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Il mondo spezza tutti quanti e poi molti sono forti nei punti spezzati

Addio alle Armi è un romanzo di Hemingway, ambientato nella prima guerra mondiale. Sullo sfondo della guerra e dei suoi orrori, raccontati con crudo realismo, assistiamo alla storia d’amore dei due protagonisti, Frederich e Catherine. Entrambi troveranno l’uno nell’altra le ragioni per resistere a tali atrocità, per sopportare la graduale caduta dei valori che li avevano spinti a partecipare al conflitto bellico.

Non potevano che essere le parole conclusive del racconto, uno dei più introspettivi di Hemingway, a racchiudere l’essenza di un’altra storia d’amore che si sta consumando a margine della guerra contro lo Shadow King: quella di David e Syd. E Legion si prende una pausa da tutto per raccontarla come si deve, partendo dal labirinto in cui si è rifugiata Syd e che si rivela essere un igloo.

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Apparentemente questo episodio non è necessario dal punto di vista narrativo, essendo inteso come una postilla, una deviazione dalla trama principale (e lo dimostra anche la curiosissima scelta di relegare i credit di apertura alla fine), per approfondire la figura di Syd e la sua vita. Senza dubbio, tuttavia, la tenerezza e il grande impatto emotivo che è stato capace di suscitare, lo rendono un episodio meraviglioso, uno dei più belli di tutta Legion.

Come sappiamo, quello interpretato da Rachel Keller è un personaggio creato apposta per la Serie, mai esistito nel fumetto a cui l’opera di Noah Hawley si ispira. Pur essendo Syd una figura importantissima ai fini della trama, nonchè molto molto interessante, le mancava un background, qualcosa che potesse renderla indispensabile, metterla al centro degli eventi di Legion. Le mancava, in altre parole, quello a cui abbiamo assistito in questi 40 minuti.

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Come sottolineato anche dalla colonna sonora, nella quale spicca la struggente 22 dei Bon Iver, quella di Syd è stata una vita travagliata, piena di dolori e sofferenze (“it might be over soon“, potrebbe essere finita, evidenzia la canzone stessa). Segnata dall’affetto necessariamente sottrattole da una madre che non poteva abbracciarla a causa dei suoi poteri. Segnata dal bullismo delle sue coetanee, e dall’impossibilità di permettersi anche la più innocente cotta adolescenziale.

David – e lo spettatore con lui – è costretto a rivivere all’infinito il loop della vita di Syd, per arrivare al centro del labirinto e, dunque, decifrare il messaggio che la donna ha per lui. Dapprima i suoi sono tentativi patetici e superficiali ma, nel mentre si avvicina sempre di più a leggere nel profondo la donna che ama, vediamo sin dove si è spinta Syd per sopravvivere: dalla vendetta verso le compagne di scuola a un tentativo di suicidio, passando per il sesso ingannevole con il compagno di sua madre. Quest’ultima scena, in particolare, malgrado fosse già nota, essendo stata raccontata dalla stessa Syd nella 1×05, è la più disarmante in assoluto.

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Non riguarda l’essere soli o l’essere innamorati: riguarda l’essere sopravvissuta

Come per David, anche per Syd i poteri sono stati più che un fardello, un vero e proprio ostacolo ad avere una vita normale. Come David, anche lei ha reagito di conseguenza, compiendo scelte deviate, sotto ogni punto di vista. E, proprio come David, ella è tutt’altro che perfetta, ma è riuscita a fare tesoro delle proprie sofferenze, utilizzando il dolore come scudo.

Sarà proprio con quello scudo che l’uno e l’altra proveranno a difendere il loro amore. Perchè se c’è una cosa che i due hanno imparato è che non c’è spazio per la retorica al cospetto di una vita così tribolata. L’amore non salva da ogni cosa, “l’amore rende stupidi e deboli“. Ma l’amore che provano l’un l’altra è anche l’unico barlume di felicità che i due conoscono e che intendono proteggere. L’amore è la causa, non l’effetto.

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È nella semplicità di questo assunto che Legion diviene straordinario. Una straordinarietà che, per una volta, non risiede nella ricercatezza di una trama costantemente mindfuck, ma nella capacità di colpire con l’emozione, oltre che con una fotografia splendida, nella quale prevale il colore rosso.

Come Frederich e Catherine in Addio alle Armi, la coppia protagonista di Legion si scopre più forte laddove credeva di essere più vulnerabile. Anche in questo, e nel cliffhanger che sancisce il ritorno inaspettato di Lenny, si ritrova l’imprescindibilità di un episodio decisamente sui generis rispetto ai canoni della Serie. Dopotutto non c’è Shadow King che tenga: David e Syd hanno imparato a capirsi.

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