo anno, ce ne dimentichiamo. Pensiamo che la leggerezza sia introvabile.

LoL: Chi Ride è Fuori ci dimostra che è più difficile trattenere una risata, un momento di leggerezza. Per questo motivo il programma che Amazon Prime Video ha sfornato non è altro che un prodotto intelligente che non pretende di esserlo. Fa il suo, vive di spontaneità e non pretende nulla di più ciò che dà.

Vuole far sorridere e giocare dieci comici che hanno lo scopo di essere il peggior pubblico di loro stessi. Un’idea geniale che è riuscita a imporsi sullo schermo con semplicità e risate mute. O almeno, loro non potevano sentirle: perché noi, di fronte allo schermo, abbiamo riso tantissimo.

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