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Il passato non è un mio problema. E il futuro non è una delle mie preoccupazioni

Il contesto storico vibrante, la sceneggiatura invidiabile e la fotografia mozzafiato. Questi sono alcuni degli elementi chiave che hanno favorito il successo di Peaky Blinders. Ma tutto ciò non sarebbe stato possibile senza gli incredibili personaggi che popolano questo universo grigio e fumoso. Thomas Shelby in primo luogo.

Carismatico e complesso, Tommy ha affrontato un’evoluzione tanto incredibile quanto dolorosa. Anno dopo anno, l’astuto stratega pieno di assi nella manica ha cominciato a vacillare e ad avere sempre più dubbi e fragilità. Nonostante l’incredibile resilienza, Thomas è pur sempre umano e nel corso della storia i momenti di rottura affrontati non hanno potuto far altro che segnarlo profondamente.

Ispirati da una delle citazioni del protagonista, abbiamo deciso di analizzare il percorso di uno dei personaggi più profondi e intensi della serialità.

Il passato non è un mio problema. E il futuro non è una delle mie preoccupazioni

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Quello che incontriamo all’inizio di Peaky Blinders è il Thomas del dopoguerra.

Un uomo devastato da un conflitto inimmaginabile che ha perso la fede nelle autorità e nel sistema. Un personaggio cinico e disilluso che però riesce a trasformare il trauma della guerra in ambizione. Infatti, consapevole di essere scampato a una morte certa nei tunnel, Tommy realizza di aver ottenuto del tempo extra. Un bonus regalato con il quale soddisfare ogni suo desiderio. Ed è per questo che il protagonista è così implacabile e impavido, ma non solo. È anche gravato dal peso dell’intelletto in un mondo di mortali incapaci di processare le informazioni con la sua stessa rapidità e astuzia.

Frustrato da questa consapevolezza, ma non per questo meno incline a gestire gli affari dei Peaky Blinders, Thomas ci viene presentato come un personaggio dall’enorme carisma ed eleganza, così come dalla grande freddezza e violenza. Ma nonostante le scelte moralmente discutibili, Tommy riesce comunque ad affascinare gli spettatori e conquistare la loro stima. Infatti, dietro le lotte di potere si nasconde il desiderio di proteggere la propria famiglia e assicurarne il futuro. E questo è qualcosa in cui ognuno di noi può immedesimarsi.

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Il lato dolce e romantico di Thomas è qualcosa che però appartiene più al passato che al presente. Come ci viene suggerito dagli altri personaggi, il Tommy anteguerra era un giovane pieno di speranza e di sogni, desideroso di lavorare coi cavalli e con un sorriso sempre pronto. Per quanto l’oscurità si sia impossessata di questa luce, ne vediamo alcune tracce nel rapporto con Grace. È proprio con lei che si riaccende la speranza di ritrovare la gioia e la spensieratezza del passato. Ma con la fuga della bella irlandese se ne va anche l’apertura del protagonista di Peaky Blinders.

Rintanatosi nuovamente nella sua corazza, Thomas abbandona ancora una volta la speranza in un futuro migliore.

E cosa ti interessa, Tommy?

L’attimo. L’istante del soldato. In battaglia è tutto ciò che hai. Quell’unico istante che decide la tua vita. Prima di quel momento non esiste nulla. Dopo quel momento, il nulla. Niente è paragonabile a quell’istante.

Nel corso della serie l’ambizione e la testardaggine di Thomas sono cresciute, portandolo verso nuovi obiettivi e momenti sospesi fra la vita e la morte. L’espansione degli affari a Londra, gli accordi coi russi, la guerra con la mafia, il confronto con Oswald Mosley. Queste sono alcune delle prove che hanno condotto il protagonista verso una maturazione necessaria per poter affrontare il futuro. Ma anche verso una sofferenza sempre più debilitante.

Stagione dopo stagione, i confronti testardi si sono intrecciati con i conflitti interiori, dandoci la possibilità di capire la profondità che si nasconde dietro quegli occhi glaciali. Nonostante le mani sporche di sangue, in Tommy c’è un’umanità e un senso di giustizia che manca invece alle corrotte forze di polizia. Ed è proprio questa umanità che ci porta a tifare per il protagonista di Peaky Blinders.

Il matrimonio con Grace è il momento in cui pensiamo che Tommy abbia finalmente una chance di felicità. L’amore per questa donna e suo figlio sono la cosa più sana e normale che ha nella propria vita. Ma per quanto possa desiderarla, la normalità non è qualcosa che gli appartiene. Così come la serenità che perderà, forse per sempre, dopo la morte scioccante di sua moglie.

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Non ne avete avuti abbastanza laggiù?

A quanto pare no.

Durante il suo percorso, Thomas sopravvive a tutti gli istanti del soldato. Affronta quei momenti cruciali, scampando ogni volta alla morte. Ma a che prezzo?

La tensione è sempre altissima, così come il senso di pericolo. La solitudine e la diffidenza di Tommy aumentano sempre di più, creando una frattura fra lui e i membri della propria famiglia. Tutti quanti ormai irrimediabilmente danneggiati e sconvolti dalle proprie perdite. Paradossalmente, sarà proprio il trauma della morte di John a riavvicinarli per poter affrontare insieme Luca Changretta. Ma, nonostante Thomas esca vincitore dallo scontro con la mafia, qualcosa cambia. Al posto dello stratega sicuro di sé troviamo un fantasma che si muove dietro le quinte, una figura ben lontana dal leader senza paura delle prime stagioni. Per la prima volta, l’infallibile capo dei Peaky Blinders arranca.

La quinta stagione segna l’inizio di un lungo epilogo, grave e cinereo. Sin dall’inizio, Thomas ha dovuto tener testa ai suoi demoni, giocando con la morte e collezionando traumi che ha sempre dovuto mettere da parte. Ma dopo una vita fatta di distruzione e perdite, il protagonista comincia a cedere. Colui che era sempre stato così sicuro di sé è combattuto su come agire, su quale strada prendere. Tommy non solo è più incerto ma anche più fragile, chiuso in sé stesso e tormentato dalle responsabilità e i sensi di colpa.

A una mente che non risponde si accompagna un corpo che è stanco. Stanco dei propri doveri, stanco di dover affrontare un nemico che potrebbe non essere in grado di sconfiggere. Inoltre, alle allucinazioni e ai tradimenti si affianca un desiderio di morte costante che raggiunge il suo apice con la scena finale della quinta stagione.

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Il futuro di Thomas in Peaky Blinders è incerto.

Sappiamo che sopravviverà all’urlo disperato nella nebbia, ma non cosa lo aspetterà dopo. Forse continuerà a essere perseguitato dagli incubi e dai fantasmi del passato. Forse crollerà sotto il peso delle responsabilità. Oppure si rimetterà in piedi per l’ennesima volta trovando finalmente un modo per redimersi. L’unica cosa di cui abbiamo la certezza è quanto questo eccezionale antieroe sia resiliente. Ed è per questo che, nonostante tutto, ha il nostro rispetto.

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