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Don’t Look Up – Tutti i riferimenti a personaggi del mondo reale

Attenzione: le prossime righe che leggerete contengono spoiler su Don’t Look Up.

Don’t Look Up, ultima fatica di Netflix, è una critica satirica alla nostra vita reale e ogni personaggio del film trae ispirazione da personaggi della nostra contemporaneità. Anche se la cometa Dibiasky per il momento non esiste e non precipiterà verso il nostro pianeta azzurro, è facile notare dei punti in comune tra la nostra realtà e quella di Don’t Look Up. Con il cambiamento climatico e il COVID-19 che ormai da anni ci portiamo dietro, Don’t Look Up fornisce un’immagine divertente ma che fa riflettere della nostra realtà attuale. Il film di Adam McKay narra le vicende di una coppia di astronomi mentre combattono per far sì che il mondo prenda sul serio il proprio destino imminente, ovvero l’estinzione. Dopo il dottorato la studentessa Kate Dibiasky, al secolo Jennifer Lawrence, scopre una cometa in rotta di collisione con la Terra, e per lei e il suo professore, magistralmente interpretato da Leonardo DiCaprio, tutto si trasforma in una corsa per salvare il mondo.

Tuttavia, i due scienziati scoprono rapidamente che al mondo, al presidente degli USA, alla comunità scientifica, ai media e una gran parte dei cittadini americani, semplicemente non interessa di quanto sta per accadere. Ai due spetta quindi il compito di cercare di salvare un mondo che non crede di essere in pericolo. Invece di finire con un cliché, con un lieto fine dei tipici film Made in USA, Don’t Look Up termina con l’annientamento totale del pianeta Terra. Un chiaro avvertimento, quindi, del destino che attende la Terra se il problema del cambiamento climatico non verrà affrontato presto. In questo film, come tipico in tutte le sue produzioni, Adam McKay non si trattiene dalla sua sottile e tagliente ironia quando si tratta di criticare il mondo di oggi e nessuno, dai politi ai giornalisti, passando per i cantanti, sfugge alle critiche di questo film magistrale. In questo articolo vogliamo raccontarvi tutti i riferimenti ai personaggi della nostra vita reale presenti nel film. Iniziamo subito.

Kate Dibiaski è Greta Thunberg

Il personaggio della Dibiasky non è uno specchio perfetto della giovane ambientalista, ma ci sono molte similitudini tra le due ragazze. Dibiasky, comprensibilmente, è appassionata studiosa del destino del mondo e non ha paura di mostrarlo. Tuttavia, quando il personaggio della Lawrence si arrabbia e cerca di costringere il mondo a prendere sul serio il suo destino, viene ignorata e trasformata in un meme. Lo stesso è accaduto a Greta Thunberg da quando ha fatto prepotentemente irruzione nella scena pubblica nel 2018. La ragazza è stata accolta allo stesso modo della scienziata. La sua giusta rabbia e la sua preoccupazione, ai tempi, furono sfruttate da molti che non erano d’accordo con il suo messaggio per strumentalizzarlo e renderlo caricaturale. Invece di concentrarsi sulle tematiche evidenziate, alcuni media e alcuni uomini politici (tranquilli che arriveremo anche all’ex presidente USA) hanno ridicolizzato la ragazza, colpevole di aver espresso emozioni autentiche legate al destino del pianeta, proprio come Dibiasky.

Peter Isherwell è uno dei tanti milionari pseudo-filantropi, stravaganti e al tempo stesso legati al denaro

Peter Isherwell di Don’t Look Up, interpretato dal premio oscar Mark Rylance, è CEO di BASH, e rappresenta tutti quei magnati milionari della tecnologia come Elon Musk, Mark Zuckerberg, Jeff Bezos & co. Inizia il film come l’eccentrico, stranamente affascinante genio filantropo, ma man mano che il film va avanti, diventa chiaro che c’è qualcosa di più sinistro dietro la sua immagine pura e casta. Parliamoci chiaro, visto che non è la prima volta che le serie tv lo attaccano, si tratta di una macchietta parodistica di Steve Jobs. Isherwell, come lui e molti altri magnati della tecnologia nel mondo reale, si circonda di bambini, sorride, empatizza con il suo audience, ma è affascinato dallo spazio e dalla ricchezza. Il magnate dà quindi la priorità al denaro e al profitto rispetto all’imminente crisi climatica e al pericolo di estinzione. Una critica comune che i più ricchi del mondo stanno affrontando oggi mentre incanalano miliardi di dollari in progetti spaziali personali e mentre il pianeta affronta un catastrofico cambiamento climatico. Isherwell usa anche la sua compagnia di telefonia mobile per far proliferare dati intrusivi, al punto di riuscire a prevedere con precisione la morte delle persone, che è un chiaro rifermento al nostro caro Marco Zucchina, al centro di recenti scandali legati alla privacy dei consumatori.

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Presidentessa Dani Orlean, un Donald Trump al femminile

La presidentessa Janie Orlean, interprtata da una immensa Meryl Streep, è una chiara caricatura dell’ex presidente USA Donald Trump. Dal narcisismo al nepotismo, il presidente Orlean ha tutto il necessario per esserlo. Quando i due scienziati si recano dal presidente Orlean con la notizia della cometa diretta sulla terra, lei respinge e manipola notizia per adattarla alla sua agenda, anteponendo le elezioni alla fine del mondo. Anche quando è impossibile negare l’esistenza della cometa, “Don’t Look Up” diventa il grido di battaglia dei suoi seguaci. Questi assomigliano incredibilmente a quelli di Trump, berretti da baseball con scritte improbabili compresi. Come infatti Trump e i suoi sostenitori hanno negato e minimizzato la pandemia di COVID-19 nonostante una miriade di prove, così la Orlean e i suoi sostenitori hanno ignorato una cometa distruttrice di pianeti che potevano vedere con i propri occhi. Una critica davvero pungente e dura, quella del regista.

Il capo gabinetto Jason Orlean, la summa della famiglia Trump al completo

Se Janie Orlean è una parodia di Donald Trump, Jason Orlean è una summa della discendenza Trump: Ivanka Trump, Donald Trump Jr., Eric Trump e il genero Jared Kushner. Tutti e quattro hanno beneficiato della posizione di presidente di Donald Trump, ricevendo posti di potere per i quali non sarebbero stati altrimenti qualificati, proprio come Jason. I tratti caratteriali di Jason sono costruiti su alcune voci o scandali che circondano i figli di Trump e i loro coniugi. L’uso di droghe ricreative di Trump Jr., l’ossessione di Ivanka Trump per l’aspetto di e il bisogno di Kushner di essere il tuttofare numero uno di Trump sono tutti riuniti in un unico personaggio, quello interpretato da Jonah Hill.

Brie Evantee And Jack Bremmer, i giornalisti del Morning Talk Shows e del The New York Times

Brie Evantee e Jack Bremmer, rispettivamente Cate Blanchett e Tyler Perry, potrebbero facilmente essere ​​ispirati a qualsiasi conduttore di talk show americano. Il loro atteggiamento vivace e l’ossessionata ricerca del divertimento rispetto alle notizie drammatiche si possono trovare su quasi tutti i talk che vanno in onda nella mattinata americana. Evantee assomiglia molto a Mika Brzezinski, la co-conduttrice di Morning Joe. Il personaggio di Perry, Jack Bremmer, dà l’impressione di una fusione tra Michael Strahan e Joe Scarborough, anche perché Perry in una intervista ha ammesso di aver consultato i due per il suo ruolo. Tuttavia, McKay in una intervista a Vanity Fair ha dichiarato che i suoi due personaggi non sono stati creati per prende in giro una sola persona ma tutta la classe giornalistica.

Ariana Grande interpreta.. se stessa.

Questo richiamo è quello più ovvio, soprattutto perché la star stessa ha interpretato il proprio ruolo. Ariana Grande si è calata nei propri panni in un cameo satirizzato di se stessa. In Don’t Look Up infatti interpreta il ruolo di Riley Mina, una pop star il cui dramma sentimentale è su ogni prima pagina ed è molto più dibattuto rispetto all’imminente distruzione del pianeta. Le relazioni passate della vera Ariana Grande hanno fatto discutere proprio come nel film, tuttavia, la pop star è molto più politicamente attiva della sua controparte immaginaria. In passato, infatti, la cantante si è espressa su molti temi caldi. Ha combattuto per i diritti LGBTQ, per la partecipazione al voto, per le questioni femministe e per il movimento Black Lives Matter. Insomma, si tratta di uno dei pochi personaggi che a differenza di quello immaginario, nella vita reale assume caratteri positivi.

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