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5 cose che ho pensato dopo aver visto la 5ª e la 6ª puntata di Noi

Noi è senza ombra di dubbio il fenomeno televisivo del momento che più si avvicina concettualmente a un caposaldo del palinsesto Rai: Sanremo. Anche con Noi la storia che da millenni perseguita il Festival della canzone italiana si concretizza: tutti lo criticano ma poi tutti lo guardano. Tanti sono stati gli utenti che in questi anni hanno sentito il dovere, quasi istituzionale, di scrivere sulle proprie bacheche online -‘io Sanremo non lo guardo’, come altrettanti sono stati i polpastrelli consumati sulle tastiere di tutta Italia mossi dal solo e unico desiderio di affermare a gran voce – ‘This Is Us è meglio’. Siamo solo a metà del lungo viaggio di Noi e incredibilmente più il tempo passa e più i commenti sembrano virare – lentamente – verso il lato oscuro che coincide con l’apprezzamento di Noi. Sarà che Noi sembra migliorare di puntata in puntata oppure sarà che in fondo ci siamo pure abituati a questi Peirò. Una cosa è certa: anche in queste ultime due puntate sono 5 le cose che non ho proprio potuto fare a meno di pensare.

1) HOW-TO: superare il lutto

Noi

Quando ‘vieni con me a un funerale?’ is the new ‘ti va un po’ di schweppes solo io e te?’ e no, non siamo affatto in un film di Woody Allen, allora sì, qualcosa deve essere andato storto. Ma quando poi il premio per essere stato il gentile accompagnatore del triste evento viene ritirato in auto in una sessione di sesso occasionale come canta Tananai, allora sì che diventa diabolico. A chi di voi non è mai salita un po’ di libido dopo aver quasi pianto con una vedova sconosciuta in un cimitero? Chi dopo l’esperienza non si è forse chiesto – ma sai cosa ci starebbe proprio bene ora? Ecco. Questa scena della quinta puntata di Noi ci ha lasciato tutto tranne che compiaciuti per il coronamento della coppia Claudio-Chiara o commossi per il pathos della situazione. Se fossimo a X Factor ci saremmo limitati a dire: ‘Scusa, ma non mi arrivi’.

2) HOW-TO: inventarsi una scusa avvincente

Noi

‘Mamma non viene a Milano perché Michele ha il colpo della strega’ vince a mani bassissime, così basse da sfiorare il pavimento il premio di miglior scusa awards per scrollarsi i figli di dosso. Nessuno shame nei confronti del colpo della strega che, come leggo su internet e rivelo ai meno anziani, si tratta di ‘un episodio di lombalgia acuta che si manifesta con un dolore particolarmente intenso localizzato a livello dei reni’, ma diciamolo pure che fin dagli albori dell’enunciato questa ci puzza un sacco come scusa per non vedere quei tre lagnoni dei figli. Il colpo della strega, il mal di testa persistente e l’influenza intestinale sono le prime frecce di un arco di giustificazioni che tutti nel corso della nostra vita abbiamo utilizzato. E Rebecca lo sa bene, con tutti i suoi anni che non sappiamo esattamente quanti siano e tutte le sue rughe maldestramente disegnate a colpi di tratto pen in fase trucco.

3) HOW-TO: vedere ‘Amore tra i banchi’

Vedere ‘Amore tra i banchi’ è facile, facilissimo. Allora, prendete un po’ di colla vinilica e forbici dalla punta arrotondata e unite una cena in un ristorante di classe a una rissa in un parcheggio. Cosa ci siamo persi? Un errore imperdonabile: non aver visto ‘Amore tra i banchi’.

Ma te l’hai visto ‘Amore tra i banchi’?

Claudio scioccobasito a Daniele

Ed è così che poco dopo vediamo i due fratelli distesi su una brandina a spararsi un numero necessario di birre per sopportare la visione della fiction a cui Claudio deve la sua fama. Scazzottata tra ragazzi e birre riconcilianti: ‘Amore tra i banchi’ va visto così.

4) HOW-TO: imparare la geografia

Scusa, ma tra andata e ritorno sono due ore

Betta scioccobasita a Daniele

Non riesco più a trattenermi, dopo la sesta puntata la mia pazienza è traboccata; è arrivato il momento di dirlo: Milano e Torino non sono vicine di casa. A meno che per ‘vicine di casa’ non si intenda qualsiasi città che disti da Milano oltre i 100 km ma meno dei 200km. Torino dista da Milano la bellezza di 140 km con pedaggi e 180 senza pedaggi. Ora, con tutta la buona volontà, immaginando che la casa di Daniele a Milano sia situata in un quartiere vicino all’imbocco dell’autostrada e immaginando ancora che lo stesso valga per l’abitazione di Domenico a Torino, niente, neanche una Tesla potrà mai permettere a Daniele di fare andata e ritorno – commissioni comprese – in due ore. Niente. Basta fake news, è giunto il momento di dirsi la verità: e il parcheggio? Ma pure se Daniele avesse il parcheggio privato in entrambe le abitazioni – cosa che non credo – riuscirebbe comunque a sbrigarsi nel giro di due ore, ma nemmeno di tre. Betta, apri gli occhi e vieni a farti un giro tra le auto in doppia fila e le code in autostrada all’ora di punta.

5) HOW-TO: calmare un pubblico in rivolta (lentamente)

Sta succedendo. Incredibile ma vero: Noi sta meno antipatica di qualche settimana fa. Lo dicono i giornali, ma soprattutto i commenti sempre meno carichi di astio con cui ci confrontiamo ogni settimana sotto le nostre recensioni. Quello stesso pubblico un tempo polarizzato verso l’odio cieco per il remake di This Is Us, motivato semplicemente dalla sua essenza, oggi sembra essere mutato, essersi affievolito in nome di una maggiore comprensione. Che questo sentimento sia stato ispirato da Noi abbiamo i nostri dubbi ma che la tenacia e la stanchezza abbiano fatto il loro corso è di certo una piccola certezza. Sempre più italiana – nel senso buono – e sempre più simile a noi, la serie tv capitanata da Lino Guanciale più va avanti e più sembra avere buone chance di convertire un numero sempre maggiore di fan di This Is Us che, cambieranno il loro ‘This Is Us è meglio’ in un propositivo ‘This Is Us è meglio MA..’.

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