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La scala della malvagità in Lost

2) Sayidsayid

“Persone prive di tratti psicotici con una personalità fumantina che uccidono quando si accendono di rabbia”, posizione 8

Sayid Jarrah mostra fin da bambino una propensione innata all’omicidio. Uccide in tenera età, su ordine paterno, un animale da cortile, compagno dei suoi giochi. E lo fa senza esitazione. Non prova particolare coinvolgimento emotivo e mostra scarso interesse per gli altri. Movente dei suoi atti più crudeli è però costantemente il desiderio di vendetta. È questo sentimento a muoverlo nei primi atti di tortura ai danni del suo ufficiale di comando, capro espiatorio per la morte dei genitori (episodio 2×14). Ed è la stessa rabbia per la morte delle due amate, Shannon e Nadia, a indurlo a violente rappresaglie, finendo così per essere manipolato da Ben (5×10).

Il distacco emozionale che mostra di avere nei confronti delle sue vittime è in realtà spesso una facciata: come vediamo nell’episodio 3×11 il rimorso e i fantasmi del passato lo dominano. L’oscurità sembra ormai averlo inghiottito nella sesta stagione, privato dei suoi affetti e svuotato di ogni emozione. Ma anche per lui ci sarà spazio per un riscatto finale.

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