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Modern Family è casa.

Inutile mentire: esistono delle serie che ritornano ciclicamente e ogni volta ci accolgono sulla porta di casa come una famiglia. Capita soprattutto con quelle serie che riescono a mescolare la commedia a toni più drammatici con tocchi ironici e spesso caricaturali. Con quei prodotti, insomma, che riescono a replicare la complessità della vita senza sviare troppo dalla normalità. È successo con Friends, che ha letteralmente rivoluzionato il mondo della comedy con elementi utilizzati ancora con successo vent’anni dopo; è successo con Scrubs, che ci ha insegnato molto con il suo giusto mix tra serietà e comicità. Ed è successo con Modern Family, una delle serie di maggiore successo degli ultimi dieci anni.  

Le tre famiglie: ritratti della società di oggi

Modern Family è una sitcom che tratta di tre nuclei familiari molto diversi, tutti però inquadrati nella “modernità” del titolo. Ognuno dei personaggi riesce a racchiudere in sé elementi e caratteristiche delle famiglie di oggi, rappresentandone quindi le complessità con tutti i pregi e i difetti.

La famiglia Pritchett-Delgado

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Il nucleo Pritchett-Delgado racconta la storia del divorziato in tarda età Jay Pritchett, capofamiglia di questa atipica famiglia allargata, che decide coraggiosamente di sposare la giovane pasionaria Gloria Delgado, madre del romantico Manny.

Coraggiosamente, perché questa scelta sarà il punto di partenza della sua crescita personale. Jay reinventerà il suo essere marito e padre attraverso lo scontro tra le convinzioni passate e i risvolti della sua nuova modern family. Potrebbe raffigurare un qualsiasi boomer nato negli anni ‘50 di cui la sua mentalità è imbevuta: il selfmade man che non deve chiedere mai, che non deve mostrare emozioni, che pensa solo a lavorare. Tutti i trentenni di oggi potrebbero rivedere il proprio padre in una descrizione del genere e questo non fa altro che rafforzare la sensazione di guardare la propria famiglia scorrere allo schermo.

Gloria, invece, rappresenta tutte quelle ragazze-madri che hanno dovuto fare tutto da sole, pronte a grandi sacrifici pur di crescere i propri figli: duro lavoro, condizioni economiche difficili, rapporti burrascosi con i propri ex. Si ritroverà a maturare quando capirà la necessità di dover trovare un equilibro tra l’identità latina e quella americana, tra l’essere una madre onnipresente e il lasciare andare, tra l’indipendenza e il nuovo ruolo di moglie. Nessuno dei due s’inserisce in una scatola rigida, nessuno dei due ha uno sviluppo senza inciampi: Jay soprattutto ricade spesso nei vecchi schemi, per ogni passo avanti ne fa almeno cinque indietro e la cosa non fa altro che renderlo ancora più reale, perché il cambiamento è un processo che si costruisce giorno per giorno.

Jay e Gloria ci somigliano perché sono complessi: nei loro pregi/difetti ritroviamo noi stessi e nella loro crescita personale troviamo ciò che vorremmo essere.  

La famiglia Dunphy

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Il nucleo Dunphy racconta la storia della famiglia che potrebbe sembrare la più tradizionale: madre casalinga, padre lavoratore, tre figli. Invece, a ben vedere è quella che più gioca a ribaltare gli stereotipi, in una continua tensione tra ciò che è e ciò che dovrebbe essere.

Phil Dunphy è l’atipico capofamiglia che distrugge il concetto di mascolinità: costantemente attento a essere un padre-amico per i suoi figli e un marito eccellente, non si preoccupa di fare figuracce o di sembrare debole. Rappresenta il padre che tutti vorrebbero o dovrebbero essere, colui che è così per natura e senza alcuna fatica. Eppure Phil ha comunque i suoi limiti: il rapporto con la mascolinità è spesso anche il suo tallone di Achille, soprattutto in relazione a Jay. Phil è il genero che deve lottare per ottenere un’approvazione dal suocero e il loro rapporto, fatto di continui alti e bassi, è uno degli elementi più rappresentativi di Modern Family.

Sul versante opposto abbiamo Claire, una delle madri più realistiche del piccolo schermo. Nata come casalinga, super organizzata, ficcanaso e spesso frustrata, la vediamo compiere uno sviluppo professionale e personale incredibile. Claire rappresenta inizialmente tutte quelle madri che lavorano, portano avanti la casa, si occupano dei figli e anche del marito spesso senza essere riconosciute. Col tempo, però, raccoglierà l’accezione più moderna di madre: quella dell’imprenditrice in carriera che deve sgomitare in un mondo di maschi.

Phil e Claire ci ricordano che gli stereotipi esistono, ma anche che vanno distrutti, ribaltati e mescolati. Ci somigliano perché siamo noi, che nella vita di tutti i giorni combattiamo contro etichette che non ci rappresentano del tutto.

La famiglia Pritchett-Tucker

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Il nucleo Pritchett-Tucker rappresenta la vera novità di Modern Family: racconta di una delle coppie gay più veritiere del piccolo schermo. Il rigido avvocato Mitch e l’esuberante coach di football Cameron decidono di adottare una bambina vietnamita di nome Lily. I due personaggi sono stati attenti a ricreare una visione complessa e concreta dell’omosessualità, attraverso due approcci molto diversi derivanti da caratteri quasi opposti.

Mitch ha vissuto tutta la vita a contrastare e, allo stesso tempo, cercare di farsi accettare da un padre duro e questo si è riflesso nel modo di vivere il suo orientamento. Ritrae tutte quelle persone che hanno fatto fatica ad accettarsi e farsi accettare dai propri cari, che ancora lottano contro gli stereotipi e posseggono una sensibilità spesso opprimente.

Cam potrebbe essere visto come un concentrato di luoghi comuni, se non fosse che la sua storia dimostra quanto poco abbia a che fare con le etichette: Cam è plateale, drammatico, gesticolante, super-sensibile, ma è anche il coach di uno sport tipicamente maschile e un farmer. L’accettazione da parte della sua famiglia ha reso il suo approccio all’omosessualità più aperto e per questo è l’altro lato della medaglia di Mitch, la sua compensazione perfetta.

Eppure la loro identità non si esaurisce solo nell’orientamento sessuale. Tra tutti i membri di Modern Family, Mitch e Cam sono i più dinamici: cambiano lavoro spesso, si mettono alla prova, si sposano, decidono di avere un altro figlio, si trasferiscono. Potrebbero essere i nostri zii, quelli dalla vita complicata che dimostrano ciò che una famiglia dovrebbe essere: il luogo in cui essere completamente se stessi, senza remore. Ci somigliano, perché rappresentano la voglia di cambiamento e la sicurezza di essere comunque sempre accettati dalla propria famiglia.

I nostri “fratelli” di Modern Family

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Haley, Alex, Manny e Luke, più i piccoli Lily e Joe, sono in questo momento storico i fratelli e i cugini a cui ci sentiamo più affini. È sempre difficile proporre gli adolescenti sullo schermo, perché il rischio è quello di rappresentare l’adolescenza in modo troppo esagerato o idilliaco. Sebbene in alcuni punti i giovani sono meno caratterizzati degli adulti, riescono in ogni caso a parlare egregiamente a tutta la categoria, ribaltando molti cliché del genere.

Haley è quella sorella sempre fissata con la moda e i social, ma con un gran potenziale inespresso: con lei impariamo che oltre l’aspetto c’è altro, ma che non è necessario nascondere la propria bellezza per tirarlo fuori. Alex è la cugina nerd tutto studio, ma è anche quella tanto intelligente da parlare di terapia psicologica senza che sia qualcosa di cui vergognarsi. Alex ci insegna che è giusto prendersi una pausa ogni tanto e, nel tempo, riuscirà a uscire dall’immagine precostruita che la famiglia ha di lei.

Luke è il fratellino che non eccelle in nulla, ma che riesce senza sforzo in tutto e gli sta bene così: perché la vita vera non è fatta solo di adolescenti bellissimi, intelligentissimi o pieni di talenti. Ironicamente, possiamo notare anche come Luke sia il più felice tra i cugini, segno che spesso prendere la vita così come viene può essere la mossa giusta. Manny è un po’ il cugino outsider: originale e pieno di passioni, ci ricorda che non è necessario conformarsi a tutti i costi per essere felici. Ci ha insegnato come attraversare indenni un divorzio, accettare una famiglia allargata ed essere sempre e comunque se stessi anche quando non conviene.

Con varie sfumature e approcci, i giovani di Modern Family riescono a parlare ai nostri figli o forse a noi stessi, alla nostra adolescenza e alla nostra costante ricerca di un’identità.

Bentornati a casa

In fondo ecco il motivo per cui Modern Family sa invariabilmente di casa: perché parla a ogni più piccolo aspetto di noi e del nostro rapporto con la famiglia, ma lo fa sempre con tono ironico, leggero e rassicurante. Perché ognuno di loro è contraddittorio, complesso, amabile e detestabile al contempo, come lo è qualsiasi membro della nostra famiglia. E da ognuno di loro c’è sempre da tirare fuori un approccio sempre diverso alla vita.

In ultima analisi Modern Family ci insegna cos’è una famiglia: Un luogo in cui si accetta chiunque senza pregiudizi, in ogni momento e cambiamento della vita. Un luogo in cui si può ridere, piangere, urlare, litigare, ma in cui alla fine si fa sempre pace. Un luogo in cui si può cambiare, maturare, persino involvere, ma si è sempre ben voluti.

Un luogo in cui, anche se si va avanti nella vita, ci sarà sempre una luce accesa sul portico per illuminare la strada di casa.

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