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Quella scena di Peaky Blinders che mi tormenta ogni notte

È solo un sussurro, quasi impercettibile, eppure assordante. Un acufene continuo che tartassa i miei pensieri da cinque anni. I suoi passi barcollanti, mi hanno guidato dentro al pub e Thomas Shelby, leader dei Peaky Blinders, mi osserva con uno sguardo spezzato, proprio come il suo cuore. E poi all’improvviso, la richiesta.

Allegra o triste?

Io lo guardo e ricambio con un sorriso, mentre l’acufene si fa più intenso e il peso di una risposta comincia a schiacciarmi. Rimango paralizzato, indeciso sul da farsi, e sul punto di impazzire una voce alle mie spalle comincia a cantare. Mi volto e Grace è lì. Sopra una sedia, nel silenzio tombale di un locale vuoto.

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Come un faro nelle notti più oscure, Grace brilla e illumina il sentiero più buio del mio cuore.

I battiti aumentano e l’acufene torna a essere poco più di un ronzio. La risposta è arrivata e il volto di Thomas Shelby è perso insieme al mio. Siamo rapiti completamente dalla musica e dalla semplicità di chi la canta.

Sons of Anarchy Peaky Blinders

Una camicetta bianca, un giacchetto rosso e una gonna marrone: nulla di più ordinario, eppure straordinario. Un arcobaleno di colori in una notte grigia e priva di gioia in cui si è costretti a uccidere, sia che si tratti di uomini o di cavalli. Tanto basta per scaldare l’anima, più di un bicchiere di Whisky.

– Ora anche questo fa parte dell’accordo
– Da quando?

– Da quando mi avete sorriso

Un rapporto, quello di Grace e Thomas, soprattutto nella prima stagione fatto di gesti e pochissime parole. Tuttavia lo scambio non verbale è talmente perforante e intenso da costruire. pietra dopo pietra, la strada verso il loro futuro. Un avvenire fosco, disseminato di sorrisi tristi, proprio come la canzone che Thomas Shelby ha chiesto di cantare.

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Ma a essere infelici non sono solo quelle parole, non è solo il timbro di voce di Grace, né il contesto. È l’anima del protagonista, malridotta dalla guerra e alle prese con i doveri e le responsabilità di una corona che ancora non sa bene come gestire. Tutta la sua vita è una continua e doverosa costrizione di scelte infelici (e qui ne parliamo). Per il suo bene e quello dei Peaky Blinders.

Ma in quel momento, in quel pub vuoto mentre Grace canta, qualcosa brilla negli occhi di Thomas Shelby.

Mi siedo e osservo, invisibile ai loro occhi, dopotutto sono solo parte di un mio ricordo. Se si accorgessero di me, sarei probabilmente una presenza non gradita e non necessaria, ma loro non possono saperlo. Allo stesso modo non possono sapere cosa li aspetterà alla fine di questo percorso. Ma io sì, sono a conoscenza di come finirà l’ultima strofa di quella canzone: dovranno passare anni, ma sarà solo tragedia. E dolore.

Quel guizzo negli occhi di Thomas Shelby, rappresenta la sua parte più innocente che chiede pietà, e tenta di comunicare con Grace. Vuole essere salvata, presa per mano e portata in un posto migliore, in superficie. Io l’ho compreso e anche la stessa Grace che tiene lo sguardo fisso sul suo volto, mentre lui lentamente lo abbassa.

In silenzio rimango immobile a osservare la scena, cullato dalla musica. Pian piano la gente intorno a me comincia ad allontanarsi e le luci si fanno più deboli, Thomas e Grace diventano appena visibili, e in quel momento Grace smette di cantare. Pochi ma interminabili secondi, in cui tutti e tre rimaniamo in silenzio e immobili, in un palcoscenico senza spettatori, se non le fredde mura di un pub che da lì a poco verranno demolite.

In questi cinque anni ho immaginato tante cose, anche un finale diverso per Thomas Shelby e Grace. Partendo dal tormento di questa piccola scena, che vale più di mille parole, ho immaginato persino una lettera (qui troverete il contenuto), che rivela tutto ciò che il leader è sempre stato ma che non poteva esprimere con il resto dei Peaky Blinders. Tutto l’amore che ha sempre represso, cominciato da un sorriso e un guizzo nei suoi occhi.

Non sapremo mai se la richiesta di Thomas Shelby a Grace di cantare una canzone triste fosse un presagio del futuro, però questa scena per me, rappresenta l’essenza e l’intera esistenza del protagonista. Un Thomas Shelby che, nella sua infelicità, continuerà a combattere con le unghie e con i denti, per difendere chi ama e la sua famiglia. Per difendere e portare al successo i Peaky Blinders.

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