5. Fine programma (5×13)
Se di sacrifici dobbiamo parlare, non possiamo farlo non pensando al sacrificio più grande di tutti, quello che rappresenta il momento più bello della serie e che idealmente conclude degnamente l’avventura di Person of Interest (se volete un’ulteriore conferma cliccate qui). Nell’episodio conclusivo della serie (Fine programma), John Reese – che in qualche modo era rinato grazie a Finch, trovando uno scopo e un riscatto per la sua stessa vita – offre se stesso per salvare Harold.
Il virus Ice-9 è stato ormai rilasciato da Finch con l’intento di distruggere Samaritan, che però resiste agli attacchi di Harold e John. La Macchina fa sapere ai due che l’unico modo per fermare l’IA rivale è distruggere un’antenna collocata su un edificio che permetterà a Samaritan di tornare sulla Terra. L’unico problema è che l’edificio, una volta completata l’operazione di trasferimento dati, verrà distrutto. Uno dei due, tra Harold e John, dovrà sacrificarsi per fermare Samaritan.
Il sacrificio finale di John, che volutamente depista Harold, sarà forse scontato, ma per chi ha seguito la storia del team sin dall’inizio, chi era con Harold e John sotto il Queensboro Bridge durante il loro primo incontro, chi ha conosciuto intimamente la storia di John e ha apprezzato il suo rapporto con Finch, sa che è stato il finale e il sacrificio più giusto per Person of Interest. D’altronde, la Macchina per mezzo della voce di Root lo dice chiaramente:
Una volta qualcuno mi ha chiesto se ho imparato qualcosa da tutta questa storia, ti dirò che cosa ho imparato: ho imparato che ognuno di noi muore da solo. Ma se sei stato importante per una persona, se le hai dato una mano o magari l’hai amata, insomma, se anche una sola persona non si dimenticherà di te, si può dire che non morirai del tutto. E forse… questa non è affatto la fine.
