ATTENZIONE: l’articolo contiene spoiler su Dune: Prophecy 1×02 e sul precedente episodio della serie di HBO
Dopo l’ottimo esordio di settimana scorsa (poteTe recuperare qui la recensione), arriva subito un’altra grande puntata. Specialmente nella sua seconda parte. Dune: Prophecy 1×02 assorbe le conseguenze del frenetico finale dello scorso episodio, e poi rilancia, andando a concludere la propria parabola con alcune svolte che saranno decisive per il futuro prossimo. Il quadro inizia a delinearsi, e s’incanala con forza lungo i binari su cui corre il potere. Attraverso cui sfreccia, passando di mano in mano, e determina gli equilibri tra le varie forze in gioco. Questa è una puntata importante perché ridisegna fortemente questi equilibri, mostrando alcune situazioni precarie e altre potenzialmente scricchiolanti.
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Tutti si aggrappano al potere. Tutti quanto cercano di custodirlo e, se non lo posseggono, di ottenerlo. Oppure, ancora meglio, di orientarlo, perché senza una corona posta sul capo si passa maggiormente inosservati. Le riflessioni sul potere sono al centro di Dune: Prophecy 1×02 e proprio tra queste ci districheremo in questo nuovo appuntamento col ciclo di recensioni settimanali della serie tv di HBO, che appena al secondo episodio già ci ha conquistati.
L’elemento politico nella cornice fantascientifica
Questa centralità del potere nella narrazione della serie HBO comporta una preminenza dell’elemento politico. Già importante nella prima puntata, in Dune: Prophecy 1×02 si prende definitivamente la scena, innestandosi su forza sulla cornice fantascientifica che resiste in alcuni elementi. L’aspetto visionario, il design estetico e quella profezia che si rincorre: gli elementi fantastici e fantascientifici adornano un intrigo politico sempre più denso. Questo aspetto si sta prendendo, dunque, la scena, riuscendo però a tenersi in delicato equilibrio con la natura di genere del racconto. Un’impresa non semplice, che finora sta riuscendo.
L’attenzione posta su questo elemento politico orienta anche i ritmi narrativi, che devono per forza di cose, in alcuni punti, farsi più compassati. A inizio puntata, ad esempio, quando è necessario un approfondimento delle conseguenze di due morti così fragorose come quelle di Pruwet Richese e di Kasha. Due pedine fondamentali che orbitavano introno alla principessa Ynez e che miravano a orientare, dunque, il suo potere naturale. Gli scompensi creati dalle loro morti conducono a una fisiologica ridistrubuzione del potere in gioco. Ed ecco che fa la sua comparsa, dunque, il personaggio più interessante sinora di tutta la narrazione: il criptico Desmond Hart.
La parabola di Desmond Hart in Dune: Prophecy 1×02
La parabola vissuta in Dune: Prophecy 1×02 da Desmond Hart è la testimonianza più evidente di come la serie di HBO (visibile su Sky e su NOW) stia giocando con gli equilibri di potere. In virtù delle sue azioni, il soldato viene arrestato. Rischia di essere giustiziato e la sua testa viene chiesta dal Duca Richese. In catene, Desmond ha perso tutto il suo potere, è evidente. Lo recupera, però, perché sebbene imprigionato, l’uomo possiede un suo potere naturale. Col quale può barattere quello politico che gli manca. Lo fa mettendo le sue abilità al servizio dell’Imperium e arriva, addirittura, a sfidare apertamente Valya Harkonnen. La principale tessitrice di questo abbondante e desiderato potere.
In una sola puntata, Desmond passa dall’essere totalmente nelle mani altrui a fronteggiare uno dei più grandi poteri esistenti. Questa è solo una delle parabole a cui ha dato vita Dune: Prophecy 1×02, ma è sicuramente la più significativa. E pure la più interessante, perché, grazie anche all’ottima interpretazione di Travis Fimmel, il personaggio di Desmond è davvero magnetico. Pensiamo, però, pure a Ynez, anche lei al centro di un’impazzita altalena di potere. Il matrimonio prometteva di darle dei grandi vantaggi, poi la perdita di quel giovane sposo, su cui avrebbe potuto esercitate un fisiologico controllo, e di Kasha, l’hanno portata in secondo piano. Privata di quel potere che stava per accumulare.
Tutti nella seria tv di HBO sono soggetti ai capricci del potere. Non solo. Tutti cercano di controllarne il flusso, come quando si tenta disperatamente di rimanere in piedi su una giostra che ruota a velocità vorticosa. In questo momento Desmond è sicuramente il più avanti in questa corsa all’accumulo di potere, ma la giostra è pronta a ripartire e siamo sicuri che all’orizzonte ci sono molti sconvolgimenti.
Il potere nella Sorellanza
Sia nella scorsa recensione che nelle nostre considerazioni in anteprima sulla serie, abbiamo sottolineato il legame tra la Sorellanza e il potere. Vogliamo però tornare un attimo sull’argomento solo per trattarlo da un punto di vista particolare. In Dune: Prophecy 1×02 è interessante notare non tanto l’approccio della Sorellanza al potere, quanto gli equilibri che invece si creano all’interno di essa. In quello che dovrebbe essere un corpo unico, rintracciamo sin troppe fratture. Già tra Valya e Tula c’è un evidente squilibrio di potere. Poi ognuna prende sotto la sua ala protettiva una sorella, dandole quindi un ruolo privilegiato.
Theodosia per Valja. Lila per Tula. E poi ci sono altre sorelle che provano a muoversi in questo intreccio. Tra cui Jen, la più abile a districarsi in questo reticolo. Questi equilibri che si ridisegnano e distribuiscono diversamente il potere fanno sorgere una domanda: qual è il reale peso della Sorellanza? O meglio, quanto conta il collettivo nei confronti del singolo? Le Bene Gesserit rinunciano alla loro identità, sposano una vita comunitaria in cui viene “la Sorellanza prima di tutto”. Almeno in teoria, però, perché la pratica sembra ben diversa. A guardare con cura, pare che invece ogni sorella (o comunque gran parte di esse) abbia un peso specifico, che trascende persino l’organismo collettivo.
Queste spinte individualiste portano a una fisiologica dispersione del potere. Come organo compatto e unito, le Bene Gesserit hanno chiaramente un peso che, se diviso tra le sorelle, diminuisce sensibilmente. Ora che Desmond ha dimostrato di possedere un quantitativo di potere superiore alla più potente delle Bene Gesserit. E ora che Desmond è una minaccia conclamata ai piani della Sorellanza, c’è bisogno di compattare il più possibile i ranghi, per non rischiare la sconfitta aperta.
Il debito di potere dell’Imperatore
Chi ci sembra sinceramente in enorme difficoltà è l’Imperatore. Corrino sta subendo attacchi da ogni fronte. Deve gestire l’ira del Duca Richese. C’è una ribellione che silenziosamente trama alle sue spalle. E poi deve fare i conti con Desmond, che per ora si sta professando un convinto alleato, ma possiede un potere troppo grande per lasciarlo libero. L’Imperatore ha dovuto, più per necessità che per volontà, accettare Desmond al suo fianco, ma la sensazione è che non desideri moltissimo tenerlo lì. Quello di Corrino è il potere che tutti desiderano, e proprio per questo è quello potenzialmente più debole.
Questo è, dunque, il quadro disegnato da Dune: Prophecy 1×02. Un equilibrio instabile, destinato a mutare in maniera imprevedibile. Il potere è l’elemento che sta guidando la narrazione, certificando la centralità di un aspetto politico che sta impreziosendo notevolmente la narrazione. Ad aumentare la meraviglia, c’è la sensazione di non aver ancora visto praticamente nulla.
Dune: Prophecy 1×02 è stata un’altra ottima puntata
Insomma, Dune: Prophecy 1×02 ci è piaciuta davvero tanto. È stata un’ottima seconda puntata, di raccordo con la prima, ma capace di proiettare lo spettatore verso i prossimi appuntamenti. La coda dell’episodio è stata sicuramente la parte più elettrizzante. Dall’Agonia di Lila, manifesto dell’impianto visionario del racconto, al confronto tra Valya e Desmond, capolavoro di tensione. La serie di HBO ci sta convincendo e sta confermando, per ora, le importanti aspettative della vigilia (a proposito, qui la recensione del secondo capitolo di Dune uscito quest’anno al cinema).
Il primo dittico di puntate, dunque, è stato molto positivo. All’orizzonte, nell’appuntamento di settimana prossima, ci saranno alcune conseguenze importanti da affrontare. La sorte di Lila, innanzitutto, destinata a sconvolgere gli equilibri all’interno della Sorellanza. Ma pure il ruolo di Desmond, tanto criptico quanto centrale. Tanti aspetti da considera, da approfondire e di cui parlare dunque. Non vediamo l’ora di farlo insieme settimana prossima col prossimo appuntamento con Dune: Prophecy.