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La scala della malvagità in Lost

5) Anthony Cooper

“Spietati psicopatici egoisti che uccidono per proprio tornaconto”

Forse avrebbe meritato il gradino più alto tra i personaggi in esame il nostro Anthony Cooper. Ma per lo Stone si piazza solo al quattordicesimo posto della scala della malvagità. Manca infatti quel gusto perverso nel far del male all’altro e le implicazioni sessuali. Di certo Cooper non mostra segni di pentimento, senso di colpa o dubbi morali. Rimane indifferente alla bontà del prossimo e anzi sa sempre come sfruttarla per proprio tornaconto.

Anche lui come Ben è uno psicopatico che sa come manipolare le persone. Un truffatore che non guarda alle conseguenze delle sue azioni. Un egoista che bada al proprio tornaconto. Gli autori decidono consapevolmente di non dedicare approfondimenti sugli antefatti del suo carattere. Alcuni uomini, sembrano dirci Abrams e Lindelof, sono semplicemente disposti a tutto per sopravvivere e affermarsi. Se questo comporta farlo a discapito degli altri, ben venga. Sfrutta John per ottenere un rene, uccide il figlio di una vedova che stava raggirando e scaglia dall’ottavo piano lo stesso Locke che avrebbe voluto avvisare la polizia. Sull’isola rimane insensibile alle sofferenze del figlio e di Saywer finendo per deriderli nonostante ne vada della sua vita.

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