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Grey’s Anatomy 18×04 – Amelia Shepherd è cresciuta

Bentornati con la recensione della 18×04 di Grey’s Anatomy. In questo episodio abbiamo assistito a interessanti sviluppi e cambiamenti, ma il primo, il più importante è sicuramente quello che riguarda Amelia Shepherd.

Sì, adesso vi starete domandando perché è il più importante e probabilmente – se avete letto la recensione precedente (che potete trovare qui) – avrete anche capito che potrebbe avere a che fare con la presenza di Addison Montgomery e no, non vi state sbagliando. Se non avete visto Private Practice, vi consiglio vivamente di farlo perché solo così riuscirete a comprendere a fondo il legame che condividono questi due personaggi.

La storia di Amelia, inevitabilmente, anche chi non ha guardato lo spin-off di Grey’s Anatomy, l’ha conosciuta. La Shepherd ha un passato tormentato, un passato drammatico e sicuramente difficile e quel passato viene raccontato proprio in Private Practice a partire diciamo dalla terza stagione in cui una giovanissima e problematica Amy fa la sua prima apparizione in quel di Los Angeles.

Perché vi sto dicendo tutto ciò? Perché durante questo episodio di Grey’s Anatomy, Addison e Amelia hanno affrontato delle questioni esistenziali molto interessanti come le problematiche relative alla salute mentale durante la pandemia e la maturità acquisita dalla baby Shepherd da quando si sono perse di vista. Mettiamola così: in quaranta minuti, Amelia ha dimostrato ad Addie e a tutti noi quanto sia cambiata, quanto sia maturata e quanto sia il personaggio più lucido di questa serie a mani basse. Ha completamente cancellato il pregiudizio che chiunque l’avesse vista prima in Private Practice e nelle sue prime stagioni di Grey’s Anatomy poteva essersi creato su di lei.

Grey's Anatomy

Amelia non è più la ragazza fuori di testa, senza controllo sulla sua vita e sulle sue emozioni, Amelia non è più la persona imprevedibile, Amelia è cresciuta e sa esattamente quello che vuole. È tutto racchiuso qui, in questo concetto. Concetto che la stessa Addie esprime nella sua ultima battuta con un sorriso fiero e gli occhi lucidi.

Guardati, Amelia Shepherd, ormai sei cresciuta.

La scelta di Amelia di non sposare Link non è solo uno dei suoi ennesimi colpi di testa, non è un sentimento dettato dalla paura, la sua è una scelta razionale e ponderata. Amelia sa di amare Link, sa anche – però – di non volere le stesse cose che vuole lui. Fa male per una Amelink shipper incallita come me? Tantissimo. Apprezzo e amo la Shepherd ancora di più? So che è assurdo, ma sì. Perciò grazie Addison e grazie Amelia per questo momento straordinario.

Restando su Addison, sono contenta di sapere che lei e Jake stiano ancora insieme, almeno una gioia. Ciononostante, speravo fortemente che potessimo avere la Montgomery in giro per almeno qualche altro episodio. Averla rivista dopo decenni in Grey’s Anatomy è stato stupendo e non credo di essere pronta a dirle di nuovo addio. Insomma, è appena tornata! E poi ogni motivo è buono per guardare Kate Walsh in tv. Ci mancherai Addie.

Passando a un’altra questione che ho trovato interessante: avete notato che il dottor Heyes si shippa con chiunque gli respiri vicino? No, perché io l’ho visto interagire con Jo e, seppure la mia parte razionale continui a ricordarmi che lo voglio con Meredith, erano stupendi insieme. Idem con Megan, la sorella di Owen. Loro parlavano del figlio malato di lei e io che avrei dovuto pensare solo alla trama e non al contorno, continuavo a ripetermi: ma quanto sarebbero belli insieme? Lui ha un non so che di irresistibile che lo fa shippare con il mondo intero. E poi fa ha quello che una mia amica ha battezzato l’occhio riccio, ovvero quello sguardo a metà tra il dispettoso e il super sexy che ti rende impossibile non trovarlo assolutamente appetibile.

A questo punto, visto che Meredith continua a vedere il tizio, Nick (chissà perché), possiamo tranquillamente sistemare Hayes con Jo o con Megan, va bene una qualunque delle due o – se proprio vogliamo evitare di scegliere – tutte e due.

Parlando di Meredith, dato che la conversazione l’abbiamo iniziata, portiamola a conclusione. A me questa storia con il tizio, Nick non piace. Per me, non ha assolutamente nessun senso, non lo conosce nessuno e francamente non voglio nemmeno conoscerlo perché se Grey’s Anatomy dovesse finire con la diciottesima stagione (cosa che ci auguriamo tutti), tutti gli episodi di questa non sarebbero abbastanza per farmici affezionare. Ma adesso rivolgo la domanda a voi perché io ho bisogno di capire. Vi piacciono? E se sì, vi prego, spiegatemi perché non capisco come potrei fare a farmeli piacere se questo tizio l’abbiamo visto una volta cinque anni fa – più o meno – e subito dopo l’abbiamo completamente rimosso dalla memoria.

Un’altra storyline interessante è quella di Webber e del suo nuovo programma. Adoro vederlo così preso da qualcosa e sì – all’inizio – ero un po’ scettica come Bailey. Ma devo dire che vedere gli specializzandi così partecipi dell’episodio, vedere di nuovo loro prendere possesso di una fetta di storia, mi fa piacere da morire. Mi ricorda un po’ l’inizio di Grey’s Anatomy, quando tutto ruotava attorno ai M.A.G.I.C. (Meredith, Alex, George, Izzie e Cristina) e c’erano quell’entusiasmo e quella competizione tra i personaggi che te li faceva amare alla follia e ti dava effettivamente un motivo per stare a guardare gli episodi. Speriamo che il metodo Webber prenda piede, il buon vecchio Richard se lo merita.

Detto questo, anche la questione Owen-Winston è molto interessante. Di solito trovo le storie di Hunt profondamente noiose e lui intollerabile come la gastroenterite o i dolori dei calcoli renali, ma questa volta mi sta piacendo. Sarà forse merito anche di Ndugu che sto amando alla follia, ma vi giuro che non provo più quell’impellente voglia di saltare tutte le parti che lo riguardano. Perciò bravo Owen, continua così e potrei smettere di detestarti come detesto le date di scadenza e le responsabilità.

E, infine, parliamo brevemente di quanto è spettacolare Carina DeLuca. Grande assente nell’episodio di Station 19 di questa settimana (qui la recensione), era presente – invece – in Grey’s Anatomy. Il che mi ha fatto soffrire da una parte perché un double feature con la DeLuca è sempre cosa buona e giusta e che – allo stesso tempo – mi ha fatto pensare a quanto questo personaggio mancava nella serie originale. Ultimamente la vediamo sempre e solo nello spin-off, il che è un peccato visto che Jo Wilson è passata a ginecologia e queste due potrebbero lavorare insieme e regalarci delle dinamiche sicuramente interessanti. Potrebbero essere il nuovo duo in stile Plastic Posse (Mark e Jackson) o Amelia e Stephanie, ecc. Perciò cari produttori esecutivi di Grey’s Anatomy più Carina DeLuca, grazie.

È stato un peccato non vedere in azione Jo, Carina e Addison, abbiamo perso un’opportunità enorme, sarebbe stato fenomenale.

Ad ogni modo, finalmente abbiamo avuto un episodio interessante, speriamo che ce ne siano altri così. Grey’s Anatomy ne ha bisogno e io pure dato che trovare un motivo per continuare a guardarlo diventa sempre più difficile.

Per questa settimana è tutto, alla prossima, halleloo!

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