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Grey’s Anatomy 19×11 – L’ennesima tragedia

Avete presente quando state parlando di Grey’s Anatomy magari con gli amici e vengono fuori le carrellate enormi di tragedie e catastrofi avvenute nella serie? Ecco, la diciannovesima stagione – seppur cominciata in modo diverso – sembra voler ribadire che i tempi saranno anche cambiati, che questa serie sta provando a evolversi e a darci un punto di vista nuovo, ma che certe cose poi – in fondo – non cambiano così tanto. Avendo visto l’episodio sapete a cosa mi riferisco, ma ci arriveremo piano piano.

Partiamo dall’inizio – che novità, penserete voi – e finiamo alla fine (vabbè sto delirando, ma è domenica, comincia a far caldo, si avvicina la sessione e i voli pindarici del mio cervello aiutano a processare l’imminente scarico di responsabilità che mi seppellirà). Ma torniamo a noi, basta divagare e parliamo di Grey’s Anatomy. A inizio episodio ritroviamo un Lucas Adams distratto, fuori focus. Nonostante credessi che questa distrazione potesse essere causata dalla situazione con Griffith, sembra proprio che – invece – sia causata da una convinzione di non essere meritevole.

Grey's Anatomy
Niko Terho (640×360)

Essendo proprio l’inizio della generazione Z, ma allo stesso tempo così vicina ai Millennials, credo di parlare a nome di tutti i miei confratelli e consorelle, concugini e concugine là fuori quando dico che la sindrome dell’impostore è qualcosa di cui gran parte di noi soffre. Perciò mi sono molto interessata a questa storyline e soprattutto al suo sviluppo. Adams crede di essere al Grey-Sloan Memorial per merito di Meredith Grey, sua zia. Ma noi spettatori lo vediamo chiaramente nei suoi occhi quel fuoco, quella fiamma che è tipica – si può dire – degli Shepherd e della loro genialità.

Lo vediamo dal modo in cui Amelia è segretamente fiera di lui, lo sappiamo perché era il nipote preferito di Derek, ce lo conferma il fatto che nel momento della necessità sa sempre come agire. Sì, forse dimentica le cose semplici, quelle basilari come ricordarsi di pagare la bolletta della luce e del gas, ma in ospedale dà sempre il meglio di sé, diversamente da come abbiamo visto in questa puntata di Grey’s Anatomy. Non è inusuale in questo medical drama che qualcuno abbia dei momenti di incertezza, che inciampi nel cammino: ci basta pensare a George, ma anche a April Kepner e persino Cristina Yang che vi ricordo – a un certo punto – era convinta di voler lasciare la medicina e di voler fare la barista (un po’ com’è successo con Helm). Se vogliamo guardare al passato prossimo e non remoto, possiamo parlare di Jo Wilson o di Levi Schmidt.

Grey's Anatomy
Niko Terho e Scott Speedman (640×360)

Tutti o quasi tutti i personaggi di Grey’s Anatomy hanno subito battute d’arresto nel loro percorso di vita, ma sono più o meno sempre riusciti a cavarsela e sono sicura che anche Adams ci riuscirà. Insomma, lui è uno Shepherd e gli Shepherd non gettano la spugna.

Oddio quest’ultima frase l’ho scritta e sentita nella mia testa con la voce di quei doppiatori che traducono robe dall’inglese come “ehilà campione” o “bella qua, amico” con la voce super impostata. Non ve lo so spiegare, ma ho avuto paura.

Scherzi a parte, passiamo brevemente a Nick Marsh. Nick Marsh che a quanto pare è stato “appeso” da Meredith Grey. Dopo essere andata via da Seattle, la Grey ha deciso – giustamente – aggiungerei (anche se empatizzo un po’ con Nick) di ricominciare altrove senza Marsh. La situazione non è proprio chiara, lui ci ricorda di averle detto di amarla e lei è praticamente sparita. La nostra regina del ghosting. Adesso, ricordando l’episodio dell’addio di Meredith Grey, ha anche senso il suo atteggiamento. Lei ha una famiglia a cui pensare, un ruolo importantissimo da ricoprire e lui non le ha immediatamente dato una certezza, perciò il suo seppur brusco atteggiamento è giustificato. Su Twitter avremmo detto “I stan this queen“.

Sarà divertente cercare di capire come andrà a finire questa storia, soprattutto avendo Nick Marsh spesso negli episodi. Sicuramente ci fornirà degli aggiornamenti sulla sua situazione sentimentale e di conseguenza su quella di Meredith. Ora che ci penso, se lo facessero mollare con la Grey potrebbe restare nella serie come personaggio regolare e visto e considerato che Grey’s Anatomy è tipo il posto fisso statale, ma delle serie tv, chi siamo noi per non augurargli di restare?! Insomma, Nick, se Meredith non ti vuole, noi ti raccogliamo come un gattino randagio e ti teniamo con noi al Grey-Sloan Memorial dove c’è posto per tutti e se non ci fosse più posto, Shonda sicuramente troverebbe un modo per fare spazio (di solito implica il decesso di qualche personaggio, ma non ci lamentiamo più di questo).

Grey's Anatomy
Anthony Hill e Kevin McKidd (640×360)

Situazione interessante è quella che si sta formando in maniera del tutto frammentata tra Pierce e Ndugu. Sappiamo che non corre buon sangue tra marito e moglie al momento e la loro relazione sembra quasi destinata a finire, ma in questo episodio, a parte il commento di Hunt che più che aiutare gente mi sembra voglia metterla contro altra gente, mi è sembrato che Ndugu stesse cercando di fare volontariamente (ma senza farlo sapere alla moglie) di tutto per salvare i polmoni del suo paziente destinati al trapianto per la paziente della Pierce. Un gesto di cui Maggie molto probabilmente non verrà a sapere, ma che potrebbe essere indicativo di una voglia e un interesse ancora vivo di Winston per lei e quindi lo spiraglio di luce in fondo al tunnel, la remota possibilità di risoluzione dei loro problemi e conflitti. Chissà, staremo a vedere.

Ultimi, ma non per importanza – anzi seguiamo la filosofia di “save the best for last“, ovvero teniamo il meglio alla fine – parliamo del dream team: Addison Montgomery è tornata al Grey-Sloan Memorial e più in particolare alla clinica di Miranda Bailey per aiutare Bailey, De Luca e Wilson a formare nuovi specializzandi di ginecologia su pratiche vietate in alcuni stati, come ad esempio quella dell’aborto. E qui potrei aprire una discussione infinita su quanto sia folle e ingiusto che sia tolto a una donna il diritto di poter scegliere liberamente del suo corpo. Perciò ridurrò la mia posizione assolutamente pro-aborto a una citazione della signorina Green Rachel direttamente dalla sitcom per sempre famosa e stupenda Friends: “no uterus no opinion” (niente utero niente opinioni), magari applicando una leggera modifica e trasformandola in “my uterus, my opinion“.

Grey's Anatomy
Kate Walsh e Stefania Spampinato (640×360)

L’arrivo di Addison diventata personaggio pubblico proprio per via della sua missione di portare sostegno e aiuto a chi necessita di abortire, laddove è impossibile, provoca un grande scompiglio davanti alla Clinica della Bailey. Infatti, una folla di idioti si accumula all’ingresso nel tentativo di protestare contro questa pratica e soprattutto per cercare di vietare l’ingresso dei pazienti. La folla s’inferocisce al punto che un mattone viene lanciato all’interno della clinica, mattone che rompe il vetro e colpisce in testa il povero Kwan.

E qui sorge spontanea la domanda: ma questi tizi che si battono per difendere i diritti di un organismo che non è ancora un essere umano come possono poi ferire deliberatamente un essere umano che invece è già una persona formata ed esiste, respira e vive? Contraddittorio, vostro onore, completamente fuori di testa. Eppure è così, eppure queste persone raccontate in modo fittizio in Grey’s Anatomy esistono sulla nostra terra, respirano l’odore dei fiori e camminano tra noi. Spaventoso se chiedete a me, terrificante per certi versi.

Fatto sta che non contenti di aver ferito qualcuno con la loro follia sconsiderata, i manifestanti a fine giornata si permettono – e qui potrei imprecare in tutte le lingue del mondo – di investire la specializzanda incinta – follia assoluta – e anche Addison Montgomery, la grande, l’immensa, la geniale, la magnifica Addison Montgomery. E no, signori, io non ci sto. Ok che siamo a Shondaland e a queste tragedie siamo abituati come siamo abituati alla stanchezza cronica portata dall’ora legale, ma Addison no. Addison non me la devono toccare.

Grey's Anatomy
Chandra Wilson e Kate Walsh (640×360)

Poi, ok, se il mondo dei medical drama ci ha insegnato qualcosa, tutte le grandi dottoresse vengono investite da pazzi fuori di testa, ci basta guardare il primo episodio de La dottoressa Giò, ma non ci sto, non con Addison. Allora, parliamo a quattrocchi, Shonda. Ti sei presa George, ti sei presa Lexie, ti sei presa Mark, mi hai privato di Izzie, Cristina, Alex, mi hai ammazzato Derek, mi hai portato via April, Arizona, Jackson e Callie, io non posso assolutamente tollerare che qualcosa di brutto accada alla mia amata Addison Montgomery. E poi l’abbiamo vista interagire ancora così poco con Carina DeLuca e io mi merito più interazioni tra loro che – chissà perché – mi ricordano la Celine Dion dei tempi di My Heart Will Go On. Perciò fa qualcosa, ma non farmi morire Addison. Non adesso che l’ho riavuta dopo mille stagioni. Io mi rifiuto, io mi oppongo, vostro onore.

E nulla, adesso mi zittisco e per questa settimana la chiudiamo così, ma tornerò più carica di sempre per recensire la prossima puntata di Grey’s Anatomy perché dal promo vediamo Addie su una barella e sono già in ansia. Spero che Shonda sia buona altrimenti le toccherà subirsi i miei commenti decisamente stizziti sotto ogni account social di sua proprietà. Capisco che è un medical drama, ma troppo drama per questi medici, basta.

P.S. quant’è stata stupenda la Altman? Lei è veramente il top.