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Fenomeno Netflix: è questo il futuro?

Il fenomeno della piattaforma streaming Netlfix ha rappresentato per l’Italia (paese in cui è andato in onda a partire da ottobre 2015) decisamente una novità; nonostante esista negli Stati Uniti dal 2008, nel nostro paese ha portato degli elementi innovativi che colpiscono per la loro immediatezza e facilità di accesso. L’abbonamento prevede dei prezzi che potremmo definire “moderatamente alti” (soprattutto nel rapporto qualità-prezzo, che analizzeremo a breve), una visione in alta definizione con possibilità di seguire in lingua originale serie Tv e film previsti dal catalogo. Inoltre, la grande caratteristica è che tutto è inquadrato nel concetto di “streaming” (legale, ovviamente): per alcune serie, le cui puntate vengono rilasciate tutte nello stesso giorno, si apre la possibilità del cosiddetto “binge watching“, cioè vedere la serie tutta d’un fiato.

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Il catalogo. Questo fenomeno chiamato Netflix, come anticipato, non è un’esclusiva italiana: ben 190 paesi ne usufruiscono e ne sono per ora privi solo Cina, Corea del Nord, Crimea e Siria. Inoltre negli Stati Uniti, paese di cui Netflix è originario, esso è parte della vita di qualsiasi amante delle serie tv e non solo. Infatti, se in Italia la rilevanza della programmazione è riscontrabile in riferimento principalmente alle serie tv, negli States anche i film (e alcuni documentari) sono di un livello che in Italia associamo a Sky Cinema. Tornando alle serie Tv, Netflix ha allargato negli ultimi anni a macchia d’olio il proprio marchio produttivo, moltiplicando le “Serie originali Netflix, e raramente sbagliando: House of Cards, Daredevil, Narcos giusto per citare alcune delle più riuscite. Queste sono sempre contraddistinte dal rilascio della totalità delle puntate, che sta sempre più sostituendo il classico “una puntata a settimana” a cui siamo abituati.

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Ma perchè queste differenze fra Netflix Italia e Netflix USA? Non è lo stesso fenomeno? Tecnicamente sì, ma vanno fatte delle precisazioni. Innanzitutto, negli USA l’attività va avanti da più anni (si conti che Netflix nasce nel 1997 e dal 2008 si afferma come piattaforma streaming), cosa che ha permesso di perfezionare sempre più il prodotto e l’offerta, fornendo un catalogo molto ampio e in continua espansione negli ultimi anni (è però notizia di questi giorni un rincaro nei prezzi degli abbonamenti: ripercussioni anche in Italia?). Inoltre, la distribuzione dei diritti relativa alle serie tv è diversa rispetto all’Italia; come è ben noto, in Italia la scena degli ultimi anni è stata dominata da Sky Atlantic (e, meno, da Mediaset Premium) che continua ad avere lo strapotere con qualche leggera flessione: la proposta Sky Box Sets assomiglia moltissimo al concetto di Netflix e cerca di mascherare il tutto ponendo un prezzo più basso rispetto alla piattaforma streaming (quando in realtà per avere Sky Box Sets si deve già essere abbonati a 2 pacchetti).

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Daredevil nella omonima serie

Qual è dunque il punto? Tutto ruota, nel fenomeno Netflix e nella vastità del suo catalogo in ogni paese, attorno a variabili quali i diritti (e quindi i soldi necessari a compiere determinate azioni finanziarie) e il tempo applicativo (cioè la capacità di migliorarsi sfruttando il fattore cronologico): non c’è dubbio che Netflix Italia col tempo potrà avvicinarsi al livello più completo del suo corrispondente americano.